
L’assemblea ordinaria di Mediobanca, convocata per il prossimo 16 giugno per deliberare sull’Offerta Pubblica di Scambio (Ops) su Banca Generali, si preannuncia cruciale
L’assemblea ordinaria di Mediobanca, convocata per il prossimo 16 giugno per deliberare sull’Offerta Pubblica di Scambio (Ops) su Banca Generali, si preannuncia cruciale. I partecipanti all’Accordo di consultazione – il patto che raggruppa l’11,87% del capitale di Mediobanca – hanno espresso un “generale apprezzamento” per l’operazione promossa dall’istituto di Piazzetta Cuccia, riconoscendo il “forte razionale industriale e finanziario” alla base della proposta. Si tratta di un appoggio importante per il management guidato da Alberto Nagel, che vede nella combinazione con Banca Generali un salto di scala nei settori del wealth management e dell’asset management.
Sul fronte opposto si registra l'iniziativa da parte del gruppo Caltagirone. Ieri la società Vm 2006 ha chiesto formalmente il rinvio dell’assemblea del 16 giugno, ritenendo “non disponibili” informazioni fondamentali sull’Ops, in particolare gli accordi di partnership nei settori chiave della banca-assicurazione, dell’asset management e dell’insure-banking. Secondo la nota diffusa dalla holding di Caltagirone, la mancanza di dettagli economici e contrattuali compromette la trasparenza dell’operazione e rende inefficace la delibera prevista ai sensi dell’articolo 104 del Tuf. Secca la replica di Mediobanca, che ha bollato la richiesta come l’ennesima manifestazione del “conflitto d’interessi” di Caltagirone, sottolineando invece la trasparenza dell’iter e la legittimità della convocazione dell’assemblea come atto doveroso verso mercato e autorità.
Un punto chiave resta l’assenza, sostiene il Gruppo Caltagirone, di un accordo formalizzato tra Mediobanca, Banca Generali e Generali. "L'assenza di tale contratto - sostiene Vm 2006 - può provocare sconcerto tra i promotori anche per l'effetto della perdita del marchio Generali - prosegue la nota di Vm 2006 Srl - promotori che allo stato non sanno se la società sarà controllata da Generali, Mediobanca o Mps che hanno tre differenti strategie". L'amministratore delegato di Mediobanca del resto nei giorni scorsi ha evidenziato: "L'elevato interesse per l'operazione che stiamo registrando in queste settimane e il positivo andamento dei titoli in borsa supportano la nostra convinzione che Banca Generali sia il partner ideale per dare vita ad un progetto straordinario, tutto italiano, che aprirà un nuovo capitolo di crescita per il Gruppo". Tutti gli occhi sono puntati su Delfin, azionista di peso di Mediobanca con quasi il 20% del capitale (19,8%). La holding lussemburghese fondata da Leonardo Del Vecchio non ha ancora preso una posizione ufficiale sull’Ops su Banca Generali e tutte le opzioni restano aperte. (di Andrea Persili)