A Berlino Witkoff e Kushner non si discostano dal piano del presidente americano, che dice: "Donbass già perso". Zelensky: "Posizioni diverse su territori"
Un accordo sull'Ucraina non è mai stato così vicino. A dichiararlo è stato il presidente americano Donald Trump, dopo aver sentito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e diversi leader europei, riuniti in vertice a Berlino. "Oggi siamo più vicini che mai" a un accordo che ponga fine alla guerra con la Russia, ha dichiarato il presidente americano nello Studio Ovale.
"Un'ora fa abbiamo avuto un ottimo colloquio con i leader europei riguardo alla guerra tra Russia e Ucraina. Abbiamo avuto una discussione molto positiva, le cose sembrano andare bene", ha detto ancora, continuando: "Stiamo ricevendo un enorme sostegno dai leader europei, anche loro vogliono che finisca. In questo momento, anche la Russia vuole che finisca. Il problema è che tutti vogliono che finisca e poi all'improvviso non lo vogliono più. Dobbiamo metterli d'accordo, ma penso che stia funzionando... è stata una conversazione molto positiva", ha spiegato ancora.
"Ho parlato di recente con Putin? Sì", risponde ai cronisti. Nei colloqui tra Washington e Kiev, andati in scena negli ultimi due giorni a Berlino, uno scoglio è rappresentato dal destino del Donbass, obiettivo primario della Russia. Per l'Ucraina, dice Trump, "il territorio è perso, ad essere sinceri. Hanno già perso un territorio".
Intanto i leader europei che partecipano al vertice "hanno accolto con favore i significativi progressi compiuti nell'ambito degli sforzi del Presidente Trump per garantire una pace giusta e duratura in Ucraina. Hanno inoltre apprezzato la stretta collaborazione tra i team del Presidente Zelensky e del Presidente Trump, così come tra i team europei, nel corso degli ultimi giorni e settimane. Hanno concordato di lavorare insieme con il Presidente Trump e il Presidente Zelenskyy per giungere a una pace duratura che preservi la sovranità dell'Ucraina e la sicurezza europea". E' quanto si legge nella dichiarazione congiunta firmata dai leader europei, i quali "hanno espresso apprezzamento per la forte convergenza tra Stati Uniti, Ucraina ed Europa".
I leader hanno quindi "convenuto che garantire la sicurezza, la sovranità e la prosperità dell'Ucraina è parte integrante della più ampia sicurezza euro-atlantica. Hanno ribadito con chiarezza che l'Ucraina e il suo popolo meritano un futuro prospero, indipendente e sovrano, libero dal timore di future aggressioni russe".
Hanno poi "espresso il loro sostegno al presidente Zelensky e hanno concordato di sostenere qualunque decisione egli assuma in via definitiva su specifiche questioni ucraine. Hanno riaffermato che i confini internazionali non devono essere modificati con la forza. Le decisioni sul territorio spettano al popolo ucraino, una volta che solide garanzie di sicurezza siano effettivamente in vigore. Hanno convenuto che alcune questioni dovranno essere risolte nelle fasi finali dei negoziati. Hanno sottolineato che sosterranno il presidente Zelensky nel consultare il suo popolo, se necessario".
I leader europei riuniti a Berlino hanno quindi proposto una "forza multinazionale" guidata dall'Europa e sostenuta dagli Stati Uniti per far rispettare un potenziale accordo di pace. La forza farebbe parte delle "solide garanzie di sicurezza" offerte all'Ucraina dagli Stati Uniti e dalle potenze europee con l'obiettivo di garantire che la Russia non violi l'accordo per porre fine alla guerra.
I leader dei principali paesi europei hanno proposto di guidare una "forza multinazionale" e di sostenere in modo "duraturo" l'esercito ucraino, limitato a 800mila soldati, secondo una dichiarazione trasmessa dal governo tedesco. Questa forza sarebbe "composta da contributi di nazioni volontarie e sostenuta dagli Stati Uniti", che a loro volta guiderebbero un "meccanismo di monitoraggio e verifica del cessate il fuoco", annunciano i leader europei, che esortano inoltre la Russia ad accettare "un cessate il fuoco".
I leader ribadiscono l'impegno comune, insieme agli Stati Uniti, a sostenere Kiev sul piano della sicurezza e della ripresa economica nel quadro di un accordo per porre fine alla guerra. Nel documento si sottolinea che: "Sia i leader statunitensi sia quelli europei si sono impegnati a lavorare insieme per fornire solide garanzie di sicurezza e misure di sostegno alla ripresa economica dell'Ucraina nel contesto di un accordo per porre fine alla guerra".
