
"Risultato di anni di scelte politiche inefficaci e di un sistema infrastrutturale fragile".
"L'inizio dell'anno scolastico ha fatto riaffiorare la situazione disastrosa del trasporto ferroviario in Italia. Su tutto il territorio nazionale - dal Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia alla Toscana, Lazio, Campania, e di riflesso in tutte le altre regioni - si registrano in questi giorni ritardi dei treni che variano dai 30 ai 130 minuti, cancellazioni, variazioni, corse sostitutive che comunque non consentono ai cittadini di raggiungere in orario le proprie destinazioni. E se si considera che molte di queste linee sono state chiuse durante il mese di agosto perché interessate da lavori di efficientamento, il danno che cittadini e turisti stanno subendo ha l'amaro sapore anche della beffa". E' quanto sottolinea il presidente di Meritocrazia Italia, Walter Mauriello.
"Questi ritardi infatti sono poi causa di ulteriori disagi che coinvolgono la vita professionale e personale di cittadini che sono costretti a subire linee di collegamento ferroviarie obsolete e scadenti - sottolinea Mauriello - Un Paese che non è in grado di garantire servizi di trasposto dignitosi non può essere competitivo rispetto alle altre realtà produttive. Più volte Meritocrazia Italia ha lamentato questa situazione ormai cronica che è l'evidente risultato di anni di scelte politiche inefficaci e di un sistema infrastrutturale fragile".
"Si gestisce l'emergenza senza una visione ed un programmazione strutturale a lungo termine", prosegue Meritocrazia che ribadisce "Le proprie proposte, basandosi su misure tecnicamente attuabili: manutenzione predittiva e gestione digitale della rete, con sensori IoT ed intelligenza artificiale per anticipare i problemi, riducendo i ritardi ed i costi straordinari di riparazione; interoperabilità ed intermodalità: con un piano nazionale di intermodalità che vincoli le Regioni a sincronizzare gli orari del trasporto ferroviario con quelli dei mezzi pubblici locali, implementando biglietti unici digitali e incentivi per le aziende di trasporto che garantiscono soluzioni di mobilità door-to-door; una reale visione di insieme, un modello di gestione integrata, con una cabina di regia nazionale che coordini investimenti, manutenzione e orari, vincolando le risorse a obiettivi misurabili di performance e qualità del servizio dei soggetti coinvolti, Rfi, Trenitalia, Regioni; sanzioni importanti per la governance delle società che gestiscono i treni oggetto di ritardi".
"Il nostro Paese, con la densità abitativa che lo caratterizza e per essere sempre più attrattivo anche dal punto di vista turistico ed imprenditoriale, necessita di più treni, una rete più efficiente e soprattutto una gestione del comparto più di lungo respiro che vada oltre la logica dell'emergenza", conclude Mauriello.