Sinner e il no alla Davis, Binaghi: "Capiamo scelta, più importante che torni numero uno"

Il presidente Fitp ha difeso il tennista azzurro

Jannik Sinner e Angelo Binaghi - Ipa/Fotogramma
Jannik Sinner e Angelo Binaghi - Ipa/Fotogramma
28 ottobre 2025 | 11.34
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Il no di Jannik Sinner alla Coppa Davis continua a far discutere. Il tennista azzurro ha deciso di rinunciare alle Final Eight di Bologna, in programma dal 19 al 23 novembre, per concentrarsi sugli ultimi tornei della stagione e preparare al meglio l'inizio della nuova. Una decisione che non tutti hanno condiviso, ma che trova d'accordo il presidente della Federazione Angelo Binaghi: "È una scelta che abbiamo capito e condiviso, la storia ci insegna che ogni sua rinuncia ha prodotto conseguenza positive. Sarà così anche questa volta: per la Fitp e per l'Italia è più importante che lui torni numero uno di un'altra Davis", ha detto in un'intervista a La Stampa.

La decisione di Sinner, in ogni caso, non è arrivata a ciel sereno: "L'anno scorso, durante le Finals, Jannik lo disse davanti a me e al ministro Giorgetti. Ho sperato che il lungo e forzato riposo per la squalifica gli facesse rivedere i programmi. Persino dopo il ritiro di Shanghai mi sono detto: 'Magari ci ripensa'. Niente".

"La Davis non dà punti per la classifica. Con un altro regolamento cambierebbe anche lo spirito dei giocatori. Così, a fine stagione, per chi l'ha vinta vale come il Six Kings Slam, ma con meno soldi e molta più fatica", ha concluso il presidente Fitp.

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