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Alimenti: 18,4 mln di famiglie li scelgono 'bio', occhio a falsi miti

12 settembre 2015 | 10.00
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Alimenti: 18,4 mln di famiglie li scelgono 'bio', occhio a falsi miti

Sempre più gli italiani consumano cibo biologico. "Sono infatti ben 18,4 milioni le famiglie che acquistano prodotti biologici, per un giro d'affari che nel nostro Paese vale 2,5 miliardi di euro. Personalmente non sono né a favore né contro il biologico, ma nell'immaginario comune si sono instaurate delle false credenze che vanno sfatate in quanto non corrette". Lo afferma dal Sana di Bologna - il Salone del biologico e del naturale - il nutrizionista Pierluigi Pecoraro, delegato nazionale alla Nutrizione dell'Onb (Ordine nazionale biologi).

"Prima di tutto - sottolinea l'esperto - il cibo biologico non fa dimagrire, al contrario di quello che molti pensano. Spesso si è convinti che il consumo di alimenti biologici possa ridurre anche il problema dell'obesità, ma non è così. In Italia il 50% dei cittadini è in sovrappeso, sempre di più i bambini, ma la soluzione ai chili di troppo non è il bio, piuttosto una dieta equilibrata, una vita sana e tanto sport".

E ancora: "Una mela bio non è più salutare di una mela tradizionale - avverte il biologo - Le loro qualità nutrizionali sono identiche, tranne piccole variazioni nel contenuto di alcune vitamine, più abbondanti nella frutta biologica, ma questo è ancora da dimostrare completamente perché dipende anche dalla specie del frutto, dal grado di maturazione, dal tempo di conservazione. Anche per quanto riguarda l'importante tema della sicurezza alimentare non cambia molto. E' vero che nella produzione di cibi classici vengono utilizzate sostanze chimiche, ma sono regolamentate da leggi e regolamenti italiani ed europei, monitorate dagli organi di controllo, e dunque non hanno nessun impatto negativo sulla salute umana".

Anche la carne può essere di origine biologica: in questo caso sono gli allevamenti a essere gestiti nel rispetto delle normative specifiche di settore che consente di alimentare gli animali esclusivamente con prodotti vegetali di origine biologica.

"Quello che invece bisogna sottolineare - prosegue il biologo - è l'uso di pesticidi e prodotti simili consentiti minimamente nel biologico: è un tipo di coltivazione che riduce dunque al massimo il suo impatto sull'ambiente. Al contrario nel resto delle coltivazioni si usano spesso sostanze chimiche che ricadono poi nel suolo, nell'aria e nelle falde acquifere, generando un inquinamento a 360 gradi".

Negli ultimi anni è nata una maggiore attenzione a quello che si mangia e si diffusa l'esigenza di recuperare il rapporto con la natura. "In questo senso la filiera corta a km zero del biologico esalta le proprietà organolettiche - i gusti, i colori, i sapori, le tradizioni - dei prodotti. In conclusione le produzioni biologiche, che sono tra l'altro prive di Ogm, hanno una grandissima valenza per la tutela dell'ambiente e dell'equilibrio ecologico della natura, ma incidono meno sulla salute umana, fino a prova contraria", conclude Pecoraro.

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