
Recuperate le perdite a un mese dal 'Liberation Day tariffs' di Trump
Le borse mondiali 'scommettono' sul disgelo nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina e chiudono una settimana positiva, che riporta quasi tutti i listini ai livelli di un mese fa, quando il presidente Usa Donald Trump annunciò il 'Liberation Day tariffs', scatenando un terremoto sulle piazze finanziarie.
A Piazza Affari il Ftse Mib ha chiuso la settimana a 38.327 punti, sui livelli del 2 aprile, recuperando quasi 1.000 punti in quattro sedute (il primo maggio la borsa è rimasta chiusa per la festa dei lavoratori). Una settimana positiva, spinta oltre che da un clima più disteso sul fronte commerciale e dai dati macroeconomici, anche dalle ultime mosse del risiko bancario, con il lancio lunedì dell'Ops di Mediobanca su Banca Generali. Settimana di rialzi per i titoli finanziari, in luce anche l'industria e l'automotive. Sul fronte obbligazionario, lo spread tra Btp e Bund tedeschi ha chiuso la settimana a quota 110, in leggero calo rispetto ai 111 del venerdì precedente. Il rendimento del titolo decennale italiano si è attestato al 3,61%.
Hanno chiuso in netto rialzo l'ultima seduta della settimana tutte le principali borse europee: Francoforte la migliore con il Dax in progresso del 2,62%. A Parigi il Cac 40 è avanzato del 2,33% e il Ftse 100 di Londra ha chiuso a +1,17%. Scatto finale anche a Wall Street, dove dopo la pubblicazione del report sull'occupazione, giudicato migliore rispetto alle attese, il Dow Jones ha chiuso l'ultima seduta della settimana a +1,39% e il Nasdaq a +1,51%.