Ucraina, la battaglia di Pokrovsk nella fase finale: "Situazione molto critica"

L'esercito russo "continua ad ammassare forze in città". Secondo intelligence Kiev "è in corso un'operazione speciale". Cremlino: "Kiev nasconde situazione disastrosa in zone assediate"

La battaglia di Pokrovsk in Ucraina
La battaglia di Pokrovsk in Ucraina
05 novembre 2025 | 12.34
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Resta molto critica la situazione a Pokrovsk, lo snodo logistico-ferroviario del Donetsk, nell'est dell'Ucraina, che i militari russi potrebbero puntare ad usare come piattaforma di lancio per nuove offensive in direzione del Dnipropetrovsk. A constatarlo è DeepState, il gruppo nato per iniziativa di alcuni volontari, vicino all'esercito ucraino e che mappa regolarmente la linea del fronte: l'esercito russo "continua ad ammassare forze in città", scrive in un post pubblicato su Telegram, dove parla di una "città gradualmente assorbita, con le forze russe che hanno già preso il controllo di alcune aree, stabilito posizioni, creato siti di stoccaggio e mantenuto libere le vie di rifornimento logistiche in vista di ulteriori infiltrazioni in città". Alcune unità inoltre stanno tentando "di prendere il controllo dell'area tra Pokrovsk e Hryshyne, con tentativi simultanei di raggiungere quest'ultima", situata leggermente più a nord.

La battaglia potrebbe essere entrata nella sua fase finale e Pokrovsk potrebbe diventare la prima importante località ucraina conquistata dall'esercito russo dalla presa di Avdiivka, nel febbraio 2024, secondo alcuni analisti. Ma - constata DeepState, le operazioni ucraine contro i russi continuano con attacchi di droni e, più in generale, numerose immagini pubblicate su Internet "testimoniano un lavoro costante sulle posizioni nemiche".

Nella tarda serata di ieri l'intelligence militare ucraina (Hur) aveva diffuso il filmato di quella che descriveva come un'operazione speciale in corso nella città. Il video mostrava riprese aeree e terrestri di attacchi con droni, carri armati, fanteria, elicotteri e artiglieria, a testimonianza della portata della lotta contro l'avanzata delle forze russe. "Sono in corso aspri combattimenti con gli occupanti russi", aveva dichiarato l'Hur.

La visita di Zelensky

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è recato ieri "nel settore di Pokrovsk" per visitare diverse unità "che garantiscono la difesa" della città, come ha dichiarato sul suo canale Telegram. "Questo è il nostro Paese, questo è il nostro fianco orientale e faremo tutto il possibile per garantire che rimanga ucraino", ha affermato.

Se il capo di stato maggiore russo, Valery Gerasimov, sostiene che migliaia di militari ucraini sono circondati a Pokrovsk, sono diversi gli esperti che confutano questa affermazione e per i quali nel nord della città resta sotto controllo ucraino un corridoio largo da uno a tre chilometri. L'accerchiamento dunque non sarebbe totale ma la zona è sotto il fuoco costante dei droni russi, che attaccano i veicoli che cercano di rifornire le unità ucraine ancora posizionate a Pokrovsk e a Myrnohrad, che assieme formano una conurbazione un tempo abitata da 100mila persone.

La "Battaglia di Pokrovsk" è iniziata un anno e mezzo fa, ricostruiscono gli analisti, ma i tentativi di assalto frontale hanno incontrato una forte resistenza. Mosca ha cambiato tattica l'estate scorsa, quando ha impegnato le sue unità di droni contro la logistica militare ucraina, mentre prendeva la città con un movimento a tenaglia da nord. Bersaglio di attacchi da due anni, la città si è svuotata ormai di quasi tutti i civili, ma non è stata rasa al suolo, e la guerra strada per strada potrebbe in teoria durare mesi. Il taglio dei rifornimenti mette però le forze di Kiev in una posizione insostenibile.

Cremlino: Kiev nasconde situazione disastrosa in zone assediate

Secondo quanto ha dichiarato a Ria Novosti il portavoce presidenziale Dmitry Peskov, Kiev ha rifiutato l'offerta di inviare giornalisti nelle zone dell'accerchiamento delle truppe delle Forze Armate ucraine perché ha qualcosa da nascondere. "Cosa nascondono a Kiev? Nascondono la situazione disastrosa delle loro truppe nelle aree", ha detto il portavoce del Cremlino, aggiungendo che "sappiamo che un gran numero di giornalisti occidentali vorrebbero andarci. Mentre non sono a conoscenza che nessun giornalista ucraino abbia espresso il desiderio di andarci".

Stamattina, il ministero della Difesa russo ha valutato critica la situazione delle unità ucraine nelle aree circondate di Kupyansk e Krasnoarmeysk: i militari non hanno altra possibilità, se vogliono essere salvati, se non quella di essere catturati. Nel frattempo, Volodymyr Zelensky sta cercando di nascondere la vera situazione rilasciando dichiarazioni sulla "pulizia" di queste aree, oppure ha completamente perso il contatto con la realtà, ha suggerito il ministero, che ieri aveva riferito che le truppe stavano continuando a rafforzare l'accerchiamento nella zona di Kupyansk.

