
"Una programmazione seria e di lungo termine che coinvolga tutti i Paesi europei, una sorta di 'Schengen audiovisivo'"
"Una programmazione seria e di lungo termine che coinvolga tutti i Paesi europei, una sorta di 'Schengen audiovisivo'". E' la proposta che Simona Ercolani, Ceo e direttrice creativa di Stand by me, lancia oggi sul 'Foglio' proponendo la prima piattaforma transnazionale audiovisiva che la produttrice denomina Epic: European Platform for Integrated Content. "Ciò che manca davvero all’Unione europea, scrive Ercolani, è “una piattaforma che possa mettere in comune, in modo gratuito, con sottotitoli in tutte le lingue dell’Unione, contenuti dei singoli Paesi membri”.
“L’obiettivo sarebbe quello di rendere disponibile a tutti gli europei la nostra cultura audiovisiva, dall’intrattenimento live ai documentari, distribuendo anche prodotti capaci di raccontare l’epica dell’Unione europea”, sostiene la produttrice. Questo consentirebbe agli europei di “poter vedere un programma live spagnolo di cucina, o un quiz tedesco, seguire un programma culturale francese o godersi un documentario di current affair svedese o un tg estone”. E, spiega Ercolani, "sono soprattutto i programmi di approfondimento e informazione , oggi totalmente esclusi dalla programmazione delle piattaforme, ad avere un ulteriore valore aggiunto".
“I costi di creazione e gestione sono piuttosto contenuti, tanto più che i singoli Public Broadcaster, ma anche i privati, metterebbero in comune prodotti già realizzati e di cui dispongono i diritti, nonché tutte le produzioni live -spiega ancora Ercolani- Questo non vuol dire che non si possa prevedere eventualmente anche un sistema ‘premium’ a pagamento, per contenuti aggiuntivi, o altre forme di finanziamento attraverso la pubblicità”. “A luglio -conclude la Ceo di Stand by me- si terrà a Roma la Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina, organizzata dal nostro Paese insieme a Kiev. Sarebbe bello utilizzare quell’occasione altamente simbolica anche per lanciare il progetto Epic e mettere a sistema le piattaforme nazionali già esistenti”.