"Serve un team multidisciplinare e una ricerca che non si fermi"
"Una donna che affronta una diagnosi di tumore alla mammella deve essere presa in carico da una Breast Unit". A sottolinearlo, durante la presentazione a Milano del docufilm 'Il bagaglio', promosso da Msd Italia in collaborazione con Andos, Europa Donna Italia, Fondazione IncontraDonna, Komen Italia e Salute Donna, è Carmen Criscitiello, responsabile dell'Oncologia mammaria all'Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano) e professore associato dell'Humanitas University. "Abbiamo evidenze che le pazienti seguite all'interno di questi centri specializzati hanno un outcome migliore", spiega. Il motivo, chiarisce, è la presenza di un team multidisciplinare composto da oncologi, chirurghi, radiologi, radioterapisti, anatomopatologi, psiconcologi e nutrizionisti, "in grado di valutare in modo congiunto il miglior percorso di cura e di sostenere la paziente a 360 gradi".
Un ruolo centrale, ricorda la specialista, lo svolge anche la ricerca scientifica: "I progressi di oggi sono il risultato di anni di lavoro. Ma non possiamo fermarci: per quanto siano stati fatti passi avanti importanti, non siamo ancora giunti al punto in cui vorremmo essere. È estremamente importante che tutti comprendano e condividano l'importanza del fare ricerca".
Criscitiello sottolinea il valore della partecipazione agli studi clinici, sia da parte dei professionisti sia delle pazienti: "Prendere parte ad una sperimentazione clinica significa poter accedere a trattamenti innovativi che domani potrebbero diventare standard di cura. Ma vuol dire anche dare un contributo altruistico alle altre donne. La ricerca deve proseguire con l'impegno di tutti", conclude.