Francia, Sarkozy scarcerato: concessa la libertà vigilata all'ex presidente

La Corte d'appello di Parigi ha accolto il ricorso presentato dai legali. Ha lasciato il carcere di La Santé dopo 20 giorni

Nicolas Sarkozy a casa dopo la scarcerazione - Fotogramma /Ipa
Nicolas Sarkozy a casa dopo la scarcerazione - Fotogramma /Ipa
10 novembre 2025 | 07.44
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Scarcerato nel primo pomeriggio Nicolas Sarkozy, che ha lasciato pochi minuti prima delle 15 il carcere de la Santé, a Parigi. La scarcerazione è avvenuta dopo l'ordine della Corte d'Appello, che ha accolto il ricorso presentato dei suoi avvocati. L'ex presidente francese, detenuto dal 21 ottobre, sarà sottoposto a libertà vigilata. Sarkozy, condannato a cinque anni di reclusione per il caso dei finanziamenti dalla Libia, ha lasciato il carcere a bordo di un'auto con i vetri oscurati, scortato da agenti della polizia in moto.

"La legge è stata applicata", ha poi scritto sui social l'ex presidente qualche ora dopo essere uscito dal carcere. "Ora preparerò il processo di appello. La mia energia è tesa verso l'unico scopo di provare la mia innocenza. La verità trionferà. E' un'evidenza che la vita insegna. La fine della storia è ancora da scrivere", ha assicurato l'ex capo dello Stato.

Sarkozy intanto non prenderà parte agli eventi commemorativi in programma per domani e il 13 novembre, nel decimo anniversario degli attentati terroristici di Parigi e Saint-Denis. A renderlo noto è Bfmtv.

''Viva la libertà'', il commento su 'X' del figlio di Sarkozy, Louis, dopo la decisione della Corte. Nel post, Louis Sarkozy ha condiviso una fotografia che lo ritrae bambino insieme al padre.

L'udienza e l'intervento dell'ex presidente

"I rischi di collusione fraudolenta e di pressioni sui testimoni giustificano la richiesta di controllo giudiziario", ha dichiarato il procuratore generale Damien Brunet nel corso dell'udienza di questa mattina per la richiesta di scarcerazione, chiedendo tuttavia che "sia accolta la richiesta di Nicolas Sarkozy” di essere rilasciato.

L'ex presidente francese è intervenuto in videoconferenza all'udienza della Corte d'appello. È "un'esperienza dura, molto dura" quella del carcere, "una prova che mi è stata imposta e che ho vissuto", ha detto. "Voglio che tutti siano convinti di una cosa: non ho mai avuto la folle idea di chiedere a Gheddafi alcun finanziamento. Non confesserò mai qualcosa che non ho fatto", ha dichiarato. "Amo il mio Paese, la mia famiglia è in Francia, lotto affinché la verità prevalga", ha aggiunto prima di "rendere omaggio" al personale carcerario "che ha dimostrato un'umanità eccezionale e ha reso sopportabile questo incubo".

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