Festa Roma, Rampoldi esordisce alla regia: "In 'Breve storia d'amore' l'eterna dicotomia tra durare e bruciare"

Festa Roma, Rampoldi esordisce alla regia:
16 ottobre 2025 | 14.02
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"L'eterna dicotomia tra durare e bruciare, e in entrambe le soluzioni c'è una bellezza". Ludovica Rampoldi spiega così, parlando con l'Adnkronos, la commedia drammatica 'Breve storia d'amore', che segna il suo esordio alla regia e viene presentato oggi alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Grand Public. Tre registri -il drama, la commedia romantica e una sorta di thriller psicologico- che raccontano la storia di due coppie, i trentenni Lea e Andrea (Pilar Fogliati e Andrea Provenzano) e i cinquantenni Rocco e Cecilia (Adriano Giannini e Valeria Golino). Due generazioni e quattro vite che sono destinate ad incrociarsi quando Lea, una sera, incontra Rocco in un bar e tra loro scatta una travolgente attrazione.

"Il tempo è parte fondamentale di questo film -spiega Rampoldi- si declina in tanti aspetti, a partire dalle età dei protagonisti, due generazioni, trentenni e cinquantenni. C'è poi il fatto che facciamo tutti i conti con la morte, con il cambiamento, con la fine di qualcosa. Tutto è transitorio". Il film tocca il tema del tempo, ma anche del tradimento e di cosa spesso sottenda. "Il modo in cui mi sono approcciata a questo argomento è quello che seguo di solito, cioè prendere una tematica che crea un conflitto di indentità e non giudicarla -dice Pilar Fogliati- Andare oltre la morale, del fatto che sia uno sbaglio, un errore. Lea scopre un tradimento e decide di usarlo come occasione per creare uno spazio di identità, di comprensione di se stessa. Lo fa in maniera folle, un po' sconclusionata, ma non si ferma alla prima reazione emotiva bensì cerca di portarla in fondo".

La pellicola è pervasa da "un'ambiguità strana in cui non si capisce chi sia il tradito o il traditore -osserva l'attrice romana, alla sua prima prova con un ruolo interamente 'drammatico'- Quindi mi sono importa la regola di non giudicare il mio personaggio". Il personaggio di Andrea "comincia a pensare quando il film è finito - scherza Andrea Provenzano- Lui fa l'attore, si crede già risolto, poi si capisce che non è 'sto genio". I silenzi, in 'Breve storia d'amore', pesano quasi più delle parole. "Nel film c'è un non detto che è sempre nell'aria -conferma Valeria Golino- Nella coppia dei due grandi, forse c'entra anche il fatto che stanno insieme da tanto tempo. Il mio personaggio poi è una psicanalista, abituata ad ascoltare più che a parlare, abituata ad usare il silenzio".

"Io sono un grande sostenitore dei silenzi, al cinema -spiega Adriano Giannini- se sono supportati da una scrittura che, come in questo caso, porta con sé dei conflitti molto forti all'interno dei personaggi e anche nelle relazioni. Quel silenzio è un meccanismo empatico che costringe lo spettatore ad entrare dentro lo schermo, e a non subire semplicemente l'immagine". Il personaggio di Rocco "ha un conflitto molto evidente, lo si vede fin da subito. Tradisce, ma è anche una vittima".

"Chi fa il nostro lavoro è sull'opera prima si sente più utile, perché chi esordisce ha meno certezze, ed è dove si sviluppa quello scambio dialettico che è essenziale nel lavoro che facciamo - spiega Nicola Giuliano di Indigo Film. Che in conferenza stampa, presentando il film, si concede una nota critica: "Noi di esordi ne abbiamo fatti tanti e speriamo di continuare a farne, anche se questa è una delle note dolenti del nostro sistema -dice Giuliano- La possibilità di dare voce a nuovi talenti è difficile perché le condizioni sono a volte proibitive per le possibilità di avere le risorse che consentano di mettere insieme un film che abbia la struttura per mettere in piedi il racconto. Non è stato questo il caso, visto che i partner hanno scommesso come noi su questo film".

Nel cast anche Selene Caramazza, Massimo De Lorenzo, Giulia Maenza e Christian Stelluti. La pellicola, prodotta da Indigo Film, HT Film e Rai Cinema, sarà nelle sale a partire dal 27 novembre per 01 Distribution. (di Ilaria Floris)

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