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Ucraina, Stoltenberg a Kiev: "Il suo posto è nella Nato"

Mosca: "Ingresso Ucraina in Nato pericolo serio per sicurezza Russia". 007 Gb: "Forti perdite russe a Dnipro"

(Afp)
(Afp)
20 aprile 2023 | 11.07
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"Fatemi essere chiaro: il posto legittimo dell'Ucraina è nella famiglia euro-atlantica, è nella Nato. E, col tempo, il nostro supporto vi aiuterà a renderlo possibile". Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, nel corso di una conferenza stampa congiunta con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, a Kiev.

Stoltenberg, alla prima visita nella capitale ucraina dallo scoppio del conflitto, ha promesso che il sostegno militare all'Ucraina continuerà, affermando che, finora, gli alleati della Nato hanno addestrato decine di migliaia di soldati ucraini e fornito aiuti militari per 65 miliardi di euro. "La Nato è con voi oggi, domani e per tutto il tempo necessario", ha aggiunto, prima di invitare Zelensky al vertice di Vilnius a luglio.

Zelensky, da parte sua, ha sottolineato che il governo ucraino interpreta la visita di Stoltenberg, "come un segno della disponibilità dell'Alleanza ad aprire un nuovo capitolo nelle relazioni con l'Ucraina". "Solo la vittoria dell'Ucraina salverà altri Stati e popoli dalle stesse terribili distruzioni, perdite e morti che la Russia ha portato nella nostra terra", ha sottolineato Zelensky, spiegando che nel colloquio con Stolteberg si è discusso dell'imminente riunione degli alleati nel formato 'Ramstein'. Il leader ucraino ha anche riferito di aver parlato con Stoltenberg di una certa "riluttanza" di alcuni Paesi nel sostenere l'Ucraina e di aver chiesto al capo della Nato di convincerli a fornire a Kiev caccia, artiglieria e veicoli corazzati.

RUSSIA - Se l'Ucraina entrasse nella Nato, questo rappresenterebbe un ''pericolo serio per la sicurezza'' della Russia, ha detto dal canto suo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov nel corso di una conferenza stampa, sottolineando che evitare che l'Ucraina entri nella Nato è uno degli obiettivi di quella che Mosca definisce l'operazione militare speciale in corso dal 24 febbraio. "Certo, rappresenterebbe un pericolo serio e significativo per il nostro Paese, per la sicurezza del nostro Paese", ha detto Peskov.

La Danimarca e l'Olanda consegneranno 14 carri armati Leopard 2 all'Ucraina. Lo rende noto l'agenzia di stampa danese Ritzau. Il ministro degli Esteri della Danimarca Lars Løkke Rasmussen ha parlato di ''contributo molto significativo'', citato dall'emittente televisiva danese DR. Il ministro della Difesa di Copenhagen Troels Lund Poulsen ha precisato che i carri armati in questione potrebbero arrivare in Ucraina all'inizio del 2024.

Le forze russe di stanza in prossimità del fiume Dnipro hanno verosimilmente subito perdite significative. E' quanto conclude l'intelligence britannica - nel suo ultimo rapporto sulla situazione sul terreno divulgato dal ministero della Difesa di Londra - sulla base di un comunicato stampa del Cremlino che facendo riferimento al nuovo 'Gruppo di forze Dnipro' rivela che nuove truppe sono state dispiegate nella regione.

"Il 18 aprile - si legge nel rapporto dell'intelligence - il Cremlino ha rilasciato un comunicato stampa sulla visita del presidente Putin nell'Ucraina meridionale occupata dai russi. Usando l'ortografia russa del nome del fiume, il comunicato descriveva la visita del presidente al "Gruppo di forze Dnipr"".

"Si tratta - prosegue il rapporto - di uno dei primi riferimenti all'esistenza di un Gruppo di forze Dnipr. La Russia usa infatti il termine "gruppo di forze" in modo specifico, indicando una grande formazione operativa organizzata per compiti. All'inizio dell'invasione, le forze russe erano organizzate in gruppi di forze ciascuno dei quali nominato secondo i propri distretti militari di origine in Russia, ad esempio, i gruppi di forze occidentali e centrali".

"L'esistenza di un gruppo apparentemente nuovo - conclude - suggerisce che l'originaria organizzazione delle forze si è evoluta, probabilmente a causa di pesanti perdite. La missione del nuovo gruppo dovrebbe essere quello della difesa del settore meridionale della zona occupata, e in particolare il fianco sud-occidentale, attualmente segnato dal fiume Dnipro", conclude il rapporto.

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