Sardegna, Avs dice no ad ampliamento fabbrica armi. Contrario anche consigliere Uniti per Todde

Fratoianni: "Trovare soluzioni alternative". Bonelli: "Bene iniziativa consiglieri regionali Avs, Giunta regionale voti no". Lai (Pd): "Decisione tecnica, ci rimettiamo a Todde"

Alessandra Todde - (Fotogramma/Ipa)
Alessandra Todde - (Fotogramma/Ipa)
15 dicembre 2025 | 17.35
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Si scalda in Sardegna il dibattito sul possibile ampliamento della fabbrica di armi Rwm. Dopo la contrarietà espressa da Avs arriva il rifiuto anche da Valdo Di Nolfo, consigliere regionale del gruppo Uniti per Todde. "Siamo contrari alla delibera che autorizzerebbe l'ampliamento della fabbrica di armi della società tedesca Rwm del Gruppo Rheinmetallne" nel Sulcis. "Conseguentemente voteremo contro quando verrà portata in giunta". Lo sottolineano in una nota Maria Laura Orrù capogruppo Avs, Antonio Piu consigliere regionale e assessore ai Lavori Pubblici, Diego Loi e Giuseppe Dessena, consiglieri regionali Avs.

“Condivido in pieno l’iniziativa dei consiglieri regionali di Avs e dell’assessore Piu. Bisogna votare no all’ampliamento della fabbrica di armi tedesca Rwm in Sardegna. E’ utile quindi aprire un confronto con la presidente Todde per trovare soluzioni alternative”, afferma all’Adnkronos il leader di Sinistra italiana e di Avs, Nicola Fratoianni.

La tedesca Rheinmetall fornisce a Israele munizioni di precisione da 120 mm per carri armati, ampiamente utilizzate nell'attacco terrestre a Gaza, secondo Der Spiegel. "L'azienda, il più grande produttore di armi tedesco, ha visto il fatturato totale aumentare del 35% nel 2024, raggiungendo gli 11,4 miliardi di dollari. Le vendite di armi e munizioni sono aumentate del 58%, raggiungendo i 3,26 miliardi di dollari, secondo i suoi report finanziari. La Sardegna - rilevano gli esponenti di Avs - sostiene già un carico militare sproporzionato e aggiungere un’industria di armi vuol dire condannarla a essere retrovia di un’economia di guerra, riproponendo il vecchio ricatto del lavoro in cambio di attività invasive che consumano territorio, dividono le comunità e non lasciano futuro, solo capannoni vuoti e giovani costretti ad andare via. Rivendichiamo invece uno sviluppo fondato sulle risorse dell’isola, sulla pace, sulla qualità dell’ambiente e sulla dignità del lavoro, non sull’ennesima fabbrica di armi".

"Chiediamo - concludono - l'apertura di una fase di confronto con la presidente Todde e il centrosinistra anche sul tema della transizione ecologica ed energetica così da avere tempi certi sul superamento delle fonti fossili favorendo l'uso delle rinnovabili, lavorando su un piano regionale che consenta a cittadini e imprese un reale abbattimento dei costi in bolletta e sulle produzioni".

Contrario anche Di Nolfo

“Sono fermamente contrario all’ampliamento dello stabilimento a Domusnovas - spiega Di Nolfo all’Adnkronos -. La società tedesca Rheinmetall fornisce a Israele le munizioni che utilizzata negli attacchi a Gaza”. Per l’esponente del Campo Largo non ci sono dubbi sulla linea da seguire: "La Regione Sardegna ha già espresso il suo sostegno alla Palestina - spiega - E ora credo non sia per nulla opportuno dare il via libera all’incremento della produzione di strumenti di morte”. Di Nolfo ricorda il tributo alla causa militare che paga la Sardegna: “Abbiamo nell’Isola una fortissima presenza di poligoni e aree militari. La Sardegna sta dalla parte della pace, non può accettare sulla sua pelle l’ampliamento dell’industria bellica”.

Bonelli d'accordo con Avs

''Hanno fatto bene i consiglieri regionali di Avs Sardegna, compreso il nostro assessore, Antonio Piu, a prendere questa posizione forte, esprimendo non solo contrarietà ma anche chiedendo alla Todde lo stop alla delibera della Giunta che autorizzerebbe l'ampliamento della fabbrica di armi della società tedesca RWM del gruppo Rheinmetall'', afferma Angelo Bonelli, leader di Europa Verde, che sposa in pieno l'iniziativa di Avs e invita la giunta regionale a ''votare no all'ampliamento perché non solo dobbiamo essere coerenti con quello che diciamo, ma la Sardegna è e deve restare una Regione di pace. Non possiamo permetterci - avverte Bonelli all'Adnkronos - che una delle piu' grandi industrie europee di armi come la tedesca Rheinmetall -produttrice di droni, munizioni, che vende a Israele e sono state utilizzate a Gaza- ampli la sua fabbrica".

"Questa delibera va bocciata e siamo pronti a sostenere tutte le azioni giuridiche a sostegno dell'iniziativa di Avs. Non può accadere che una giunta progressista faccia questo. Condivido -rimarca Bonelli- la decisione di aprire un confronto con la presidente Todde sulle tematiche delle politiche energetiche. Bisogna capire se vogliamo le fonti fossili o quelle rinnovabili''.

La posizione del Pd

"Si tratta di una decisione ad alto contenuto tecnico considerato che la Giunta delibera su una istruttoria fatta dagli uffici della Regione e valida per ogni azienda", dice dal canto suo Silvio Lai, deputato dem e segretario regionale del Pd Sardegna, in merito alla delibera. "Per questo - aggiunge Lai interpellato dall'Adnkronos - ci rimettiamo alle valutazione tecniche e politiche che la presidente della Regione", Alessandra Todde, "vorrà fare in Giunta o in coalizione".

**Mo: Di Nolfo (Uniti per Todde), ‘no all’ampliamento della fabbrica Rwm’**

Si scalda in Sardegna il dibattito sul possibile ampliamento della fabbrica di armi Rwm. Dopo la contrarietà espressa da Avs arriva il rifiuto anche da Valdo Di Nolfo, consigliere regionale del gruppo Uniti per Todde. “Sono fermamente contrario all’ampliamento dello stabilimento a Domusnovas - spiega Di Nolfo all’Adnkronos -. La società tedesca Rheinmetall fornisce a Israele le munizioni che utilizzata negli attacchi a Gaza”.

Per l’esponente del Campo Largo non ci sono dubbi sulla linea da seguire: "La Regione Sardegna ha già espresso il suo sostegno alla Palestina - spiega -. E ora credo non sia per nulla opportuno dare il via libera all’incremento della produzione di strumenti di morte”. Di Nolfo ricorda il tributo alla causa militare che paga la Sardegna. “Abbiamo nell’Isola una fortissima presenza di poligoni e aree militari- conclude il consigliere di Uniti per Todde -. La Sardegna sta dalla parte della pace, non può accettare sulla sua pelle l’ampliamento dell’industria bellica”.

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