La presidente del Consiglio spiega: "Vogliamo un contributo sulla rendita accumulata per condizioni di mercato che la politica del governo ha fortemente contribuito a creare". Tajani: "Su banche accordo chiuso perché c'è intesa generale di tutti!"
"Non vogliamo tassare la ricchezza prodotta dalle aziende, perché daremmo un segnale sbagliato. Vogliamo un contributo sulla rendita accumulata per condizioni di mercato che la politica del governo ha fortemente contribuito a creare". Così Giorgia Meloni a Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, nel nuovo libro di Bruno Vespa 'Finimondo' in uscita giovedì 30 ottobre per Mondadori-Rai Libri.
"Ho spiegato - continua Meloni - che per mantenere i conti in ordine, occorrono delle risorse e le abbiamo chieste a chi, grazie a questa politica, ha avuto dei grandi benefici: se cresce lo spread, se sale il rating dell'Italia, se le banche hanno potuto approfittare dei 200 miliardi messi a disposizione dal governo Conte per rinegoziare con la garanzia dello Stato prestiti che avevano già erogato, o dei crediti del superbonus, sempre grazie a Giuseppe Conte, è giusto che quelle stesse banche ci diano una mano a continuare in una politica così profittevole. Se su 44 miliardi di profitti nel 2025 ce ne mettono a disposizione circa cinque per aiutare le fasce più deboli della società, credo che possiamo essere soddisfatti noi e che in fin dei conti possano esserlo anche loro".
Sul contributo delle banche alla manovra è intervenuto anche il leader di Fi Antonio Tajani. "L'accordo è chiuso, non si cambia, perché c'è un accordo generale di tutti", ha rispostop risponde a margine di un convegno alla Camera sulla disabilità quando gli chiedono se la partita è ancora aperta.
Tajani ha poi annunciato che Forza Italia ''presenterà emendamenti" alla manovra in Parlamento ''sugli affitti brevi, l'articolo 18'' riguardo ai dividendi delle holding e ''sulle forze dell'Ordine e forze armate. Queste sono le tre cose che ci interessano''. Ci sarà a breve un altro confronti tra i leader del centrodestra sulla legge di bilancio? ''Io sono sempre pronto a confrontarmi con tutti, quando serve'', ha tagliato corto il vicepremier.
Alla domanda se sia necessario un nuovo vertice per limare alcuni dettagli della Manovra, Tajani ha risposto: "Si dovrà vedere in Parlamento. Sono sempre pronto a parlare con tutti, a cominciare dai leader della coalizione di centro-destra. Con Giorgia e Matteo ci confrontiamo spessissimo". "Siamo partiti diversi, quindi si possono avere anche idee diverse. L'importante è che la strategia sia comune, lo abbiamo sempre dimostrato. Non è che perché c'è un dibatto su una questione c'è una divisione. Ci sono opinioni diverse, questo è normale. Altrimenti sarebbe una caserma, una dittatura il centro-destra. Menomale che c'è il dibatto", ha aggiunto .