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Papa proclama 4 nuovi santi, anche i genitori di S. Teresa di Lisieux

(Infophoto)
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18 ottobre 2015 | 11.52
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Papa Francesco ha proclamato santi, nella messa celebrata sul sagrato della Basilica vaticana, i coniugi Ludovico Martin (1823-1894) orologiaio e Maria Azelia Guérin (1831-1877), merlettaia e madre di famiglia, genitori di Santa Teresa di Lisieux, protettrice delle missioni nota come Teresina del Bambino Gesù.

Nello stesso rito il Papa ha proclamato santi anche don Vincenzo Grossi (1845-1917), sacerdote della diocesi di Cremona, fondatore dell'Istituto delle Figlie dell'Oratorio e suor Maria dell'Immacolata Concezione (1926-1998), religiosa spagnola che è stata superiora generale della Congregazione delle Sorelle della Compagnia della Croce.

"La testimonianza luminosa di questi nuovi santi ci sprona a perseverare sulla strada del servizio gioioso ai fratelli, confidando nell'aiuto di Dio e nella materna protezione di Maria" ha detto Papa Francesco in un passaggio dell'omelia. I quattro nuovi santi "hanno costantemente servito con umiltà e carità straordinarie i fratelli, imitando così il divino Maestro".

"San Vincenzo Grossi - ha spiegato Papa Francesco - fu parroco zelante, sempre attento ai bisogni della sua gente, specialmente alle fragilità dei giovani. Per tutti spezzò con ardore il pane della Parola e divenne buon samaritano per i più bisognosi. Santa Maria dell'Immacolata Concezione visse in prima persona con grande umiltà il servizio agli ultimi, con una attenzione particolare ai figli dei poveri e agli ammalati".

"I santi coniugi Ludovico Martin e Maria Azelia Guérin - ha proseguito Bergoglio - hanno vissuto il servizio cristiano nella famiglia, costruendo giorno per giorno un ambiente pieno di fede e di amore; e in questo clima sono germogliate le vocazioni delle figlie, tra cui santa Teresa di Gesù Bambino".

Nell'omelia Papa Francesco ha anche esortato a "cambiare mentalità e passare dalla bramosia del potere alla gioia di scomparire e servire; a sradicare l’istinto del dominio sugli altri ed esercitare la virtù dell'umiltà". "Di fronte a gente che briga per ottenere il potere e il successo, i discepoli sono chiamati a fare il contrario", ha spiegato Bergoglio, commentando il Vangelo di Marco.

"C'è incompatibilità - ha sottolineato ancora - tra un modo di concepire il potere secondo criteri mondani e l’umile servizio che dovrebbe caratterizzare l’autorità secondo l’insegnamento e l’esempio di Gesù. Incompatibilità tra ambizioni, arrivismi e sequela di Cristo; incompatibilità tra onori, successo, fama, trionfi terreni e la logica di Cristo crocifisso".

In piazza San Pietro il Papa ha lanciato anche un accorato appello per il Medio Oriente: "Seguo con grande preoccupazione la situazione di forte tensione e di violenza che affligge la Terra Santa. In questo momento c'è bisogno di molto coraggio e molta forza d'animo per dire no all'odio e alla vendetta e compiere gesti di pace. Per questo preghiamo, perché Dio rafforzi in tutti, governanti e cittadini, il coraggio di opporsi alla violenza e di fare passi concreti di distensione".

"Nell'attuale contesto medio-orientale - ha aggiunto Francesco - è più che mai decisivo che si faccia la pace nella Terra Santa: questo ci chiedono Dio e il bene dell'umanità".

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