Primo colloquio Zelensky-Takaichi su collaborazione in produzione militare

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto il suo primo colloquio con la nuova premier giapponese Sanae Takaichi, in cui i due leader hanno discusso della possibilità di una collaborazione per la produzione militare congiunta. Nel corso della telefonata, durata circa mezz'ora, Kiev e Tokyo hanno evidenziato la necessità di unire gli sforzi di fronte alla minaccia rappresentata dall'invasione russa, esprimendo l'intenzione di rafforzare la sicurezza e lo sviluppo reciproco. Zelensky ha ribadito la disponibilità dell'Ucraina a cooperare con il Giappone nello sviluppo di tecnologie "per la protezione della vita" e nella creazione di armi moderne in grado di difendere i Paesi partner da potenziali aggressioni.

 Tokyo ha confermato il proprio impegno a sostenere Kiev, riaffermando che la posizione giapponese "non cambierà" di fronte all'aggressione russa. La premier Takaichi ha ricordato che l'assistenza già fornita da Tokyo nel settore energetico, umanitario e finanziario, e ha garantito che il Giappone continuerà a contribuire alla ricostruzione e al recupero del Paese. Pur vincolato da restrizioni sull’invio di armamenti, il Giappone resta parte attiva del gruppo internazionale di contatto a sostegno dell’Ucraina.

Media: Ue valuta debito comune e sovvenzioni Stati per finanziamento

La Commissione europea starebbe considerando di finanziare l'Ucraina, che deve far fronte a gravi necessità di bilancio, con denaro raccolto attraverso debito comune emesso dall'Ue e sovvenzioni bilaterali degli Stati membri. Lo riporta Euractiv, citando tre persone informate sulla questione. Queste due possibilità saranno illustrate alle capitali europee come alternative al "prestito di riparazione" dal 140 miliardi basato sugli attivi russi congelati, soluzione su cui il Consiglio Ue non è riuscito a trovare un accordo nel corso del vertice di ottobre a causa dell'opposizione del Belgio, dov'è detenuta la maggior parte dei fondi di Mosca. Stando al Fondo monetario internazionale, sulle cui stime si basano le proposte della Commissione, Kiev avrebbe bisogno di circa 55 miliardi di euro all'anno sia per il 2026 che per il 2027.

Lo stesso premier belga Bart De Wever aveva avanzato l'idea di utilizzare il debito comune per supportare Kiev, sottolineando che il vantaggio di questa soluzione è la sua certezza: "si sa a quanto ammonta, si sa quanto tempo durerà, si sa esattamente chi ne è responsabile. Lo svantaggio del denaro russo è che non si ha idea di quanto andranno avanti i contenziosi, quanto tempo ci vorrà e quali problemi si incontrerebbero". Tuttavia, il prestito di riparazione rimane l'opzione preferita della Commissione e diversi Paesi membri, tra cui Germania e Paesi baltici. Per quanto riguarda l'ipotesi di un prestito congiunto, non sarebbe previsto il ricorso al bilancio a lungo termine dell'Ue "poiché non c'è spazio sufficiente per farlo", stando alle fonti di Euractiv, che evidenziano come il documento con le proposte sia ancora in fase di revisione e potrebbe cambiare prima di essere circolato tra le capitali europee.

La testata anticipa anche che venerdì i funzionari tecnici dell'esecutivo europeo discuteranno con gli omologhi del Belgio per delineare una soluzione affinché Bruxelles, che ha promesso di bloccare il processo a meno di ricevere garanzie solide in materia di condivisione di rischio legale e finanziario, possa digerire il prestito di riparazione. "Colloqui politici di alto livello non sono attualmente previsti ma potrebbero avvenire nel prossimo futuro", scrive Euractiv, ricordando che il prossimo Consiglio europeo è in agenda per il 18 e 19 dicembre. In precedenza altri media avevano ipotizzato che proporre soluzioni come il debito comune, inviso ai Paesi più rigoristi a livello fiscale, sarebbe uno stratagemma negoziale per rendere più appetibile l'idea del prestito di riparazione.

Mosca: non ci sono ancora condizioni per vertice Putin-Trump

Intanto non ci sarebbero ancora le condizioni per organizzare un vertice tra il leader del Cremlino Vladimir Putin e il presidente americano Donald Trump, ha dichiarato il viceministro degli Esteri russo Sergej Ryabkov rivolgendosi alla Duma di Stato a Mosca.

"Qualsiasi vertice richiede una preparazione approfondita e un'attenta valutazione di tutti gli aspetti", ha affermato Ryabkov, sottolineando che al momento non esistono né una preparazione sufficiente, né le condizioni adeguate per un incontro di così alto livello.

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