Il racconto dell'atleta: "Senza entusiasmo è inutile perché se mi metto in gioco non lo faccio per l'Europeo, vado dritto fino Los Angeles 2028". Il presidente della Federatletica, Stefano Mei: "Stupore e preoccupazione per parole di Jacobs, da lui nessuna telefonata"
Marcell Jacobs ha perso "la scintilla" e la voglia di allenarsi. È lo stesso atleta, oro nei 100 metri alle Olimpiadi di Tokyo, a raccontarlo in un'intervista a 'La Stampa'. "Mi hanno spento la scintilla. Fatico a tenerla accesa. Sto bene, ma mi manca il primo passo: la voglia di andare in campo ad allenarmi che poi si porta dietro tutto il resto. Mi sono tenuto in forma, il mio corpo necessita movimento e non sono il tipo che si stravacca sul divano", ha detto.
In merito al caso di spionaggio, il 31enne velocista bresciano ha detto: "Pagare qualcuno per frugare negli affari miei è inconcepibile, definisce, a prescindere dalle questioni penali, che c’è un livello di invidia fuori controllo. Resto turbato, è stata violata la mia privacy e da una persona con cui ho condiviso la nazionale nel 2014. Filippo Tortu? Non metto la mano sul fuoco per nessuno però ha affrontato la situazione e glielo riconosco, mi ha chiamato quando è uscita la notizia e ci è voluto coraggio. Siamo andati avanti".
Il bicampione olimpico di Tokyo parla anche delle accuse di doping sui social: "Ci sono migliaia di persone che vivono di storie trovate nei social. Qualcuno ha fatto passare l’idea che io fossi comparso alle Olimpiadi e sparito dopo aver vinto. Chi non segue l’atletica ha deciso che era la verità".
Il futuro resta un rebus. "Non mi metto fretta. In questo momento sono un uomo senza pressioni. Mia moglie Nicole fa il tifo perché riprenda ma non me lo chiede: sa che potrei arrivare ad altre medaglie. Tutto qui. Ho dei contratti da rispettare, però la moneta da sola non è una motivazione. Senza entusiasmo è inutile perché se mi metto in gioco non lo faccio per l'Europeo, vado dritto fino Los Angeles 2028", conclude Jacobs.
"Sono rimasto stupito per le parole di Marcel Jacobs: e stupito è la parola giusta perché veramente tutto ciò mi sembra paradossale, considerando che per me lui, insieme a Gimbo Tamberi, mi ha fatto vivere la serata più bella della mia vita, a parte la nascita dei miei figli". Lo dice all'Adnkronos il presidente della Federatletica, Stefano Mei, commentando l'intervista lasciata dalla medaglia d'oro di Tokyo 2020 alla Stampa, in cui non usa parole tenere verso la Fidal. "Oltre allo stupore il problema è un altro: sono preoccupatissimo perché lui dice che gli manca la scintilla. Ecco, siamo a dicembre ed è una cosa preoccupante. Io sono il primo tifoso dell'atletica italiana, quindi, spero che questa scintilla gli torni presto perché può dare ancora molto. Però il tempo passa per tutti, quindi sarebbe meglio che cominciasse ad averla". Mei sottolinea di aver avuto anche lui i suoi alti e bassi da atleta: "non ho vinto tanto quanto lui però so perfettamente cosa significhi avere un infortunio e tornare dopo averlo avuto, quanto sia difficile".
Ha avuto la sensazione che Jacobs volesse tagliare i ponti con la Federazione? "Non lo so, ripeto sono stupito e non posso ancora fare considerazioni. Noi abbiamo sempre offerto la massima disponibilità e collaborazione. Anche quando è venuto in Italia, a Desenzano, gli avevamo proposto di avere un tecnico per seguirlo; lui non ha voluto, diceva che si faceva seguire online da Rana Reider, che sarebbe arrivato di lì a poco. Poi questo non è capitato ma non è che io voglio avere ragione: sto solo dicendo che cercavamo di trovargli le soluzioni, sono veramente basito". Vi siete sentiti di recente? "L'ho visto a settembre agli Europei, poi ho mandato un paio di messaggi, uno per il compleanno (il 26 settembre, ndr.), non ha avuto risposta ma ci sta, l'importante è che io gliel'abbia fatti. Poi non è che posso stare tutto il giorno a cercare di chiamarlo, se uno ha voglia di chiamarti o bisogno di sentirti può anche alzare il telefono o mandare un messaggio. Poi ognuno fa quello che vuole. Adesso se ha bisogno di spiegazioni mi può chiamare e ci spieghiamo".