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Facci (Lega): ''con nostro progetto legge mai più Bibbiano, allontanamento minore sarà eccezione non più regola"

06 aprile 2023 | 17.08
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Facci (Lega): ''con nostro progetto legge mai più Bibbiano, allontanamento minore sarà eccezione non più regola

"Con il progetto di legge Allontanamento zero' non ci sarà più un caso Bibbiano. Perché? Vogliamo vengano previste in particolare due cose: risorse certe per sostenere i minori all'interno delle proprie famiglie, laddove vi siano delle problematiche, attraverso stanziamenti di bilancio che oggi non ci sono. Poi prevediamo che l'allontanamento possa essere disposto sulla base di una valutazione 'multidisciplinare': quindi che non sia, ad esempio, l'intervento dei soli assistenti sociali che dica che la casa è sporca, ma ci sia una presa in carico da più soggetti, lo psicologo, l'educatore, lo psicoterapeuta: una équipe che faccia una verifica e ci sia un programma finalizzato a una sistemazione provvisoria preferibilmente presso famiglie affidatarie, compatibili con le caratteristiche del minore, e finalizzata al rientro". A parlare all'Adnkronos è Michele Facci, consigliere della Lega in Emilia-Romagna e primo firmatario del progetto di legge che fissa delle linee di indirizzo focalizzate sul sostegno della genitorialità.

"Il progetto di legge è mutuato da una legge regionale del Piemonte, la prima ad aver legiferato in materia. Ribadisce che c'é una legge nazionale, la n.184 del 1983, 'Il diritto del minore a una famiglia', che prende in esame i casi in cui vi sono delle difficoltà all'interno del contesto familiare e prevede l'intervento di sostegno della Pubblica Amministrazione. Questo intervento si dovrebbe manifestare come supporto con i servizi socio-educativi ma anche con risorse - spiega Facci - dopo di che ci sono le eccezioni: qualora il minore sia compromesso, possono essere messi in campo, e la legge 184 lo prevede, degli interventi correttivi quali l'allontanamento dalla famiglia originaria, o presso famiglie affidatarie o comunità di accoglienza".

"Ed è qui che la legge regionale entra in campo. Dai dati che abbiamo a nostra disposizione, e che la distorsione, l'abuso rappresentato da Bibbiano ha evidenziato - racconta Facci - l'allontamento spesso diventa la regola. Sono dai 2.800 ai 3.000 i bambini fuori casa in media ogni anno, un fenomeno per il quale solo l'Emilia-Romagna nei cinque anni presi in considerazione - dal 2017 al 2021 - ha speso ogni anno tra i 72 e gli 81 milioni di euro. Nello specifico, 72,191 milioni di euro nel 2017 per 2.970 minori tra affidi e comunità, 81,308 milioni di euro nel 2018 per 2.878 minori, 74,574 milioni di euro nel 2019 per 3.065 minori, 72,575 milioni di euro nel 2020 per 2.808 minori e una cifra non ancora definita ma indicativamente simile nel 2021 per 2.807 minori. Con una differenza di costi, tra famiglia affidataria e comunità, addirittura sei volte maggiore nel caso della comunità".

"Tuttavia non si conoscono le risorse in possesso alla Regione per sostenere i minori all'interno della propria famiglia, quindi per quella che dovrebbe essere la regola. Questo denota una distorsione del sistema, non c'é controllo - aggiunge all'Adnkronos Michele Facci, consigliere della Lega in Emilia-Romagna e primo firmatario del progetto di legge che fissa delle linee di indirizzo focalizzate sul sostegno della genitorialità - Esiste un osservatorio regionale che riguarda i minori ma questi dati non li hanno. E' una situazione che sfugge al controllo e questo si presta a distorsioni e abusi, come è successo a Bibbiano. Occorre, dunque, una legge regionale per meglio disciplinare il fenomeno e per fare in modo che la regola sia quella di aiutare il minore in famiglia e, nel caso in cui questo non fosse possibile, ricorrere all'eccezione, quindi all'allontanamento del minore".

Non solo. "In piena pandemia, a marzo 2020, venne istituita una commissione parlamentare di inchiesta in materia di affidi - aggiunge Facci - Si è interagito con tutte le regioni, chiedendo i dati, i costi. Ebbene, non esiste una banca dati nazionale, ma nemmeno quelli regionali sono precisi. Sui 2.900-3.000 minori che vengono collocati in media tra affidi e case famiglia, non si sa quanti tornano nelle rispettive famiglie. L'allontamento dovrebbe essere temporaneo, l'obiettivo possibilmente è farli tornare. Eppure non si ha una statistica dei rientri, ci sono percentuali che sfuggono e questo, quando abbiamo fatto la commissione di inchiesta su Bibbiano è emerso con chiarezza. E' un sistema dove in tutta Italia non c'é un controllo. Il nostro progetto di legge vuole partire proprio da questo e garantire a tutti i minori una gestione del loro allontanamento che sia quanto meno traumatica e incerta possibile".

(di Silvia Mancinelli)

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