
Dal 14 al 24 ottobre la rassegna ospita decine di incontri con ambasciatori, professori di fama mondiale, esperti e studenti
Roma torna ad essere laboratorio di politica internazionale con la XVI edizione del Festival della Diplomazia, un unicum nel panorama mondiale che riunisce ambasciatori, studiosi, policy maker e imprese per interrogarsi sul prezzo – economico, politico e strategico – dei principi nelle relazioni tra Stati. Tema-guida: “The Cost of Principles – Il costo dei principi”, filo rosso che attraversa dieci giorni di incontri, lezioni, dibattiti e “question time” con ambasciatori, in sedi simboliche della città.
Un festival nato per una “Roma International”
Creato nel 2010 con il sostegno della Farnesina, delle rappresentanze in Italia di Commissione e Parlamento europeo, di numerose ambasciate, università e partner scientifici, il Festival ha ricevuto in otto edizioni la Medaglia del Presidente della Repubblica. La sua missione: riaffermare la vocazione internazionale di Roma, città che ospita oltre 340 rappresentanze diplomatiche tra Quirinale, Santa Sede e polo delle Nazioni Unite, insieme a 46 istituti e accademie culturali.
Quattro macro-temi per leggere il mondo di oggi
Il programma sviluppa quattro direttrici: il dilemma delle democrazie tra valori e interessi; il multilateralismo in crisi; il confronto fra modelli – autocrazie e democrazie; il costo dell’impegno globale, dagli aiuti umanitari alla transizione energetica. Obiettivo: capire se e come idealismo e realismo possano ancora coesistere in un sistema internazionale sempre più frammentato.
I momenti chiave (14–24 ottobre)
Apertura tra transatlantico, sicurezza e “diplomatic storm” (14/10)
La giornata inaugurale si apre con “The Trading Game” con l’economista e creator Gary Stevenson a Esperienza Europa – David Sassoli, mentre a Unitelma una conferenza ripercorre le relazioni transatlantiche con parlamentari delle commissioni Esteri e Difesa. Nel pomeriggio “Question Time with the Ambassador” con Martin Selmayr (rappresentante Ue per le agenzie basate a Roma e la Santa Sede). In agenda anche focus su Sahel e Africa occidentale a cura di unicri, un confronto tra diplomazia vaticana e degli Stati, e un panel su energie e consenso con opzione nucleare all’Ambasciata Ceca. Chiusura con “L’impegno globale: chi paga il prezzo della sostenibilità”, con esponenti di imprese e finanza sostenibile.
Giorno 2: Indo-Pacifico e multilateralismo (15/10)
Il Centro Studi Americani accoglie la “Question Time” con l’ambasciatrice dell’India Vani Rao e un confronto Ue-Indo-Pacifico con Paola Pampaloni (eeas) e dirigenti maeCi. In serata, “Multilateralismo imperfetto: dalle risoluzioni ai fatti”.
Donne in diplomazia, Cina-Usa, spazio e pace (16/10)
La terza giornata mette al centro “Donne in diplomazia per un’Europa di dialogo” e un panel sulle nuove sfide della Cina agli Stati Uniti con Oriana Skylar Mastro. A Esperienza Europa si discute di “Spazio: opportunità o costo economico, sociale, etico?”, con Massimo Comparini e mons. Vincenzo Paglia. Alla Lumsa e al Centro Studi Americani riflettori su peacebuilding, vittime di terrorismo e mafia.
Ikenberry a Roma, regole del gioco e lotta alla fame (17/10)
John Ikenberry (Princeton) è protagonista a Roma Tre con “The Crisis of the Liberal International Order” e al Centro Studi Americani con “Liberal America: Once Upon a Time”. Nel mezzo, una tavola sulle regole globali e gli interessi domestici con Daniel Drezner. In serata, incontro all’Ambasciata del Brasile su fame e disuguaglianze.
Difesa europea, minacce ibride e Cina (20/10)
Dopo un focus ICCROM su resilienza del patrimonio, la giornata tocca la difesa Ue con Aspenia al Centro Studi Americani, un panel “su invito” all’Ambasciata cinese con l’ambasciatore Jia Guide e Pasquale Ferrara, e un confronto sulle minacce ibride nel Baltico in collaborazione con l’Ambasciata di Polonia. In serata, diritto internazionale umanitario al Palazzo dei Cavalieri di Rodi.
Populismi europei, Medio Oriente al bivio e confini (21/10)
Alla Lumsa “Oltre i confini della forza: diplomazia, multilateralismo e soft power” con la Segreteria di Stato di San Marino; a Roma Tre “The Middle East at a Crossroads” con l’ambasciatore dell’Algeria. Al Centro Studi Americani, talk su memoria e diplomazia, e “Rise to the challengers: Europe’s populist parties…” con Jeremy Cliffe e Teresa Coratella. In serata, mobilità transfrontaliera alla Luiss e “Pad Thai Night”.
Acqua, autonomia strategica, patrimonio culturale, Medio Oriente (22/10)
Quarta edizione dell’Italian Water Dialogue a Esperienza Europa; al Centro Studi Americani “Challenge to the European Strategic Autonomy” con il dg maeCi per l’Europa Nicola Verola e l’ambasciatore di Francia Martin Briens; focus su “Cultural Heritage and its Protection”. Alla Luiss, “Autocracies and unstable balances in the Middle East”. In parallelo: cibo e G20 all’Ambasciata del Sudafrica.
Salute, trasformazione digitale, nucleare e Iran-Usa-Medio Oriente (23/10)
All’Enpam si discute “Il costo dei principi: il diritto alla salute” con Alberto Oliveti e Nino Cartabellotta; all’Ambasciata uae “The cost of Digital Transformation” con Francesco Lapenta e Leonardo; alla Romania “Sicurezza energetica e alleanza Ue sul nucleare” con il ministro Adolfo Urso. A Roma Tre, tavola su Iran, Stati Uniti e Medio Oriente con Trita Parsi. Alla Luiss: “Geopolitics, quantum computer and ai” con Alberto Sangiovanni-Vincentelli.
Chiusura: libertà di stampa, expo 2025 e ordine marittimo (24/10)
Adnkronos ospita “Attacco alla libertà di stampa: fra autocrazia e deontologia”, corso per giornalisti con esperti e reporter; all’Istituto Culturale Giapponese bilancio su Expo 2025 con l’ambasciatore Satoshi Suzuki e il commissario Mario Andrea Vattani; al Centro Studi Americani “Rules-Based International Maritime Order” con l’Ambasciata delle Filippine. In Sapienza, appuntamento su Gaza e gli “spazi ibridi recintati”.
Un ponte tra accademia, diplomazia e impresa
Accanto alle sedi istituzionali (Esperienza Europa, Centro Studi Americani, Lumsa, Sapienza, Luiss), il Festival coinvolge ambasciate e corpi diplomatici per “question time” e incontri su invito, creando un ecosistema che mescola approfondimento, networking e formazione. È qui che il tema del “costo dei principi” diventa concreto: difesa europea, energia, sicurezza delle infrastrutture, trasformazione digitale, salute pubblica, acqua, patrimonio culturale. Il messaggio: senza regole e valori condivisi, i conti – economici e sociali – sono più salati