"Vespa infame", la scritta in un ascensore della Rai. Il giornalista: "Dispiace sia successo in quella che considero la mia casa"

E' accaduto nella sede romana di Via Teulada

Bruno Vespa e la scritta in un ascensore di Via Teulada - Ipa
Bruno Vespa e la scritta in un ascensore di Via Teulada - Ipa
07 ottobre 2025 | 12.46
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"Vespa infame", questo recita una scritta contro Bruno Vespa comparsa in uno degli ascensori della sede Rai di Via Teulada, a Roma. L'episodio è stato denunciato alle forze dell'ordine che hanno avviato indagini per risalire ai responsabili. L’Ad Giampaolo Rossi fa sapere che la "Rai esprime ferma condanna per la scritta offensiva e infame" rivolta al giornalista, storico volto del servizio pubblico. "Si tratta - prosegue - di un episodio grave che rappresenta una forma di intimidazione e di intolleranza inaccettabile. Simili comportamenti non appartengono alla cultura del dialogo e del rispetto che devono caratterizzare ogni luogo di lavoro, tanto più una sede del Servizio Pubblico radiotelevisivo".

E conclude: "La Rai ribadisce il proprio impegno a difesa del pluralismo, del confronto civile tra opinioni diverse e della libertà di espressione, principi fondanti della sua missione. Ogni forma di linguaggio d’odio o minaccia personale è incompatibile con questi valori".

Bruno Vespa: "Ci vuole altro per intimidirmi"

"Sono sinceramente colpito dalla trasversalità dei messaggi solidali. Ringrazio le istituzioni, i colleghi, le persone comuni che mi sono vicini. In 56 anni di televisione non è certo la prima volta che ricevo minacce". Così Bruno Vespa all'Adnkronos in merito alla scritta ingiuriosa. "Mi dispiace - prosegue Vespa - che questa volta vengano da quella che considero la mia casa. Ma ci vuole altro per intimidirmi".

Le reazioni

Dopo l'accaduto "Unirai esprime ferma condanna per l’episodio". In una nota il sindacato dei giornalisti parla di un "gesto intollerabile e vile, che nulla ha a che fare con il confronto di idee e con il rispetto che deve sempre contraddistinguere un ambiente di lavoro e una comunità professionale come quella Rai". "Unirai - si legge ancora - manifesta la più convinta solidarietà a Bruno Vespa, figura storica del giornalismo e della televisione italiana, e confida che le forze dell’ordine individuino al più presto i responsabili di un atto che offende non solo la persona, ma anche l’intera azienda. La Rai è e deve restare un luogo di civiltà, libertà e rispetto reciproco, valori che il sindacato Unirai continuerà a difendere senza esitazioni".

Anche l'Usigrai ha rilasciato una nota. "Le critiche si fanno e si ricevono. Gli insulti vanno rispediti al mittente. Non abbiamo mai risparmiato critiche al giornalista e conduttore Rai, sul suo contratto da artista e sul suo modo di fare informazione. Continueremo a farlo se lo riterremo necessario. Ma siamo contro chi usa questi metodi nei confronti di dipendenti e collaboratori della Rai, alimentando dentro l’Azienda un clima di sospetto che è da rigettare".

Anche la redazione di Porta a porta "esprime solidarietà nei confronti di Bruno Vespa, che ha subito un gesto intimidatorio inaccettabile: in un ascensore della Rai di via Teulada è apparsa la scritta 'Vespa infame'". "Condannando il gesto, gravissimo e inqualificabile, la redazione rivendica il valore e il ruolo giornalistico di un grande professionista dell’Azienda Rai", così in una nota.

Il presidente facente funzioni della Rai Antonio Marano definisce "inaccettabile che all’interno dell’Azienda non si rispetti un professionista come Bruno Vespa, che da decenni rappresenta un simbolo dei valori del Servizio Pubblico". "La Rai - si legge nella sua nota - si fonda sul rispetto delle persone, sulla libertà di espressione e sulla professionalità di chi ogni giorno contribuisce a garantire un’informazione equilibrata e di qualità. Bruno Vespa incarna pienamente questi principi: la sua storia professionale, la competenza e il rigore con cui ha servito il pubblico ne sono la testimonianza più evidente. Gesti offensivi e intimidatori come quello accaduto nella sede di via Teulada non appartengono alla cultura della Rai e non possono essere tollerati. Mi auguro che si faccia piena luce sull’episodio e che si riaffermi, dentro e fuori l’Azienda, il valore del rispetto reciproco e del senso di appartenenza al Servizio Pubblico".

Il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, ha definito "vile" il gesto "che colpisce un giornalista stimato, violando i principi di libertà e rispetto che devono guidare il dibattito pubblico". Solidarietà a Bruno Vespa arriva anche da Gasparri, Lupi e Marano. "Sono solidale con Bruno Vespa non solo per la scritta ingiuriosa che ha ricevuto, ma anche per il coraggio con cui ha detto quello che andava detto all'esponente della cosiddetta Flotilla. Bravo Vespa", dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. Il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi, commissario in Vigilanza, afferma invece: "Il clima d’odio colpisce tutti, anche i giornalisti. Solidarietà a Bruno Vespa e condanna per la scritta ingiuriosa trovata a Via Teulada”.

“Colpire un giornalista con minacce e insulti è un attacco alla libertà di informazione che la Rai, come Servizio Pubblico, è chiamata a garantire. A Vespa va la mia solidarietà. Le , non con la violenza, neppure quella verbale”. Così Maria Elena Boschi, presidente dei deputati di Italia Viva e vicepresidente della commissione di vigilanza Rai.

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