Lo spettacolo, firmato dal coreografo e regista italo-africano con l'étoile Emanuela Bianchini, debutta il 29 novembre all'Auditorium Parco della Musica di Roma
"Un’immigrazione sana e legale è certamente una risorsa, non un problema, può arricchire l’Italia di nuove energie e visioni. 'Sabir experience' vuole raccontare proprio questo incontro possibile, dove le differenze diventano forza e cultura condivisa. Un po’ come è accaduto a me. Ho trasformato il disagio di chi nasce ai margini della società e la diversità in energia creativa ed oggi posso essere portatore di questo messaggio attraverso la mia arte. Non lo nascondo, la danza mi ha salvato e oggi voglio trasmettere la mia esperienza alle nuove generazioni". E' quanto dichiara il regista e coreografo italo-africano, Mvula Sungani anticipando lo spettacolo 'Sabir Experience' che il 29 novembre sarà in cartellone all'Auditorium Parco della Musica a Roma (Sala Petrassi).
Un nuovo progetto che rinnova la fortunata collaborazione tra la Mvula Sungani Physical Dance e la Fondazione Musica per Roma e prosegue sulla scia di una spettacolarità multidisciplinare con collaborazioni di forte impatto ('Neapolis Mantra' con Enzo Gragnaniello, 'Ballo!' con Ambrogio Sparagna e l’Orchestra Popolare Italiana). In questo percorso di continuità artistica si inserisce, dunque, lo spettacolo di Mvula Sungani, che firma le coreografie insieme all’étoile Emanuela Bianchini, protagonista con il primo ballerino Damiano Grifoni e i solisti della Compagnia Mvula Sungani Physical Dance e Uda Company (la consulenza alle tecniche urban è di Ilenia Rossi).
Con le musiche originali del compositore e polistrumentista Erasmo Petringa (violoncello, oud, elettronica) e le voci di Eleonora Bordonaro, Barbara Eramo ed Elisa Marongiu, lo spettacolo intreccia due linguaggi contemporanei, la physical dance e l’urban dance, alla musica etnica dal vivo, in un flusso scenico che restituisce la potenza del gesto e della voce come strumenti universali di comunicazione.
"In 'Sabir experience' - spiega Emanuela Bianchini - la danza diventa un linguaggio di dialogo e di contaminazione. L’unione tra physical dance e urban dance ci permette di raccontare la contemporaneità con energia e verità, facendo convivere tecnica e istinto, armonia e potenza. È un incontro che rinnova la scena e rende la danza ancora più vicina alla vita reale". Il titolo 'Sabir' richiama il nome della lingua franca un tempo usata nei porti del Mediterraneo come ponte tra culture e identità diverse. A partire da questo riferimento, l’opera si sviluppa come una riflessione poetica e corale sul viaggio, sulla memoria e sulla possibilità di incontro tra i popoli che abitano il bacino del Mare Nostrum.
'Sabir experience - spiega nota dello spettacolo - invita così il pubblico a una partecipazione emotiva e sensoriale. Danza e musica si fondono in un racconto universale che trasforma il palcoscenico in uno spazio di condivisione, empatia e dialogo. L’energia dei corpi, la forza evocativa delle voci e la contaminazione dei linguaggi artistici costruiscono un mosaico visivo e sonoro che parla di migrazione, appartenenza e speranza. Come la lingua sabir permetteva lo scambio tra genti diverse, la danza di Mvula Sungani e Emanuela Bianchini celebra la diversità come risorsa, affermando che l’incontro tra culture è il fondamento di una società consapevole, creativa e solidale".
Con 'Sabir experience', la Mvula Sungani Physical Dance, compagnia totalmente privata che per scelta non richiede finanziamenti pubblici, prosegue la propria ricerca sulla danza come linguaggio universale di dialogo e integrazione, riaffermando Roma e l’Auditorium Parco della Musica come luoghi d’eccellenza per la contaminazione tra arti, culture e linguaggi contemporanei.