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Caso Pozzolo, un testimone: "Pistola era puntata verso di me"

Tanti i testi ascoltati su quanto accaduto nella notte di Capodanno, tra cui anche il sottosegretario alla Giustizia e la sindaca di Rosazza

Emanuele Pozzolo
Emanuele Pozzolo
08 gennaio 2024 | 16.18
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"Non ho visto materialmente chi ha sparato, in quel momento stavo raccogliendo dei bicchieri, guardando il tavolo ho semplicemente visto che qualcuno aveva la pistola in mano, francamente nella mia ingenuità subito ho pensato fosse un accendino, era rivolta dalla nostra parte per cui nel dubbio mi sono detto 'vado'". Così uno testimoni che la sera di Capodanno era presente nella pro loco di Rosazza e che è già stato ascoltato dagli investigatori che indagano sul colpo di pistola partito dall’arma del deputato Emanuele Pozzolo che ha ferito Luca Campana.

"Stavo guardando il tavolo, era l’ultimo vicino alla cucina, buttando l'occhio ho visto una mano che aveva la pistola ma non mi sono fermato - ha ribadito - ho fatto due passi, il tempo di andare nel corridoietto e ho sentito il botto. Non sono in grado di dire chi l'avesse in mano anche perché non avevo motivo di guardare, non c'era nulla di particolare in quel momento da guardare, non era una situazione di pericolo”.

Gli altri testimoni sentiti oggi in Procura

Sul caso Pozzolo è stato sentito il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro come teste in procura a Biella. Delmastro, che era entrato in auto da un ingresso secondario del palazzo, ha lasciato sempre in auto la procura senza rilasciare alcuna dichiarazione.

“Ho fatto il mio dovere, non ho altro da dichiarare, ho detto quello che dovevo a chi dovevo” ha detto Francesca Delmastro, sindaco di Rosazza, lasciando il palazzo di giustizia di Biella. “Non ho impressioni, c’è un’indagine in corso”, ha aggiunto.

Anche l'assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Biella, Davide Zappalà e il consigliere Luca Zani sono stati sentiti come testimoni. “Ero presente in sala ma ci sono indagini in corso, preferisco aspettare l’esito definitivo” ha detto l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Biella, Davide Zappala’. “Quella sera alle parti più importanti non ho avuto modo di assistere, come ho spiegato al procuratore, ho sentito il botto ma non ho visto chi ha sparato e neppure ho visto Pozzolo con la pistola in mano, la pistola l’ho vista al termine della serata quando i marescialli l’hanno messa via”, ha aggiunto precisando poi di non sapere quanto tempo sia passato dall’ingresso del deputato di FdI nei locali della pro loco al momento dello sparo. “Non saprei anche perché non so quando e’ entrato Pozzolo”.

Quanto alle impressioni sull’intera vicenda, Zappala’ si è limitato ad osservare: “Credo si stia un po’ esagerando sull’attenzione mediatica per quanto ci siano personaggi di primo piano”.

I probiviri di Fratelli d'Italia

I riflettori dei probiviri di Fratelli d'Italia sono pronti ad accendersi sul deputato Emanuele Pozzolo, proprietario della pistola dalla quale, la notte di Capodanno, è partito il colpo che ha ferito un uomo vicino a Biella. Secondo quanto si apprende, al momento i membri della Commissione Nazionale di Garanzia e Disciplina di Via della Scrofa - che ha il compito di valutare ed eventualmente comminare sanzioni disciplinari nei confronti di esponenti del partito - non hanno ancora ricevuto la mail di convocazione. Ma l'organo presieduto dall'avvocato Roberto De Chiara dovrebbe riunirsi presto, molto presto, per decidere le sorti del parlamentare per il quale la premier e leader di Fdi, Giorgia Meloni, ha già chiesto la sospensione dal partito bollando come "irresponsabile" la gestione dell'arma. Quello di Pozzolo "è un tema sicuramente attenzionato. Saremo molto attenti nella valutazione di una vicenda che ha creato un clamore mediatico importante", spiegano all'Adnkronos fonti dei probiviri Fdi. "Sarà nostra premura - rimarcano le stesse fonti - trattare questo caso con la dovuta cautela e attenzione". Sempre dai probiviri fanno sapere come ad oggi non ci siano aggiornamenti sullo "stato di avanzamento del procedimento": "Oggi inizia la settimana di rientro dalle feste natalizie" e nei prossimi giorni "ci riuniremo per procedere alla valutazione del caso". Con ogni probabilità Pozzolo - che continua a sostenere di non essere stato lui a sparare - sarà convocato in Via della Scrofa per fornire la sua versione dei fatti: "Noi - dicono le fonti dei probiviri - siamo pronti a sentirlo".

Per il deputato nato a Vercelli si profila anche la sospensione cautelativa dal gruppo parlamentare. Ma i vertici di Fdi a Montecitorio per ora tengono le bocche cucite: "Quando abbiamo qualcosa di 'fatto' lo comunicheremo". Intanto il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro e l'assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Biella, Davide Zappalà, sono stati sentiti in procura a Biella come testimoni nell'ambito delle indagini in corso sul colpo di pistola partito la sera di Capodanno nella pro loco di Rosazza, in occasione della festa organizzata dallo stesso Delmastro e da sua sorella Francesca, sindaca del comune piemontese. Questa mattina, invece, il consigliere Luca Zani è stato ascoltato, sempre come teste, dai carabinieri di Andorno Micca.

Le opposizioni continuano ad attaccare Pozzolo e Fratelli d'Italia: "Sono responsabili sia Pozzolo che Delmastro. Come definireste un uomo, un padre di famiglia, in un luogo in cui ci sono bambini che tira fuori una pistola? Cosa ci facevano gli agenti della polizia penitenziaria armati alla cena dell'ultimo dell'anno?", dice il leader di Iv Matteo Renzi a L'Aria che Tira su La7, rincarando: "La polizia penitenziaria non è la falange armata degli amici di Fdi. Le istituzioni sono di tutti. Meloni ha sospeso Pozzolo ed è il minimo sindacale, ma la Meloni presidente del Consiglio come può mantenere Delmastro a guidare la polizia penitenziaria dopo che quelli fanno il veglione con i revolver? Vorremmo parlamentari che fanno il Capodanno senza sparare ai passanti? A sparare si va al poligono non ai veglioni". Intervistato dal 'Corriere della Sera', invece, il presidente del Pd Stefano Bonaccini afferma: "C'è una indagine in corso, ogni specifica responsabilità va accertata dalla magistratura, sono garantista sempre. Ma se devo essere sincero, Delmastro pensavo si dimettesse per aver divulgato informazioni riservate per colpire le opposizioni in Parlamento". (di Antonio Atte)

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