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Scuola, quotidiano in classe: cosa ne pensano i direttori

29 agosto 2023 | 15.09
LETTURA: 3 minuti

Sull'appello del Presidente dell'Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli di utilizzare i quotidiani in classe

"La lettura dei quotidiani in classe è importante perché allena i ragazzi a pensare. Molto spesso i giovani, in età scolastica, si informano in maniera frammentaria, sporadica, incompleta, solo attraverso i social. Il quotidiano cartaceo sicuramente offre una visione a 360 gradi e consente anche di attivare delle riflessioni che altrimenti rimarrebbero inespresse". Lo afferma all'Adnkronos il direttore de 'Il Messaggero' Massimo Martinelli commentando le parole di Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale dei presidi che, proprio dalle colonne dello stesso quotidiano, si è detto d'accordo con l'iniziativa del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara sull'educazione, anche in classe, al rispetto e alla parità di genere, e ha sottolineato la necessità di leggere nelle aule i quotidiani.

"Sono quindi assolutamente favorevole alla lettura dei quotidiani in classe e credo possa servire anche per sensibilizzare i ragazzi sulla violenza di genere ma soprattutto li aiuterebbe a riflettere su quello che accade nel nostro Paese e fuori dal nostro Paese, nel mondo della politica, della cultura, dello spettacolo e dello sport - conclude Martinelli - Credo sia una iniziativa assolutamente da appoggiare".

"Leggere i giornali è sempre utile, si leggono opinioni o notizie, si fanno delle idee e si forma una coscienza critica. Possibilmente, sarebbe interessante leggerne diversi e di segno opposto in maniera che ognuno possa farsi una propria opinione". Lo afferma all'Adnkronos il direttore de ‘La Verità’ Maurizio Belpietro, commentando le parole di Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale dei presidi che si è detto d'accordo con l'iniziativa del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara sull'educazione, anche in classe, al rispetto e alla parità di genere, e ha sottolineato la necessità di leggere nelle aule i quotidiani. "Mi sembra assolutamente una buona idea", conclude.

"La presenza dei quotidiani in classe sarebbe certamente uno straordinario presidio civico, oltre che formativo, per i ragazzi. Non a caso storicamente il Giornale di Sicilia da sempre porta avanti iniziative di questo tipo, con Cronaca in classe prima, con GDScuola oggi". A dirlo all'Adnkronos il direttore del Giornale di Sicilia Marco Romano.

"Restiamo convinti che una buona formazione dei giovani di domani passi necessariamente attraverso una buona e corretta informazione dei giovani di oggi- spiega il direttore Romano - Quel che va sottolineato, piuttosto, è la non trascendentale consapevolezza e applicazione in materia da parte del corpo insegnanti, la cui preparazione e predisposizione in tal senso è spesso inferiore perfino alla volontà dei ragazzi stessi. E questo, al di là di ogni ipocrisia, è quello che forse ci preoccupa in assoluto di più".

"Promuovere la lettura dei giornali in classe coincide con la necessità impellente di fare crescere il senso civico nelle giovani generazioni. Che debba essere una priorità dell'offerta formativa ce lo ricordano i fatti di cronaca più recenti che vedono tristemente protagonisti adolescenti disabituati a relazionarsi in maniera "ordinaria" con gli altri e refrattari al rispetto di regole pur minime di convivenza civile". E' quanto dice all'Adnkronos Antonello Piraneo, direttore de La Sicilia.

"La lettura dei quotidiani, la gerarchia delle notizie che essi offrono può essere sponda utile per un percorso di crescita che deve andare oltre la didattica - conclude il direttore del quotidiano catanese - 'La Sicilia', rinnovando un solido rapporto con il mondo scolastico, è pronta a raccogliere anche questa sfida".

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