Ciò includerebbe impegni a: "Fornire un sostegno continuativo e significativo all'Ucraina per rafforzare le sue forze armate, che dovrebbero rimanere a un livello di pace di 800.000 unità, in modo da poter dissuadere i conflitti e difendere il territorio ucraino; Costituire una 'forza multinazionale per l'Ucraina' a guida europea, composta da contributi di Paesi disponibili nell'ambito della Coalizione dei Volenterosi e sostenuta dagli Stati Uniti. Essa assisterà nella rigenerazione delle forze ucraine, nella protezione dei cieli dell'Ucraina e nel sostegno alla sicurezza marittima, anche operando all'interno dell'Ucraina".
E ancora: "Istituire un meccanismo di monitoraggio e verifica del cessate il fuoco guidato dagli Stati Uniti, con partecipazione internazionale, per fornire un allarme tempestivo in caso di futuri attacchi e per attribuire e rispondere a eventuali violazioni, insieme a un meccanismo di de-conflitto volto a individuare azioni di reciproca de-escalation a beneficio di tutte le partii; Assumere un impegno giuridicamente vincolante, subordinato alle procedure nazionali, ad adottare misure per ristabilire la pace e la sicurezza in caso di un futuro attacco armato".
Tali misure, si legge ancora nel documento, "possono includere l'uso della forza armata, assistenza informativa e logistica, nonché azioni economiche e diplomatiche". Viene inoltre messo nero su bianco l'impegno a "investire nella futura prosperità dell'Ucraina, rendendo disponibili risorse significative per la ripresa e la ricostruzione, promuovendo accordi commerciali reciprocamente vantaggiosi e tenendo conto della necessità che la Russia risarcisca l'Ucraina per i danni causati. In questo contesto, i beni sovrani russi nell'Unione europea sono stati immobilizzati; Sostenere con forza l'adesione dell'Ucraina all'Unione europea".
Kiev e Washington restano su "posizioni differenti" sulla questione di concessioni territoriali che l'Ucraina potrebbe accettare per porre fine al conflitto con la Russia, ha detto intanto, in conferenza stampa a Berlino dove si sono conclusi i negoziati sul piano di accordo di Trump, il presidente ucraino Zelensky.
"Ci sono questioni complesse, in particolare quelle che riguardano i territori - ha detto Zelensky -. Francamente, penso abbiamo ancora posizioni differenti". "Stiamo lavorando senza sosta", ha poi assicurato, spiegando che "continueremo la nostra diplomazia volta a porre fine alla guerra". Zelensky è quindi tornato a parlare dello spirito di sacrificio e sulla "dignità" degli ucraini. "E' stata la dignità a fermare la Russia. La gente in Ucraina è così", ha detto.
Il presidente ucraino ha poi riferito di "progressi" nei negoziati sulle garanzie di sicurezza americane per il suo Paese. "Abbiamo compiuto progressi in questo campo", ha dichiarato, spiegando di aver "visto i dettagli" e "sembrano piuttosto buoni, anche se si tratta solo di una prima bozza".
Donbass alla Russia, l'Ucraina deve lasciare la regione. E' questa, in estrema sintesi, la richiesta che Donald Trump, attraverso i suoi inviati, ha ribadito anche oggi al presidente ucraino. Il leader di Kiev ha incontrato l'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti, Steve Witkoff, e il genero e consigliere di Donald Trump, Jared Kushner. Colloqui "non facili" ma "produttivi", secondo Zelensky. "Queste conversazioni - ha detto, parlando in occasione di un forum economico tedesco-ucraino - non sono mai facili, per essere onesti con voi. Ma il colloquio è stato produttivo, con molti dettagli, veramente molti".
Durante i negoziati, terminati nel primo pomeriggio di oggi, gli emissari americani hanno chiesto all'Ucraina di rinunciare alla parte della regione del Donbass ancora controllata da Kiev, come ha riferito all'Afp un alto funzionario a conoscenza delle discussioni. In sostanza, Washington rimane legata alla versione iniziale del piano elaborato da Trump. Vladimir "Putin vuole dei territori". Gli americani dicono che l'Ucraina "deve ritirarsi", cosa che Kiev rifiuta, ha detto la fonte all'Afp. "È piuttosto sorprendente che gli americani adottino la posizione dei russi su questa questione", ha aggiunto.
Le discussioni di ieri e oggi con Zelensky, otto ore in totale, sono state "davvero davvero positive", ha tuttavia affermato - chiedendo di essere protetto dall'anonimato - un alto funzionario americano parlando con alcuni giornalisti.
"Abbiamo la speranza di essere sulla strada della pace", ha aggiunto. Gli Stati Uniti ritengono, ha aggiunto, che la Russia "accetterà" il progetto negoziato con Kiev. Secondo la fonte, stasera Trump parlerà dell'accordo con Zelensky e i leader europei. Trump si collegherà telefonicamente alla cena a cui parteciperanno questa sera il presidente ucraino, i leader europei e il team negoziale Usa per continuare i colloqui tesi a raggiungere un accordo che metta fine alla guerra in Ucraina, rendono noto fonti Usa.
