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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Sabino Basso (Confindustria Campania): "Le imprese che resistono alla crisi sono quelle più attrezzate".

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi
08 ottobre 2014 | 09.41
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"Con il 'Jobs act' siamo arrivati a 21 voti di fiducia, sono così tanti che non ci facciamo più caso. Sul piano statistico siamo tornati ai tempi dell'esecutivo tecnico di Monti allorché si gridò alla morte della democrazia. Eppure la questione della 'fiducia' resta un forte strappo alle regole costituzionali di esame e approvazione delle leggi". Lo scrive su 'Il Tempo', Alfonso Celotto. docente di Diritto costituzionale università Roma Tre.

"Quando il governo ricorre a questa pratica -spiega- produce due effetti: fa cadere tutti gli emendamenti presentati dai parlamentari, a cui impone di votare sul suo testo, e fa sì che la scelta avvenga per appello nominale, in maniera da evitare possibili franchi tiratori. Insomma, la questione di fiducia è una bacchetta magica (o una clava) in mano al governo. L'hanno usata a destra e a sinistra. Ora tocca a un governo che dovrebbe essere il più forte degli ultimi anni: ha un leader carismatico e una grande prospettiva di crescita. Eppure Renzi ricorre continuamente alla fiducia. Segno di forza, di debolezza o di assenza di democrazia?".

"I test di ingresso ai corsi di laurea di medicina continuano a essere al centro di infuocate polemiche. I quesiti - con qualche ragione - sono percepiti come astrusi, difficili, inadatti a cogliere le caratteristiche che dovrebbe avere un buon medico; i risultati come frutto principalmente del caso. Anche i miglioramenti apportati negli ultimi due anni, che hanno escluso il voto di maturità dal computo del punteggio del test (ricordate il pasticcio del bonus?) e stabilito un'unica graduatoria nazionale, non sono serviti a placare gli animi". Lo scrive su 'La Stampa' Andrea Gavosto, direttore Fondazione Agnelli.

"Mantenere l'attuale schema della graduatoria nazionale -auspica- che nel complesso ha dato buona prova di sé, migliorando sensibilmente qualità e adeguatezza dei test, oggi affidati a una società esterna. L' esperienza delle prove Invalsi nella scuola ci dimostra che, aprendosi alle critiche degli esperti, l'attendibilità dei test può crescere nel tempo, rendendoli uno strumento affidabile e con garanzie di equità superiori a quella di altre soluzioni".

"Ogni anno i nostri atenei scientifici sfornano circa 60mila laureati e nella maggior parte dei casi di assoluta affidabilità. Per questo la nostra selezione, curata dalla commissione Fulbright e da esperti per ogni filiera tecnologica, ha potuto disporre di un riferimento numerico e qualitativo importante. E i risultati si vedono: dal 2007 ad oggi, i 72 vincitori hanno dato vita a 26 start up ad alta tecnologia in Italia, con 30 milioni di euro di finanziamenti esteri e nazionali, 9,5 milioni di fatturato complessivo e 320 persone impiegate". Così, in un'intervista a 'Il Mattino', Fernando Napolitano, manager internazionale, figlio dello scienziato che ha lanciato la ricerca aerospaziale nel nostro Paese, riferendosi all'iniziativa che attraverso l'Italian Business&Investment Initiative', la società di cui è presidente, eroga 12 borse di studio, finanziate da società private ed enti pubblici, è stato possibile permettere ad altrettanti destinatari under 35 di tutta Italia di studiare e formarsi negli States.

"La crisi è violenta e le defezioni ci sono, ma sono compensate dalle maggiori quote pagate dalle aziende che resistono alla tempesta. Sono quelle che innovano, si internazionalizzano, fanno investimenti e assumono. E il monte salari è il criterio alla base dei pagamenti all'associazione". Così, in un'intervista a 'Il Mattino' il presidente di Confindustria Campania, Sabino Basso. "Le imprese che resistono alla crisi -avverte- sono quelle più attrezzate. Fanno innovazione, esplorano nuovi mercati internazionali, investono e assumono".

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