(Aki) - Le circa trecento ragazze rapite il mese scorso in Nigeria dagli estremisti islamici di Boko Haram ''sono mie sorelle''. Lo ha detto Malala Yousafzai, l'attivista pakistana sopravvissuta il 9 ottobre 2012 a un tentativo dii omicidio da parte dei Talebani nella Valle di Swat, durante un'intervista con Christiane Amanpour per la Cnn. Diventata simbolo della difesa dell'istruzione femminile nel mondo per essere stata colpita dai Talebani proprio per la sua campagna a favore dello studio per le ragazze pakistane, Yousafzai ha quindi contestato l'interpretazione dell'Islam da parte di Boko Haram.
''Penso che non abbiano studiato l'Islam, non abbiano studiato il Corano e per questo dovrebbero impegnarsi per comprendere l'Islam'', ha detto ad Amanpour da Birmingham, dove è stata trasferita dopo l'attentato subito in Pakistan per ricevere le cure necessarie e dove, raggiunta dalla sua famiglia, ora frequenta la scuola. ''Penso che (gli islamici di Boko Haram, ndr) debbano relazionarsi con queste ragazze come fossero loro sorelle. Come puo' una persona imprigionare le sue sorelle e trattarle così male?'', si è chiesta l'attivista.
