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Da Schubert a Galitzine, 'L'italia veste il cinema internazionale', una mostra a Praga

Domani si inaugura all'Istituto Italiano di Cultura il progetto curato da Stefano Dominella. Il presidente della maison Gattinoni: "I look creati per i film erano di ispirazione per nuove tendenze di moda come lo stile impero indossato da Audrey Hepburn o gli abiti a corolla di Ava Gardner nella pellicola 'La Contessa Scalza'"

All'Istituto Italiano di Cultura di Praga la mostra 'Fotogrammi di moda italiana. L'Italia veste il cinema internazionale'
All'Istituto Italiano di Cultura di Praga la mostra 'Fotogrammi di moda italiana. L'Italia veste il cinema internazionale'
11 novembre 2024 | 17.25
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Nei saloni dell'Istituto Italiano di Cultura di Praga sarà inaugurata domani la mostra 'Fotogrammi di moda italiana: dagli anni ´50, l’Italia che veste il cinema internazionale', a cura di Stefano Dominella, presidente onorario della Maison Gattinoni, organizzata da Maria Luisa Pappalardo direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Praga. Racconta il binomio cinema-moda che, da sempre, rappresenta uno strumento efficace e suggestivo per far conoscere e promuovere il made in Italy nel mondo. Negli anni '50, fu proprio il cinema a mostrare al mondo che, in Italia, a Roma, stava nascendo una nuova tendenza 'couture' che avrebbe dato vita al 'made in Italy'. Anche grazie al piano Marshall, Cinecittà riaprí i suoi studi cinematografici e la Mgm (Metro Goldwin Mayer) scelse Roma per girare il primo di una lunga serie di colossal storici come 'Quo Vadis?', trasformando la capitale nella 'Hollywood sul Tevere' e nella fabbrica dei sogni all’italiana.

Cinema e divismo divennero da subito veicolo privilegiato e strumento per la moda italiana, per farsi strada all’interno dell’accanita competizione globale nel settore. Le star di Hollywood che giunsero nella capitale iniziarono a vestire le creazioni delle allora nascenti case di moda italiane, innescando una rivoluzione di stile in tutto il mondo. Basti ricordare il matrimonio dell’attrice Linda Christian con l’attore Tyrone Power, celebrato a Roma nel 1949. Un evento mediatico senza precedenti con l’abito della sposa confezionato su misura dalle celebri Sorelle Fontana e quello dello sposo realizzato dalla sartoria romana Caraceni. Dagli anni ‘50 a oggi, il grande schermo si è trasformato nella passerella internazionale per capolavori dei più celebri creativi italiani, portando, ancora oggi, il made in Italy nell’immaginario di milioni di spettatori. Attraverso 41 abiti, firmati da celebri couturier, stilisti e atelier come Fernanda Gattinoni, Emilio Schuberth, Sartoria Peruzzi, Annamode Costumes, Irene Galitzine, Laura Biagiotti, Guillermo Mariotto, 'Fotogrammi di moda' racconta al visitatore una storia straordinaria.

Provenienti da importanti archivi storici privati e dall’archivio storico personale del curatore, il pubblico troverà esposti gli abiti indossati da attrici iconiche che hanno segnato e dettano nuovi stili. I drappeggi che cingono Lana Turner inventano un sex appeal new romantic, lo stile impero di Audrey Hepburn, nel film 'Guerra e pace', inaugura una nuova 'moda' in tutto il mondo, l’abito a sirena che avvolge Anita Ekberg ne 'La dolce vita' di Fellini, diventa icona di stile e sensualità, les petites robes noires, prediletti da Anna Magnani, conquistano i guardaroba femminili di tutto il mondo, per non passare piú di moda... Piú vicine a noi nel tempo, incontriamo nel percorso espositivo Sabrina Ferilli, tra i protagonisti del film premio Oscar 'La grande bellezza' di Sorrentino, che ha riportato in auge le imponenti cappe, riprese da importanti maison di moda, Monica Bellucci, di statuaria bellezza mediterranea, immortalata da Tornatore nel film 'Malena', Charlotte Rampling con la sua particolare sensualità nel film 'Il portiere di notte', la travolgente bellezza della top model e attrice Eva Herzigova, lo stile e l’allure di Scarlett Johansson, le ci accompagnano ancora altre dive come Gina Lollobrigida, Fanny Ardant, Liz Taylor, Claudia Cardinale, Maria Callas, e Sofia Loren con il suo abito rosso, nell’indimenticabile scena del mambo italiano nel film 'Pane, amore e...' di Dino Risi.

