Teatro La Fenice, polemiche sulla nomina di Venezi non fermano gli abbonamenti: crescono del 7%

"Numeri sorprendenti", commenta il sovrintendente Colabianchi. Le disdette? "Solo tre"

Beatrice Venezi - Ipa
Beatrice Venezi - Ipa
21 novembre 2025 | 12.00
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Il Teatro La Fenice di Venezia ha inaugurato la stagione 2025/26 con "numeri sorprendenti", registrando un aumento del 7% degli abbonamenti alle opere liriche, pari a oltre 80 nuovi abbonati. "Un dato decisamente positivo", ha sottolinea il sovrintendente Nicola Colabianchi in un colloquio con l'Adnkronos, che segna un forte incremento rispetto agli anni precedenti, quando l'aumento era stato più contenuto, tra il 2 e il 3%. "Questo dato sembra testimoniare una crescente attenzione verso uno dei teatri lirici più prestigiosi al mondo", ha evidenziato Colabianchi, anche in un periodo segnato da polemiche e proteste legate alla nomina di Beatrice Venezi come nuovo direttore musicale. Quanto alle disdette degli abbonamenti, "sono state solo tre". Oltre un mese fa era stata inviata una lettera ai vertici del teatro da parte di 140 abbonati storici che, esprimendo solidarietà all'orchestra, minacciano di non rinnovare l'abbonamento qualora fosse stato confermato l'incarico a Venezi.

L'apertura della stagione e la protesta

La stagione è stata aperta in grande stile nella serata di ieri, giovedì 20 novembre, con la prima de "La clemenza di Tito" di Wolfgang Amadeus Mozart, una produzione che ha incantato il pubblico internazionale delle grandi occasioni, che ha visto la regia di Paul Curran e la direzione del maestro Ivor Bolton.

L'esibizione del cast, dell'Orchestra e del Coro della Fenice è stata salutata da un applauso finale lungo sette minuti, segno di un successo che ha travalicato le aspettative. Al contempo, il finale è stato segnato da un gesto simbolico: il lancio di volantini dal loggione e dai palchi a sostegno della mobilitazione delle maestranze e degli orchestrali contro la nomina di Venezi.

Il dissenso per la nomina di Venezi

Il sovrintendente Colabianchi non sembra preoccupato da queste manifestazioni di dissenso, compreso il ripetuto volantinaggio dei lavoratori: "Non mi disturba affatto. È assolutamente legittimo che i lavoratori esprimano le loro opinioni, ma la vicenda è ormai ben conosciuta e per questo non era necessario leggere il comunicato sindacale all'interno del Teatro, cosa che peraltro è avvenuta ben sette volte in precedenza. Non c'era, dunque, motivo di ripetere ancora il messaggio, che è stato già ampiamente discusso".

Nonostante le polemiche legate alla nomina di Venezi, Colabianchi resta ottimista: "Mi auguro che il dialogo tra i lavoratori e la direttrice musicale possa avvenire nel migliore dei modi. Venezi è una persona affabile, con la quale sono sicuro che si riuscirà a instaurare una buona relazione. È un'ottima direttrice d'orchestra, e in passato ha già dimostrato di saper dirigere opere complesse con risultati eccellenti".

E sul futuro, Colabianchi si dice fiducioso che l'incontro tra la nuova direttrice musicale e l'Orchestra possa avvenire quanto prima. Anche se la sua disponibilità potrebbe essere limitata da impegni internazionali, la speranza è che "un confronto diretto possa risolvere le incomprensioni e rafforzare la coesione all'interno della grande famiglia del Teatro".

La stagione 2025/26 si preannuncia quindi "ricca di successi e sfide", con un pubblico sempre più numeroso e attento, ma anche con la necessità di superare le divisioni interne, ha auspicato il sovrintendente. "La Fenice è una realtà di prestigio mondiale, e sono certo che, con il tempo, riusciremo a conciliare tutte le posizioni e continuare a lavorare per il bene di questo straordinario teatro" , ha concluso Colabianchi. (di Paolo Martini)

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