Meritocrazia Italia: "Esempio Flotiglia sia accompagnato da strategia per la pace"

"andrebbe colta la sensibilità di chi oggi grida alla pace"

 - AFP
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03 ottobre 2025 | 11.56
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L’esempio della flottiglia sia accompagnato da una strategia internazionale a favore della pace. E' questa la posizione di Meritocrazia Italia, presieduta da Walter Mauriello. "Quando c’è una guerra non esiste chi ha torto e chi ha ragione - sottolinea - Se ogni leader mondiale partisse da questo incipit sarebbe più semplice trovare le soluzioni. Le grandi alleanze nate dopo la seconda guerra mondiale oramai segnano il passo ad un evidente fallimento: non esiste più una cooperazione che spinga ogni Stato a rispettare le regole internazionali. Violata una norma internazionale, ad esempio sugli aiuti umanitari, chiunque si sentirà in grado di violarne un’altra".

Meritocrazia Italia, pertanto, vuole aprire "una riflessione differente, partendo dal presupposto che oltre le alleanze militari ed economiche i grandi leader stanno dimenticando che le guerre si fanno con il supporto dei popoli ed è forse giunto il momento di capire che non si può sterminare una popolazione con un semplice comando da una comoda poltrona di una residenza lussuosa ed ovattata, perché ci sarà il momento in cui lo stesso popolo deciderà la pace oltre ogni comando illegittimo e distruttivo".

"Ed allora andrebbe colta la sensibilità di chi oggi grida alla pace, soprattutto se questo grido viene lanciato con umiltà, rispetto delle regole e con vivacità culturale - continua Mauriello - Oggi è in corso, nel nostro Paese, lo sciopero generale nazionale, proclamato da parte di Cgil e Unione dei sindacati di base (Usb) con questa motivazione: 'L’aggressione contro navi civili che trasportavano cittadine e cittadini italiani, rappresenta un fatto di gravità estrema. Un colpo inferto all’ordine costituzionale stesso che impedisce un'azione umanitaria e di solidarietà verso la popolazione palestinese sottoposta dal governo israeliano ad una vera e propria operazione di genocidio. Un attentato diretto all’incolumità e alla sicurezza di lavoratrici e lavoratori, volontarie e volontari imbarcati. Non è soltanto un crimine contro persone inermi, ma è grave che il governo italiano abbia abbandonato lavoratrici e lavoratori italiani in acque libere internazionali, violando i nostri principi costituzionali'".

"L’iniziativa della Global Sumud Flotilla nasce con un intento chiaramente umanitario ma anche dimostrativo: portare aiuti, solidarizzare con la popolazione civile, denunciare il blocco navale e aprire un corridoio di sostegno verso Gaza senza essere solo spettatori - aggiunge il presidente di Meritocrazia Italia - È difficile contestare il coraggio e la bontà del fine, perché in presenza di una tragedia umanitaria è naturale che la società civile si mobiliti per dare risposte concrete". "Tuttavia, proprio per la delicatezza dello scenario, non si può nemmeno ignorare il teatro di guerra in cui la vicenda approda, con equilibri fragili e dinamiche di conflitto estremamente complesse, in cui qualsiasi episodio può generare tensioni diplomatiche rilevanti, fino a diventare motivo di crisi internazionale, specie se ci si interroga sul se e in che misura uno Stato debba considerare un attacco a un’imbarcazione civile come un’aggressione al Paese stesso, con tutte le conseguenze che questo comporta - continua - La storia insegna che a volte basta una scintilla per far precipitare gli eventi: la prima guerra mondiale scoppiò da un singolo attentato, e da allora innumerevoli conflitti sono nati da episodi che all’inizio potevano sembrare circoscritti".

"Oggi la vicinanza geografica degli scenari di guerra, dal Medio Oriente all’Ucraina, aumenta la pericolosità di ogni incidente, rendendo concreto il rischio di escalation - prosegue Mauriello - Come Meritocrazia Italia riteniamo fondamentale tenere insieme i due piani: il valore morale e umanitario dell’iniziativa, che non può essere messo in discussione, e la consapevolezza politica e strategica dei rischi. È giusto che la società civile si mobiliti per la pace e per l’aiuto alle popolazioni colpite, ma è altrettanto giusto che gli Stati garantiscano tutela ai propri cittadini, trasparenza sugli aiuti trasportati, canali diplomatici aperti con chi esercita il blocco, meccanismi di protezione che riducano la possibilità di provocazioni o fraintendimenti".

"Per noi l’iniziativa della Flotilla resta un segnale importante e necessario, ma deve essere accompagnata da una strategia internazionale che ne rafforzi la legittimità e riduca al minimo i rischi per qualsiasi gesto di solidarietà affinché non diventi pretesto, suo malgrado, di un’escalation che nessuno vuole - conclude il presidente di Meritocrazia Italia - La pace è un dogma per vivere sereni ed in collaborazione in un mondo che abbiamo fortemente voluto globale, ma per arrivare a questo magnifico ed agognato approdo dovremmo navigare nel mare della cultura del rispetto…. soprattutto delle regole, perché l’esempio vale più di ogni manifestazione!".

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