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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi
10 novembre 2016 | 10.02
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"Non temo contrazioni dell'export verso gli Usa che anzi ha un grande potenziale di crescita. L'economia riprende ma rimaniamo esposti sul versante finanziario. Il prossimo anno dovremo anche gestire un G7 cruciale e i 60 anni dei trattati europei, due appuntamenti fondamentali. Il governo italiano avrà dunque responsabilità che vanno oltre l'ordinario e richiedono una leadership politica forte, come quella di Renzi, in grado di assumersene l'onere". Così, in un'intervista a 'La Repubblica, Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico.

"Facciamo gli auguri al nuovo presidente degli Stati Uniti, perché il suo governo possa essere davvero fruttuoso. Assicuriamo a lui anche la nostra preghiera, perché il Signore lo illumini e lo sostenga al servizio della sua patria. Ma preghiamo anche perché lo sostenga nell'impegno a servizio del bene e della pace nel mondo. Credo che oggi ci sia bisogno di lavorare tutti per cambiare la situazione mondiale, che è una situazione di grave lacerazione, di grave conflitto". Così, in un'intervista a 'La Stampa', il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin.

"Dobbiamo puntare con decisione ad aumentare il numero degli studenti internazionali. Per farlo dovremmo promuovere all'estero con convinzione la qualità del nostro insegnamento superiore e aumentare del necessario i corsi in inglese. Dobbiamo fare pagare il dovuto agli studenti internazionali. Basta introdurre una tassazione con importi fissi legati alla posizione che il Paese di provenienza dello studente ha nella graduatoria dello sviluppo redatta dall'Onu. Semmai potremo compensare con borse di studio gli studenti davvero meritevoli. Facendo queste due cose, affronteremmo la fame mondiale di formazione superiore, consolideremmo la reputazione internazionale delle nostre università e daremmo a loro e al Paese una preziosa fonte di entrata". Lo scrive, in una lettera al direttore de 'Il Corriere della Sera', Fabio Rugge, rettore dell'università di Pavia.

"L'elezione di Trump non ha un'incidenza diretta sul nostro debito, anzi si può supporre che egli non incoraggerà un rialzo dei tassi da parte della sia pur indipendente Fed, e se tale rialzo non avverrà prossimamente, il nostro debito pubblico ne trarrà vantaggio. Per l'Europa sarà essenziale negoziare in condizioni di parità, avendo da offrire l'accesso al proprio mercato interno, che è il più ricco del mondo. Per questo è essenziale che l'Europa mantenga la sua unità". Così, in un'intervista a 'Il Messaggero', Gian Maria Gros-Pietro presidente Intesa Sanpaolo.

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