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Travaglio condannato per diffamazione: dovrà risarcire Grazia Graziadei

Dopo 14 anni, tre sentenze di non luogo a procedere, tre annullate e una assoluzione cancellata in Cassazione, il giornalista dovrà ora risarcire con 20mila euro la collega del Tg1

Marco Travaglio - Fotogramma
Marco Travaglio - Fotogramma
01 marzo 2024 | 15.41
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La Corte d’Appello Civile di Roma ha condannato il direttore del 'Fatto Quotidiano' Marco Travaglio a risarcire il danno, quantificato in 20mila euro, a Grazia Graziadei, vicedirettrice del Tg1. Una vicenda nata dalla querela per diffamazione presentata nel 2010 dalla giornalista Graziadei nei confronti di Travaglio, autore di un articolo sulle intercettazioni pubblicato sul 'Fatto Quotidiano' il 4 luglio 2010, nel quale accusava la collega di avere, in un servizio andato in onda al Tg1 il 3 luglio 2010, "sparato cifre a casaccio spacciandole per dati ufficiali del Ministero della Giustizia".

L’iter giudiziario è durato 14 anni. Dopo tre sentenze di non luogo a procedere emesse da tre diversi gup di Roma, tutte e tre annullate dalla Corte di Cassazione, un quarto gup ha rinviato a giudizio Travaglio, che è stato condannato per diffamazione nel 2018 in primo grado dal Tribunale penale di Roma e poi assolto nel 2020 dalla Corte d’Appello di Roma. Contro questa assoluzione l’avvocato Fabio Viglione, che ha assistito Graziadei, ha presentato ricorso in Cassazione. La Suprema Corte, accogliendo il suo ricorso, nel 2022 ha annullato la sentenza di assoluzione, ravvisando gli estremi della diffamazione e rinviando “per nuovo esame al giudice civile, competente per valore in grado di appello”.

La Corte d’Appello Civile di Roma ha affermato, sulla base dei principi stabiliti dalla sentenza di cassazione con rinvio, "l’illiceità della condotta", condannando Travaglio a pagare 20mila euro di danni alla Graziadei, per l’articolo pubblicato sul 'Fatto Quotidiano' nel 2010.

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