Almasri arrestato a Tripoli: "Torturò detenuti causando la morte di uno di loro"

La procura libica ha accertato che "dieci detenuti sono stati sottoposti a tortura e a trattamenti crudeli, disumani e degradanti". E' stato trasferito in carcere

Osama Al-Masri  - Libyan Express
Osama Al-Masri - Libyan Express
05 novembre 2025 | 13.55
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Osama Al-Masri è stato arrestato oggi, mercoledì 5 novembre, a Tripoli su ordine del procuratore generale che ne ha disposto il trasferimento in custodia cautelare. Lo ha reso noto Libya 24 sul suo account di 'X'.

La Procura generale libica ha ordinato il suo rinvio a giudizio con l'accusa di aver torturato detenuti e di aver procurato la morte di uno di loro nel carcere di Tripoli.

In una nota diffusa dall'ufficio del Procuratore generale libico si legge che dalle indagini condotte su Almasri sono state acquisite "informazioni pertinenti in merito alle violazioni dei diritti dei detenuti presso l'Istituto principale di riforma e riabilitazione di Tripoli". In particolare, prosegue la nota, "è stato accertato che dieci detenuti sono stati sottoposti a tortura e a trattamenti crudeli, disumani e degradanti, con la conseguente morte di uno di loro a causa delle torture subite".

La Procura libica precisa inoltre che, "sulla base dell'interrogatorio dell'imputato e della disponibilità di prove sufficienti", è stata disposta la custodia cautelare di Almasri in quanto "responsabile della gestione delle operazioni e della sicurezza giudiziaria in attesa degli sviluppi investigativi, con rinvio della causa al tribunale competente una volta completate le procedure legali".

L'ufficio del Procuratore generale conclude affermando che "le indagini proseguono al fine di accertare la responsabilità di tutti i soggetti coinvolti in tale violazione e la tutela dei diritti dei cittadini in tutte le istituzioni giudiziarie".

L'arresto e la scarcerazione in Italia

Almasri era ricercato anche dalla Corte penale internazionale per crimini contro l'umanità. Arrestato a Torino era stato scarcerato il 22 gennaio scorso per mancata convalida dell'autorità giudiziaria e riportato in Libia con un volo di Stato.

Legale vittima residente in Italia: "Chiederemo risarcimento al governo"

“Sono felicissima ma per lo Stato italiano è una grande figuraccia. Sono pronta a depositare una richiesta di risarcimento nei confronti della Presidenza del Consiglio e dei ministri coinvolti in questa vicenda”, annuncia l’avvocata Angela Bitonti, legale di una donna ivoriana residente in Italia vittima delle torture di Almasri, dopo l’arresto del generale oggi in Libia. “Dobbiamo capire quali potrebbero essere gli sviluppi a questo punto - spiega la penalista - se sarà processato lì oppure se potrà essere consegnato alla Corte Penale Internazionale. Ho speranza che la mia assistita possa ottenere giustizia ma in quanto cittadina italiana sono veramente delusa e mortificata perché l’Italia non ha proceduto all’arresto quando aveva Almasri tra le mani”.

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