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Fiducia italiani in consulenti salva raccolta, investimenti crescono nonostante pandemia

Tofanelli (Assoreti): "Gestite al meglio le componenti emotive, nessun disinvestimento dannoso"

(Fotogramma)
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19 dicembre 2020 | 13.09
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Nel 2020 la pandemia ha spaventato i risparmiatori italiani che investono? Sembrerebbe di no. Anzi, nonostante il primo lockdown e l'emergenza sanitaria ancora in atto, il sistema di raccolta di Assoreti ha chiuso il primo semestre su livelli pre-covid e il terzo trimestre ha sfiorato i 31 miliardi di euro. I volumi sono cresciuti del 26,3% rispetto all’anno precedente e il patrimonio sale di oltre il 4% sempre rispetto allo stesso periodo.

Per il 2020, le previsioni del settore della consulenza finanziaria "erano di crescita progressiva, alla luce non solo delle aspettative per l'anno, ma anche del trend, pressoché sempre in aumento, registrato negli ultimi due decenni. Poi, come sappiamo, ogni previsione è stata sconvolta", spiega all'Adnkronos il segretario generale di Assoreti Marco Tofanelli. Ma, in pieno lockdown, "non ci sono stati disinvestimenti dannosi, la liquidità non si è allontanata dai livelli degli anni precedenti e le opportunità di mercato sono state colte e continuano ad esserlo". Un fenomeno che è potuto accadere, spiega, grazie alla "relazione di fiducia, che caratterizza il rapporto dei clienti con i consulenti delle nostre associate e che ha permesso di gestire al meglio le componenti emotive e di perseguire l’interesse degli stessi applicando la disciplina della consulenza finanziaria".

C'è poi, prosegue Tofanelli, "un’altra leva fondamentale: il nostro sistema vede intermediari e consulenti agire insieme nell’interesse del cliente, il vero patrimonio di entrambi". Per cui, dice, "quando la pandemia sembrava cancellare le possibilità di contatto tra investitori e reti, con ciò minando potenzialmente lo svolgimento del ruolo di assistenza e consulenza, la tecnologia avanzata, la digitalizzazione dei processi e la flessibilità dei professionisti hanno sovvertito le attese - aggiunge - al punto da intensificare addirittura le occasioni di contatto seppur a distanza. I clienti lo hanno compreso, oggi riconoscono questo valore alle reti e ai loro consulenti, sanno di potersi fidare. Questa è la risposta del sistema consulenziale italiano alle famiglie e al Paese seriamente colpiti dall’emergenza", continua il segretario generale dell'associazione delle banche e delle imprese di investimento.

Per cui non sorprendono gli oltre 110mila nuovi clienti registrati da inizio anno: "È il risultato dello splendido e impegnativo lavoro svolto dai consulenti finanziari e della maggior consapevolezza da parte dei clienti delle proprie esigenze, evidenziatisi in questo momento di crisi e che convergono nel servizio di consulenza. Sinonimo di qualità, di fiducia, di sicurezza e di personalizzazione dei propri obiettivi e dei livelli di rischio sostenibile. E’ una responsabilità importante - dice Tofanelli - che i consulenti finanziari si assumono rispetto all’intero patrimonio del cliente".

Quanto alle scelte degli italiani su dove orientare i propri risparmi, "tutte le componenti registrano risultati di flusso positivi" ma, avverte Tofanelli, "si farebbe un errore a concentrarsi sui singoli strumenti. È necessario abituare gli italiani a ragionare per bisogni e obiettivi possibilmente proiettandoli su un orizzonte temporale al fine di renderli coerenti con le fasi della vita e per minimizzare i rischi congiunturali. La consulenza finanziaria deve sempre più rispondere ai bisogni patrimoniali dei risparmiatori".

Anzi, secondo il segretario generale di Assoreti, "in termini di preferenze degli italiani negli investimenti bisogna proporre delle riflessioni a livello più alto". Cioè, spiega, "la quasi totalità degli italiani conta sulla finanza per ripartire e crede nella consulenza finanziaria come bene sociale, utile per tutti". Un concetto emerso con forza da una ricerca effettuata dall'associazione assieme a Eumetra: "Gli italiani ci comunicano un’ampia disponibilità al coinvolgimento del loro risparmio nelle operazioni di rilancio del Paese. Sette su dieci sono disposti a investire per rilanciare l’economia", illustra Tofanelli.

Intanto, già da novembre Assoreti ha registrato "una ripresa degli investimenti nel gestito" nonostante il 'semi-lockdown' e ha fiducia "in una conclusione di anno con risultati particolarmente significativi" e questo, ci tiene a ribadire, "a beneficio delle famiglie italiane e del Paese. Non sprecare le potenzialità del risparmio bloccandolo su un conto corrente e investire parte delle proprie risorse in strumenti finanziari di lungo periodo, coerenti con propri obiettivi di vita e al contempo orientati al sostegno dell’economia, ci auguriamo possa essere la direzione del risparmio da qui in avanti", conclude Tofanelli.

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