Nel suggestivo allestimento, negli spazi dell’Istituto Italiano di Cultura di Praga, un ampio complesso risalente alla fine del XVI secolo, che comprende un chiostro e una suggestiva cappella barocca dalla volta affrescata, ecco gli abiti e le immagini dei film che li hanno visti protagonisti. Il binomio cinema-moda si alimenta di un legame profondo. Il disegno e la scelta dell’abito sono elementi essenziali che contribuiscono a definire l’identità del personaggio. Unicità e originalità vengono espressi attraverso la creazione di ogni singolo capo d’abbigliamento, capace di suscitare, insieme alla magia del cinema, intense emozioni. "Sono davvero orgogliosa di presentare a Praga la mostra 'Fotogrammi di moda italiana – dagli anni ’50, l’Italia che veste il cinema internazionale' – dichiara Maria Luisa Pappalardo, direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Praga - Con un percorso espositivo curato e suggestivo, pensato appositamente per i meravigliosi spazi del nostro Istituto, vogliamo raccontarvi la storia di un amore sempre vivo e frizzante tra la moda italiana e il cinema. Il cinema che, oggi come allora, continua a essere la passerella internazionale per il made in Italy".

"La moda italiana che, proprio grazie al grande schermo, in pochissimo tempo raggiunse, conquistandolo, l’immaginario del pubblico in tutto il mondo. Stile, creatività, qualità ed eccellenza nel disegno, nel taglio e nei tessuti, valorizzazione della tradizione unita all’innovazione sono gli elementi che, da sempre, fin da quei lontani anni’50, identificano il Made in Italy", spiega ancora - Come le dive di oltre 70 anni fa, le dive di oggi – non solo attrici, ma anche popstar e influencer - amano lo stile italiano, lo scelgono per sentirsi diverse e, allo stesso tempo, per esprimere al massimo la loro personalità, in un gioco continuo tra il mostrarsi e l’essere. In esposizione -annuncia - troverete 41 abiti - firmati da celebri couturier, stilisti e atelier italiani come Fernanda Gattinoni, Emilio Schuberth, Sartoria Peruzzi, Annamode Costumes, Irene Galitzine, Laura Biagiotti, Guillermo Mariotto – attraverso cui condividiamo con voi questa storia straordinaria. Con 'Fotogrammi di moda italiana' speriamo di regalarvi un sogno. Poter vedere da vicino e toccare con gli occhi l’abito che ha vestito il vostro personaggio preferito, magari in quella scena che avete rivisto centinaia di volte e che vi portate nel cuore…Buona visita!".

'"Ciak si gira! Questa è la parola d’ordine nel cinema, ma anche nella moda – dichiara il curatore Stefano Dominella - 'Ciak si gira' è l’inizio di una collezione, è l’inizio di una sfilata. Quindi, le analogie tra cinema e moda sono assolutamente imprescindibili. La moda italiana che nasce a Roma alla fine degli anni ’40 deve la sua notorietà internazionale proprio al cinema ed il binomio cinema e moda divenne un nuovo stimolo creativo dove gli stilisti seguendo la sceneggiatura e i suggerimenti dei registi inventarono abiti che enfatizzavano e meglio delineavano il ruolo degli attori. Molto spesso i look creati per i film erano di ispirazione per nuove tendenze di moda conquistando le passerelle della Couture, come lo stile impero indossato da Audrey Hepburn, gli abiti a corolla di Ava Gardner nella pellicola 'La Contessa Scalza', o la seducente sirena di Anita Ekberg - spiega ancora Dominella- Moda e cinema una coppia di fatto alla conquista di un’identità comune per enfatizzare il vero 'Stile Italiano'.

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