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Che ne sarà della Tav?

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31 ottobre 2018 | 11.37
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La Torino-Lione continua a tenere banco nel governo gialloverde. Per il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, "è prematuro approntare qualsiasi quantificazione" sugli effetti dello stop alla Tav. Al question time Tria spiega che "è in corso" l'analisi sul rischio di perdita dei finanziamenti europei e sull'impatto macroeconomico dell'intervento.

"Non siamo contro la Tav a prescindere" dice oggi il ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio. "Stiamo solo dicendo che si devono spendere soldi per fare le opere - sottolinea - e non fare le opere per spendere soldi, un concetto molto diverso da quello che abbiamo visto con la Tav in Val di Susa". Riguardo alla protesta delle categorie produttive a sostegno della Torino-Lione, "credo ci sia un grande malinteso, si pensa si vogliano togliere risorse alla città di Torino e alla Regione Piemonte. Questo è sbagliato, vogliamo recuperare i soldi per investirli dove serve". "I soldi che risparmiamo - rimarca - saranno reinvestiti sul territorio, in metro e in nuovi sistemi di mobilità e nuove infrastrutture cittadine". Per Di Maio "la Torino-Lione è un'opera che si fa per spendere soldi: non si fanno investimenti qui, solo opere per sprecare denaro. Utilizziamo quei denari per fare metro 2 a Torino e per rilanciare infrastrutture su questo territorio che ne ha bisogno".

Ma il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, replica che le parole di Di Maio sui finanziamenti "sono pura propaganda, non sono soldi mutuabili da una parte o dall’altra". "Bisogna smetterla con questo gioco demagogico di contrapporre il trasporto locale con le grandi opere", aggiunge Chiamparino.

Gli industriali sono preoccupati. ''Dietro la protesta delle imprese e delle categorie produttive piemontesi e torinesi contro la volontà di bloccare i lavori della Torino-Lione non c’è alcun malinteso ma una sincera preoccupazione per il futuro del nostro territorio'' replica in una nota il presidente di Confindustria Piemonte Fabio Ravanelli. ''Noi - prosegue - consideriamo la Torino-Lione un’opera strategica per la sua capacità di supportare con una nuova mobilità gli scambi sulla direttrice est-ovest, che solo con la Francia valgono 70 miliardi di euro all’anno ed oggi vengono realizzati al 90% su gomma".

Intanto Danilo Toninelli segna il timing. "Per Natale scioglieremo tutte le riserve sulla Tav" indica il ministro delle Infrastrutture e Trasporti. "Per il Terzo Valico sapremo qualcosa la prossima settimana", dice Toninelli riferendo che ora si stanno esaminando i dati della commissione sull'analisi costi-benefici delle grandi opere infrastrutturali.

Analisi sulla quale si sofferma anche il ministro dell'Interno, Matteo Salvini. "Sono sempre e comunque favorevole alle infrastrutture. Ma c'è un impegno a rivalutare quanto costa e vale la Tav. Quindi, aspettiamo... - afferma il vicepremier - Degli economisti stanno ragionando su quanto costa e quanto conviene la Tav". "Noi - insiste Salvini - l'abbiamo sempre sostenuta ma quando firmo un accordo, sono abituato a rispettarlo e mantenerlo. Stiamo valutando, lo ripeto, i costi e i benefici. Mi sembra che su altre opere i benefici prevalgano sui costi, come per la Tap e la Pedementana".

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