
Roma, 10 giugno 2025. «Parlare soltanto di Tax Freedom Day non basta più: finché non compensiamo l’inflazione stiamo fotografando solo metà del problema».
Lo afferma Pietro Vivone, presidente di FedAPI, dalla Fiera Ambiente Lavoro, diffondendo i numeri dell’Indice che l’associazione affianca al dato tradizionale.
Vivone insiste: «Con dazi, guerre e tensioni sulle materie prime destinati a rialzare i prezzi, il TILD è l’unico faro che tenga insieme fisco e potere d’acquisto. Occorre fissarlo come riferimento ufficiale del dibattito».
COSA RACCONTA L’INDICE
Negli ultimi dieci anni l’Italia è passata dal 5 giugno “reale” del 2018 al 10 giugno del 2025. Cinque giorni in più equivalgono a due settimane di salario netto bruciate in un decennio. Nel biennio 2022-23 i rincari hanno trasformato la semplice inflazione in un “secondo fisco”, neutralizzando l’anticipo nominale del Tax Freedom Day. Il 2024, con il rimbalzo della pressione fiscale, ci ha riportato a 156 giorni, confermati quest’anno.
TRE LINEE D’AZIONE PROPOSTE PER TORNARE A MAGGIO
APPELLO ALLE ISTITUZIONI
FedAPI chiede che il Tavolo “May-Day 2026” sia attivato entro il IV trimestre 2025 con un compito tanto semplice quanto efficace:
Pietro Vivone: «Se lavoriamo sull’efficienza dell’impresa e sull’intelligenza del consumo, anticipare la liberazione fiscale di 8-10 giorni – quindi a fine maggio – entro il 2026 non è ambizione, è prevenzione. FedAPI mette dati, formazione e rete territoriale al servizio di Governo, Parlamento e CNEL per vincere questa sfida».
Contatti:
FedAPI – Federazione delle Piccole e Medie Imprese
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