L'artista franco cinese, celebre per le sue rappresentazioni di celebrità e personaggi politici, entra a far parte della collezione di questo tipo di opere del museo fiorentino
Le porte della ricchissima collezione di autoritratti delle Gallerie degli Uffizi si aprono ad un nuovo artista, il franco-cinese Yan Pei-Ming, 63 anni, uno dei maggiori della scena contemporanea internazionale, che oggi ha donato la sua opera nell'ambito di una cerimonia tenuta nell'Auditorium Vasari dal direttore del museo fiorentino, Eike Schmidt.
Fedele a un rigoroso linguaggio realista, Yan Pei-Ming ha perfezionato nel corso del tempo uno stile originalissimo attraverso il quale passato e presente, Oriente e Occidente si alimentano a vicenda nella raffigurazione di figure emblematiche, simbolo del mondo di ieri e di oggi: celebri, in particolar modo, le sue rappresentazioni di Mao Zedong, Bruce Lee, Barack Obama. Ma la ricerca di Yan Pei-Ming non si limita all’indagine di personaggi 'esterni': è proprio l'autoritratto, la raffigurazione di sé, l'obiettivo artistico più ambizioso che l'artista si propone di raggiungere. L'autoritratto, infatti, costringe l'autore ad un difficile processo di auto-esplorazione e al tempo stesso lo celebra, consentendogli di innalzarsi, se l'opera è della qualità necessaria, al pari dei grandi artisti del passato. Nell'Autoritratto donato alle Gallerie degli Uffizi Yan Pei-Ming si mostra pienamente consapevole di come la pittura possa essere strumento di elevazione all'eternità; soprattutto laddove l'opera sia destinata ad appartenere alla collezione di autoritratti più vasta e antica al mondo.
E proprio a Firenze, in Palazzo Strozzi, avrà luogo la mostra "Yan Pei-Ming. Pittore di storie", la più grande mai dedicata in Italia all'artista franco-cinese. Curata dal direttore della Fondazione Palazzo Strozzi Arturo Galansino, si terrà dal 7 luglio al 3 settembre.
Il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, ha detto durante la cerimonia: "Come già avvenuto in passato, quando Ai Weiwei donò il suo autoritratto agli Uffizi, anche stavolta una mostra di Palazzo Strozzi - quella su Yan Pei-Ming curata dall’amico Arturo Galansino, che ringrazio di cuore - è occasione per arricchire le collezioni delle Gallerie. Questo gesto anticipa di una settimana l’apertura delle 12 nuove sale che, agli Uffizi, vengono dedicate all’esposizione degli autoritratti: come avveniva dal Seicento fino alla seconda Guerra Mondiale, fra pochi giorni queste opere ritorneranno a far parte del normale percorso di visita".
Il direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, Arturo Galansino, ha aggiunto: "Nella mostra di Palazzo Strozzi Yan Pei-Ming esplora le potenzialità della pittura, tecnica tradizionale per eccellenza, e la capacità di questo mezzo di poter parlare della nostra storia in maniera accessibile e diretta. Con questa donazione l’artista vuole lasciare un segno del suo speciale legame con la città di Firenze e contribuire ad arricchirne il patrimonio artistico anche nell’arte contemporanea".
Ha concluso l'artista Yan Pei-Ming: "Il dipinto donato al museo è un autoritratto in bianco e nero, frontale. Molti pittori classici si ritraggono di tre quarti, ma io ho scelto di guardare il mondo. Conosco bene le Gallerie degli Uffizi. Ci sono stato diverse volte. È uno dei musei più belli del mondo. Consegnare un quadro a un museo del genere è un grande onore per un artista vivente. Entro così in una continuità che mi porrà per i secoli a venire nella schiera dei pittori più illustri".
Yan Pei-Ming nasce a Shanghai nel 1960. Nel 1981, grazie alla riforma dell’istruzione introdotta da Deng Xhiaoping, l'artista inizia a studiare École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Digione. Ben presto incontra il successo con i suoi ritratti monocromatici, in particolare quelli di Mao Zedong; nel 2003, il suo contributo alla Biennale di Venezia lo consacra definitivamente quale artista di spicco internazionale. Oltre ad aver intrapreso importanti progetti con il Louvre e il Musée d’Orsay, negli ultimi anni l’artista ha tenuto mostre personali al QMA Gallery, al Beijing Center for the Arts, al CAC Málaga, a Villa Medici e al Museo Belvedere di Vienna. Yan Pei-Ming vive e lavora tra Parigi e Digione.