
I mercati finanziari soffrono ancora l’incertezza delle ultime settimane, ma a mantenere stabilità di prezzo è l’oro. Acquistarlo ora è costoso, ma altri metalli si rivelano come potenziali alternativa. “Platino, palladio e rame sono i più ricercati, metalli legati alla domanda industriale per veicoli elettrici e automobili tradizionali” dice all’Adnkronos Matteo Campi, responsabile dell'ufficio investimenti, Multimanager e Alternative di Arca Fondi Sgr. Ma tra oro e alternative, le logiche di investimento sono profondamente differenti: “Viviamo in un momento economico poco favorevole. Oggi compro oro se penso di volermi allontanare dal dollaro come rifugio nel contesto di una possibile crisi globale – spiega Campi – e lo faccio come investimento di breve periodo. Per le altre commodities ragioniamo su orizzonti di lungo periodo”.
L’investimento in differenti metalli “lo porto a termine se prevedo una domanda strutturale superiore all’offerta sul lungo periodo – sottolinea l’esperto -. Tempi più estesi creano un ambiente più favorevoli a questo tipo di commodities. L’ambiente macroeconomico futuro sarà poco favorevole per questi metalli, creando così occasioni d’acquisto”. I prezzi sono infatti scesi anche come conseguenza della crisi economica Cinese. Il Paese del Drago negli ultimi anni ha registrato livelli di crescita inferiori rispetto al passato, dovesse riprendersi “ è chiaro che la domanda finale per questi metalli aumenterebbe di molto”. Fondamentale è prestare attenzione alla situazione internazionale: “Prendiamo in considerazione le auto elettriche. Con le mosse del presidente statunitense Donald Trump i prezzi di questi metalli alternativi sono calati talmente tanto da far andare in perdita le miniere – rimarca Campi -. Così si blocca l’estrazione e conseguentemente anche l’offerta, quindi un potenziale investimento odierno sul lungo periodo potrebbe essere molto interessante”. In una situazione di volatilità dei mercati non si presta particolare attenzione ai fondamentali sul lungo periodo. “Nei momenti di alta incertezza, come ora, la correlazione tra commodities e prezzi azionari tende ad aumentare – aggiunge -, anche se le commodities non sono un perfetto fattore di diversificazione”.
Non è un settore avverso a rischi, in primis l’all-in su un solo metallo prezioso. “Investire in piccole percentuali in metalli preziosi serve a differenziare un portafoglio già avviato, non lo consiglio a investitori principianti”. Altro fattore su cui prestare attenzione è l’andamento delle miniere: “Se la miniera è in perdita, smette di estrarre e l’offerta si blocca”. Sull’andamento di queste commodities sta influendo anche la guerra commerciale scatenata da Donald Trump: “Se i dazi hanno effetti sulla crescita mondiale, influenzeranno anche i metalli preziosi – afferma -. Discorso differente per l’oro in quanto si tratta di un mercato a parte. Se il dollaro perde leggermente di valore, l’oro è un investimento per giocarsi una moneta debole”. Emergono però anche alternative, strumenti legati alle terre rare, esportati principalmente dalla Cina, utilizzati nei device elettronici, che Campi definisce “molto interessanti” vista la necessità crescente e la loro rarità. C’è però un inghippo: si tratta di azioni cinesi. “Nel momento in cui il mercato cinese scenderà, conseguentemente anche queste azioni seguiranno il trend. Viene aggiunto un ulteriore strato di complessità”. Si tratta di “una nicchia specifica con buonissime prospettive di lungo periodo, ma del breve non sappiamo assolutamente niente”.
La cornice attuale della situazione economica non è positiva: “Le aspettative indicano un possibile rallentamento globale, in particolare negli Stati Uniti ma anche in Europa”. Se la strada del rallentamento economico imboccata dovesse accelerare per l’esperto “è probabile” che nei prossimi mesi “ci saranno debolezze in diversi settori, tra quali i metalli”, ma che su un orizzonte allargato “potrebbero essere ottime occasioni d’acquisto”.