Oltre al mondo dello spettacolo che ha protestato contro i risultati del bando dell'Estate Romana, in piazza su altri due fronti anche i dipendenti di Roma Multiservizi Spa e le associazioni animaliste
Pomeriggio caldo al Campidoglio. Oltre al mondo dello spettacolo che ha protestato contro i risultati del bando dell'Estate Romana, scendono in piazza su altri due fronti anche i dipendenti di Roma Multiservizi Spa e le associazioni animaliste contro la delibera di giunta cosidetta 'ammazzacanili', che privatizza il sistema di accoglienza degli animali bisognosi a Roma, chiudendo canili e gattili pubblici e delegando a strutture private convenzionate la gestione dei cani e dei gatti randagi.
"Marino vuole smembrare la Roma Multiservizi Spa, che e' un'azienda in attivo da oltre 20 anni, per darla alle cooperative - spiega all'Adnkronos una dipendente della Spa- Ma noi con la Multiservizi siamo garantiti anche per quanto riguarda le ore di supplemento aggiuntive, invece con le cooperative partirà la lottizzazione in base ai municipi. Ci hanno assicurato che continueremo ad avere il lavoro ma non ci danno nessuna garanzia. Inoltre 1200 persone resteranno fuori e così 600 tempi determinati che hanno lavorato con noi fino a cinque anni. Vogliamo garanzie e lavoro per tutti".
"Urliamo tutta la nostra rabbia contro una delibera sbagliata nel metodo e nel merito e che dal 30 maggio chiediamo di revocare. Non ci fermeremo finche' la delibera non sarà ritirata", gridano gli animalisti di Lav, Enpa, Animalisti italiani e Avcp. "Roma e' stata la Capitale dei diritti degli animali dal 1993. Stiamo precipitando indietro di 20 anni: questa delibera e' solo l'ennesimo atto di tentativo di smantellamento di quanto costruito - si legge in un volantino - Ma lo impediremo. Ce lo chiedono i cani, i gatti e gli animali di Roma ai quali offriamo la nostra voce".
