Gaza, Israele pronto a prima fase piano Trump. Hamas: "Sì a scambio ostaggi, negoziati in Egitto"

Secondo media israeliani, è stato ordinato lo stop all'offensiva delle Idf a Gaza City. Raid nella notte sulla Striscia: "Decine di attacchi". Esercito Tel Aviv avverte i gazawi

Esercito israeliano - Afp
Esercito israeliano - Afp
04 ottobre 2025 | 07.21
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Dopo che ieri Hamas ha risposto alla proposta di Trump per la fine della guerra a Gaza accettando di rilasciare tutti gli ostaggi e dopo la successiva reazione del tycoon, secondo il quale "Israele deve interrompere immediatamente i bombardamenti su Gaza", il capo di Stato Maggiore israeliano, Eyal Zamir, ha dato ordine alle forze israeliane (Idf) di prepararsi "per l'attuazione della prima fase del piano Trump per il rilascio degli ostaggi". A renderlo noto, secondo i media israeliani, le stesse Idf.

"In linea con le direttive a livello politico, il capo di Stato Maggiore ha ordinato vengano avviati i preparativi per l'attuazione della prima fase del piano Trump per il rilascio degli ostaggi", hanno comunicato dopo una riunione dei vertici militari in riferimento al testo presentato dal tycoon nei giorni scorsi dopo l'incontro alla Casa Bianca con il premier israeliano Benjamin Netanyahu.

La dichiarazione precisa che è stato sottolineato che "la sicurezza delle nostre forze è una priorità assoluta" e che "il capo di Stato Maggiore ha evidenziato" come "tutte le forze debbano restare vigili" e come abbia insistito sulla "necessità di una risposta rapida per eliminare qualsiasi minaccia".

Parole, evidenzia il Times of Israel, che sembrano confermare le notizie arrivate nelle scorse ore dalla radio militare e dall'emittente Kan secondo cui dai leader politici israeliani sarebbero arrivate indicazioni alle Idf sull'offensiva a Gaza City. Secondo la radio militare, è stato chiesto di ridurre "al minimo" le operazioni, con le forze sul campo concentrate su manovre difensive.

Nella notte, hanno riferito gli stessi media israeliani, l'ufficio di Netanyahu ha confermato con una dichiarazione che "Israele è pronto per l'attuazione immediata della prima fase del piano Trump per il rilascio immediato di tutti gli ostaggi". E che "continueremo a lavorare in piena cooperazione con il presidente e il suo staff per porre fine alla guerra secondo i principi indicati da Israele, che coincidono con la visione di Trump per la fine della guerra".

"Ordine a Idf per stop offensiva a Gaza City"

Alle forze israeliane sarebbe stato quindi ordinato di fermare le "operazioni offensive" a Gaza City, riferisce ancora il The Times of Israel. Dopo le istruzioni del governo israeliano, scrive il giornale Haaretz, le Idf sono passate nella notte a una modalità che prevede solo "operazioni difensive" nella Striscia di Gaza, sospendendo l'operazione per prendere il controllo di Gaza City.

Negoziati in vista, Witkoff presto in Medio Oriente

Israele si prepara intanto alla possibilità che inizino presto negoziati sul piano proposto da Trump, scrive ancora Haaretz secondo cui intanto i responsabili della sicurezza israeliana hanno iniziato a valutare quali detenuti palestinesi possano essere inseriti nell'elenco dei prigionieri che Israele accetterà di scarcerare in cambio del rilascio degli ostaggi. Al team di negoziatori israeliani è stato ordinato di preparare l'invio di una delegazione per colloqui sull'attuazione del piano Trump, ha riportato anche l'emittente israeliana Kan, come rilanciato dal Times of Israel.

Il premier israeliano Netanyahu starebbe quindi valutando la possibilità di scegliere Ron Dermer, ministro per gli Affari strategici, per la guida della delegazione di negoziatori israeliani, scrive il sito di notizie israeliano Ynet che evidenzia come l'indiscrezione arrivi nonostante nei giorni scorsi Netanyahu avesse annunciato che Dermer avrebbe "concluso presto" l'incarico nel governo. Non c'è ancora una decisione definitiva. I primi colloqui, secondo i media israeliani, dovrebbero tenersi in Egitto.

