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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Scordamaglia (Federalimwentare): "Rispetto ad altri paesi che esportano più prodotti agroalimentari, il nostro esporta più valore aggiunto"

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi
06 luglio 2015 | 10.06
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"L'Italia ha un avanzo primario forte, il tasso di interesse dei Btp è sceso intorno al 2,5% e quello dei Bot è intorno allo zero, il che significa che il costo medio del nostro debito si è abbassato. In più c'è un inizio di crescita, le previsioni per quest'anno sono di un +0,6%, in accelerazione per il 2016. L'incertezza legata al controllo dei capitali attualmente in vigore in Grecia e la situazione generale del sistema bancario porterà a un rallentamento del nostro export perché nessuno si fiderà più. Il blocco dei flussi commerciali con Atene potrebbe portare a una contrazione dello 0,15% del nostro Pil". Così, in un'intervista a 'Il Corriere della Sera', Gregorio De Felice, capoeconomista di Intesa Sanpaolo.

"Non v'è dubbio, è solo assumendo una responsabilità condivisa più generale che si può soddisfare l'anelito di cambiamento che sale dal popolo greco: un popolo che non vuole più soffrire per gli errori compiuti dalle sue passate classi dirigenti, che non può più pagare il prezzo di un destino che non ha scritto. Il messaggio che sale da tutta la Grecia è un messaggio di conciliazione benefica per l'Europa tutta intera, perché riconosca se stessa riconoscendo l'alta ispirazione politica, non economicistica dei suoi Padri Fondatori". Lo scrive su 'Il Messaggero', l'economista Giulio Sapelli.

"Il no è stato chiaro. Ne sono felice: avrei votato no come greco e come europeo. Significa che le politiche che l'Europa impone hanno fallito: i debiti pubblici sono aumentati dovunque, la disoccupazione e la povertà sono a livelli drammaticamente alti, e perfino in Germania la crescita è molta lenta. L'Europa ha pagato un prezzo altissimo a queste dottrine e il prezzo più alto è stato pagato dalla Grecia, dove la gente non può più curarsi e le pensioni e i salari sono talmente diminuiti da eliminare qualsiasi speranza". Così, in un'intervista a 'Il Messaggero', l'economista Jean-Paul Fitoussi.

"Se, come ritengo e predico inutilmente (come Einaudi), se il problema da risolvere resta quello di aumentare l'Iva greca dell'1% per avere un avanzo di bilancio pubblico più elevato e altri piccoli sacrifici, allora è un'intera classe dirigente che ha fallito il suo compito e prima o dopo qualcosa di brutto accadrà. La storia economica ci insegna che un'architettura istituzionale mal congegnata non sopravvive: la Bce non ha i poteri propri di una banca centrale; la Commissione è costretta a restare un club di burocrati; il Parlamento europeo è una brutta copia di quelli nazionali e così via". Così, in una lettera al direttore de 'Il Sole 24 Ore', l'economista Paolo Savona.

"Il nostro Paese potrebbe diventare protagonista nell'industria 4.0 all'italiana, puntando all'innovazione di processo e prodotto. La primavera ha portato misure come il riconoscimento delle pmi innovative e le agevolazioni contenute nell'investment compact. E' un primo passo, ma nella prossima legge di stabilità si potrebbe puntare a provvedimenti più incisivi come le agevolazioni fiscali e il credito d'imposta". Così, in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore', Alberto Baban, presidente della Piccola Industria di Confindustria.

"Bisogna costruire un percorso formativo personalizzato, in grado di coniugare due esigenze: ciò che piace e ciò che il mercato del lavoro apprezza. Nel tracciare la propria strada è necessario puntare anche su attività ed esperienze come stage e tirocini, l'apprendimento delle lingue, esperienze all'estero, e su tutte quelle attività finalizzate a coltivare le cosiddette soft skill". Così, in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore', Francesco Ferrante coordinatore scientifico delle indagini AlmaLaurea.

"Se l'Europa non si autoriforma è un pane cotto a metà e se non c'è intenzione di cuocerlo tutto, avrebbe ragione Krugman. Ma la risposta ora è nelle mani della Germania. Non resta che sperare che non diventi profezia, la speranza a suo tempo espressa da Joschka Fischer: 'La Germania non affondi l'Europa, sarebbe la terza volta in cent'anni'. La settimana che abbiamo alle spalle è significativa, perché, appena il presidente francese Hollande ha accennato ad una possibile trattativa allo scopo di sdrammatizzare il referendum, i tedeschi hanno concluso che non era il caso di parlare con i greci se non dopo i risultati. A quel punto nessun altro leader ha più aperto bocca". Così, in un'intervista a 'La Stampa' Romano Prodi.

"Rispetto ad altri paesi che esportano più prodotti agroalimentari, il nostro esporta più valore aggiunto. Il punto di forza dell'italian food & wine è nella qualità della materia prima e nei processi di produzione innovativi anche grazie a macchinari per la trasformazione, che noi stessi fabbrichiamo, che sono riconosciuti d'eccellenza in tutto il mondo". Così, in un'intervista a 'Affari & Finanza', Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare.

"La situazione di Taranto rischiava di diventare insostenibile perché le perdite potevano raggiungere numeri talmente elevati che non ci sarebbero stati soldi sufficienti a finanziarle. C'è chi ha pensato seriamente di fermare tutto. Bene ha fatto il consiglio dei ministri ad intervenire con il provvedimento d'emergenza che consente la riapertura dell'impianto". Così, in un'intervista a 'CorriereEconomia', Antonio Gozzi, presidente di Federacciai.

"Il farmacista è senz'altro lo specialista del farmaco, ma esce dall'università con la capacità di interfacciarsi sia con il medico, sia con altre professionalità coinvolte nella produzione. Per i ruoli di controllo della qualità in produzione, i laureati in Ctf sono la nostra prima scelta. Bisognerebbe arricchire il percorso di studio con specifici corsi sulla farmacoeconomia, sulla legislazione farmaceutica o con strumenti di management. E poi è indispensabile la conoscenza della lingua inglese". Così, in un'intervista a 'Italia Oggi Sette', Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria.

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