La posizione di Kiev sul tema è nota. Zelensky, anche ieri, ha ribadito la priorità per l'Ucraina: congelare la linea del fronte e imprimere un'accelerazione al dialogo. Per il presidente ucraino, al momento, l'abbandono del Donbass non sembra un'opzione praticabile. L'Ucraina dovrebbe ritirare le proprie truppe, secondo il piano di Trump, e accettare che la Russia mantenga soldati nelle aree attualmente occupate. A dividere i due schieramenti, una zona smilitarizzata che diventerebbe una sorta di cuscinetto.
Intanto, però, nessun accordo specifico è atteso per oggi ha precisato un addetto stampa del capo negoziatore ucraino, Rustem Umerov, secondo quanto riporta The Kyiv Independent.
Umerov aveva scritto su X di negoziati tra Ucraina Stati Uniti "costruttivi e produttivi" negli "ultimi due giorni", di "progressi concreti", con l'auspico "di raggiungere un accordo che ci avvicini alla pace entro la fine della giornata". Tuttavia, riporta The Kyiv Independent, l'addetto stampa di Umerov ha poi chiarito che nessun accordo specifico è previsto per oggi e ha aggiunto che le due parti semplicemente sperano di allineare le loro posizioni entro la fine della giornata.
Le linee guida stilate da Trump piacciono a Mosca. La Russia, anche nelle ultime ore, ha espresso la sua posizione "in modo molto chiaro" e avrà "decise obiezioni" a qualsiasi emendamento del piano di pace . In una intervista al giornalista favorito dal Cremlino al momento, Pavel Zarubin, il Consigliere per la politica estera del Presidente russo, Yuri Ushakov, ha anche sottolineato che Mosca non accetterà disposizioni "su questioni territoriali" o una trattativa sul Donbass.
Il progetto di accordo raggiunto durante i negoziati a Berlino con gli ucraini prevede "garanzie di sicurezza molto forti" per Kiev, simili a quelle dell'articolo 5 del trattato Nato, secondo un funzionario americano. Parlando con la stampa, il funzionario ha detto di ritenere che la Russia "accetterà" il progetto di accordo, compreso l'impegno sulle garanzie di sicurezza, sulle quali non ha fornito dettagli concreti, assicurando tuttavia che l'Ucraina e i leader europei ne sono molto soddisfatti.
Ma l'offerta - la più forte ed esplicita promessa di sicurezza che l'amministrazione Trump abbia mai avanzato - è a tempo, rivelano a Politico funzionari americani, che, mentre si è appena concluso il vertice di Berlino, spiegano: "Queste garanzie non rimarranno sul tavolo per sempre. Sono sul tavolo fin da ora, se si giungerà a una conclusione positiva". "Crediamo che i russi, in un accordo finale, accetteranno tutti questi elementi che consentono un'Ucraina forte e libera. La Russia, in un accordo finale, ha indicato di essere aperta all'adesione dell'Ucraina all'Ue", ha dichiarato a Politico un secondo funzionario statunitense.
"Abbiamo la possibilità di una vera pace in Ucraina", ha intanto dichiarato il cancelliere tedesco Friedrich Merz durante la conferenza stampa congiunta con Zelensky. Merz ha poi sottolineato che senza il presidente americano Donald Trump non ci sarebbe stata la dinamica positiva che c'è stata durante i colloqui nella capitale tedesca ed ha definito le garanzie di sicurezza proposte dagli americani per l'Ucraina "un importante passo avanti".
"Conosciamo il prezzo della guerra e conosciamo il prezzo della pace", ha affermato lodando il contributo dell'inviato americano Steve Witkoff e del genero di Trump Jared Kushner. Merz ha poi detto di sperare in ulteriori progressi questa sera durante la cena con i leader europei.
Merz ha chiesto al presidente russo Vladimir Putin di fermare i combattimenti in Ucraina a Natale. "Forse alla leadership russa è rimasto un briciolo di decenza umana e almeno lascerà la popolazione in pace per qualche giorno durante il periodo natalizio", ha poi spiegato.
Il Cancelliere ha quindi descritto gli attacchi russi agli asili, agli ospedali e alle forniture energetiche come "terrorismo contro la popolazione civile". Ha aggiunto che forse un cessate il fuoco durante il periodo natalizio "potrebbe anche essere l'inizio di colloqui ragionevoli e costruttivi su come raggiungere una pace duratura in Ucraina". Alla domanda se si aspettasse un cessate il fuoco entro Natale, il cancelliere tedesco si è mostrato cauto. "Questo ora dipende interamente dalla parte russa", ha affermato.