Steve Witkoff, inviato speciale dell'Amministrazione Trump, dovrebbe arrivare nei prossimi giorni in Medio Oriente, riferisce ancora l'emittente israeliana Kan.

Hamas pronta a scambio ostaggi: "Negoziati in Egitto"

"Hamas ha informato i mediatori di essere pronto a iniziare immediatamente l'attuazione dello scambio" di ostaggi con prigionieri palestinesi "non appena sarà stato raggiunto un accordo per preparare le condizioni sul terreno", ha detto intanto all'agenzia Afp un esponente di Hamas coperto da anonimato in riferimento al piano. Hamas, ha aggiunto, è "pronto ad avviare immediatamente negoziati per definire tutte le questioni".

L'Egitto, dicono ancora da Hamas, organizzerà una conferenza per riunire le diverse fazioni palestinesi e parlare del futuro di Gaza nel dopoguerra. Secondo l'esponente di Hamas, l'Egitto ospiterà un "dialogo inter-palestinese sull'unità palestinese e il futuro di Gaza, compresa la questione dell'amministrazione della Striscia".

Raid nella notte nella Striscia: "Decine di attacchi". Idf avverte gazawi

Da Gaza City tuttavia denunciano decine di raid e attacchi dell'artiglieria con nuove accuse a Israele. "E' stata una notte molto violenta, con l'Esercito israeliano che ha condotto decine di raid e attacchi dell'artiglieria su Gaza City e altre zone della Striscia di Gaza nonostante l'appello di Donald Trump a porre fine ai bombardamenti", ha detto all'agenzia Afp Mahmoud Bassal, portavoce della protezione civile locale, un'unità di soccorso che opera sotto l'autorità di Hamas. Secondo Abbasl, almeno 20 case sono state distrutte durante i bombardamenti nella notte.

L'Al-Ahli Arab Baptist Hospital di Gaza City ha comunicato di aver ricevuto i corpi senza vita di quattro persone e di aver accolto diversi feriti dopo un raid che ha colpito una casa nel quartiere di Tuffah. Secondo il Nasser Hospital di Khan Yunis, due bambini sono morti e otto persone sono rimaste ferite in un attacco di un drone su una tenda di sfollati.

Le forze israeliane intanto "continuano ad accerchiare Gaza City" e "tentare" di tornarvi "è molto pericoloso". E' quanto afferma in un messaggio rivolto ai gazawi il portavoce delle Idf, Avichay Adraee, aggiungendo che l'area a nord di Wadi Gaza è considerata sempre "zona di combattimento pericolosa" e "rimanere in quest'area rappresenta un grande rischio". La Al-Rashid Road, strada costiera, resta aperta per gli spostamenti verso il sud dell'enclave palestinese, precisa il messaggio. "Per la vostra sicurezza, evitate di tornare a nord o di avvicinarvi ad aree operative" delle Idf nella Striscia di Gaza, anche nel sud", aggiungono le forze israeliane.

Jihad islamica palestinese: "Noi con decisione Hamas"

La Jihad islamica palestinese "ha partecipato in modo responsabile alle consultazioni che hanno portato a questa decisione". E' quanto afferma intanto il gruppo in una breve dichiarazione diffusa via Telegram di cui dà notizia stamani la tv satellitare al-Jazeera dopo che ieri Hamas ha risposto positivamente al piano di Trump, ma chiedendo negoziati sui dettagli.

Subito dopo la presentazione del piano da parte del tycoon, a seguito del faccia a faccia alla Casa Bianca con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, la Jihad islamica palestinese aveva criticato il testo. Adesso, secondo le notizie di al-Jazeera, afferma che la dichiarazione diffusa da Hamas nelle scorse ore rappresenta anche la posizione di altri gruppi palestinesi.

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