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Dazi. I consigli dell'esperto per le aziende: "Riaprite i libri di diritto doganale e puntate sull'innovazione"

 - Ipa/Fotogramma
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30 aprile 2025 | 16.26
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La battaglia dei dazi statunitensi, nonostante la tregua di 90 giorni, è ancora aperta. Gli Usa “stanno utilizzando le tariffe come strumento di politica estera, il mio consiglio alle aziende è di riaprire i libri di diritto doganale così da trovare percorsi corretti per evitare di cadere in queste trappole commerciali”. Lo dice all’Adnkronos l’avvocato Marco Padovan, esperto di diritto delle infrastrutture e delle problematiche del commercio internazionale. E per aiutare le aziende, il legale dà un consiglio ben preciso: “Prestate attenzione, puntate sull’innovazione dei prodotti e dei processi. Dobbiamo essere all’avanguardia perché se si diventa poco sostituibili, l’innovazione dei prodotti diverrà più economica e, conseguentemente, i dazi impatteranno meno”. “E infine leggete e studiate, perché un imprenditore deve essere aggiornato in merito a quanto succede” aggiunge.

Di recente l’amministrazione Trump ha annunciato l’adozione di misure per ridurre l’impatto dei dazi sulle auto. Un potenziale respiro di sollievo per il settore automotive italiano, uno dei più esposti alle tariffe imposte negli scorsi mesi. Ma come viene calcolata l’esposizione al rischio di un’azienda in un contesto internazionale così poco stabile? “Ci sono due modalità - -, una quantitativa e la seconda riguarda la sostituibilità del prodotto”. L’esposizione quantitativa “non è altro che la quantità di prodotto esportata verso gli Stati Uniti – spiega l’avvocato -. L’Italia ha un settore fondamentale, ma non molto conosciuto, quello delle macchine utensili. Siamo grandi produttori sia di macchinari che di componentistica, in molti casi siamo leader mondiali”. Un taglio al numero delle esportazioni “rischia di essere devastante”, non solo per le macchine utensili, ma anche per moda, tessile e abbigliamento, agrifood, e chimico farmaceutico.

La sostituibilità del prodotto viene intesa come la possibilità di sostituire un bene o servizio con un altro che soddisfi lo stesso bisogno. Alcuni di questi “non possono ammortizzare i tassi e qui dobbiamo andare a vedere quali aziende non sono in grado di trasferire i dazi sul consumatore americano”. I prodotti che più facilmente hanno la possibilità di scrollarsi di dosso le tariffe in questo modo sono quelli del lusso. “Ferrari – sottolinea Padovan – ha aumentato i prezzi del suo listino americano del 10%, facendo così assorbire quasi metà delle tariffe ai propri compratori americani, ma questo può farlo perché è un prodotto esclusivo per il quale è più facile operare questo trasferimento”. Al contrario “un prodotto agrifood con certificazione Dop gradito dall’altra parte dell’Atlantico è facilmente sostituibile con un prodotto ‘italian sounding’ realizzato negli Usa che non ha la stessa qualità”. È la sostituibilità relativa che impatta in maggior luogo chi ha il prodotto meno specifico. “È allo stesso tempo – conclude il legale - un problema di sostituibilità qualitativa e impatto quantitativo, dove le aree d’Italia più colpite sono quelle dove queste aziende sono più presenti”.

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