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Australia, approvata legge per vietare i social a minori di 16 anni

La delibera è una delle misure più restrittive al mondo. Ma non mancano le polemiche

Un gruppo di ragazzi con il cellulare - ()
Un gruppo di ragazzi con il cellulare - (Foto 123RF)
28 novembre 2024 | 17.56
LETTURA: 1 minuti

L'Australia ha approvato la prima legge al mondo che vieta ai minori di 16 anni di usare i social media. La delibera attuata dal parlamento di Canberra è una delle misure più restrittive verso piattaforme come X, Tik Tok, Instagram e Facebook. Il testo, che ha ricevuto il via libera da entrambe le camere del parlamento e un sostegno bipartisan, obbligherà le piattaforme ad adottare “misure ragionevoli” per impedire agli adolescenti di avere un account.

La nuova legge è stata redatta in risposta a ciò che il primo ministro laburista, Anthony Albanese, afferma sia un “chiaro segnale tra l’ascesa dei social media e il danno alla salute mentale dei giovani australiani”. Albanese - che ha definito i social media “un motore di ansia, un veicolo per i truffatori e, cosa peggiore, uno strumento per i predatori online” - fa ora appello ai genitori australiani affinché aiutino a rispettare le misure. Il premier vorrebbe che i giovani “si staccassero dai loro telefoni e andassero sui campi da calcio e da cricket, da tennis e da netball, in piscina”.

Ma accademici, politici e gruppi di difesa hanno avvertito che il divieto potrebbe ritorcersi contro, spingendo gli adolescenti sul dark web o facendoli sentire più isolati. Da parte loro le aziende - che rischiano multe fino a 50 milioni di dollari australiani (circa 30 milioni di euro) in caso di mancata osservanza - hanno definito le misure “vaghe”, “problematiche” e “affrettate”.

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