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Alitalia, al via procedura di licenziamento per 2.668 lavoratori

I dipendenti dell'ex compagnia di bandiera resteranno in Cassa integrazione straordinaria non prorogabile fino a 31 ottobre 2024

Hostess con simbolo Alitalia dipinto sul palmo della mano - Fotogramma
Hostess con simbolo Alitalia dipinto sul palmo della mano - Fotogramma
02 dicembre 2023 | 13.44
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Scattano le procedure di licenziamento collettivo per 2.668 lavoratori della vecchia Alitalia.

La compagnia in amministrazione straordinaria hai inviato ieri alle organizzazioni sindacali di categoria e ai ministeri competenti una lettera nella quale comunica, secondo quanto previsto dalla legge 223 del 1991, "l'avvio di una procedura che determina suo malgrado, licenziamenti per riduzione di personale". La misura riguarda 2.668 dipendenti in cassa integrazione straordinaria a zero ore fino al 31 ottobre 2024, scadenza non ulteriormente prorogabile.

I commissari di Alitalia in amministrazione straordinaria comunicano che ''la procedura avviata da Alitalia in a.s. è stata attentamente valutata al termine di un percorso condiviso, che prevede la sottoscrizione di un accordo specifico con le organizzazioni sindacali e che si attiverà esclusivamente su base volontaria. È quindi a totale discrezione del dipendente aderire o meno in base a proprie personali valutazioni''.

Uilt: "Governo non abbandoni 3000 lavoratori"

"Il Governo intervenga subito affinché i circa 3.000 lavoratori di Alitalia non vengano abbandonati al loro destino", dichiarano il segretario generale Claudio Tarlazzi e il segretario nazionale Ivan Viglietti della Uiltrasporti commentano la notizia delle lettere di licenziamento ricevute dalle lavoratrici e dai lavoratori di Alitalia e Cityliner nell'ambito della procedura di liquidazione dell'azienda. "Il Decreto Asset - dichiarano i due segretari - ha fissato per questi lavoratori il termine per fruire della cassa integrazione al 30 ottobre 2024, quindi dal giorno successivo si pone il problema della ricollocazione di questi lavoratori che rappresentano un patrimonio importante per il settore del trasporto aereo del nostro Paese, un settore che sta vivendo uno sviluppo importante avendo raggiunto i livello pre-Covid".

"Chiediamo che i 3.000 lavoratori vengano ricollocati nelle tre aziende nate dallo spacchettamento di Alitalia o in altre aziende del settore, a seguito di una adeguata formazione che consenta anche il mantenimento delle certificazioni, una misura questa che era già stata prevista e che non ha, invece, avuto mai applicazione. In alternativa - concludono Tarlazzi e Viglietti - riteniamo necessario che venga allungato il periodo di cassa integrazione per tutto il 2025, come avevamo già richiesto".

Ora partirà ora il confronto con le organizzazioni sindacali di categoria in sede aziendale e ministeriale. Il 7 dicembre prossimo, secondo quanto riferiscono fonti sindacali, è in agenda un incontro tra i commissari e i sindacati. "All'esito della cessione del perimetro Aviation e delle conseguenti dimissioni del personale precedentemente impiegato nell'attività di volo", rimangono attualmente alle dipendenze dell'amministrazione straordinaria, riferisce la lettera, 2.840 lavoratori, 2.668 dei quali sospesi in Cigs a zero e 172 impiegati allo stato, dall'amministrazione straordinaria per le esigenze connesse al completamento del programma, la cui data di ultimazione, allo stato, è fissata al 15 gennaio 2024", si legge nella lettera. E "alla luce di tale quadro normativo, e fatta eccezione per le sole necessità operative dell'amministrazione straordinaria connesse al completamento dell'attività liquidatoria", Alitalia "è impossibilitata al reimpiego dei lavoratori attualmente sospesi in cassa integrazione".

Nella lettera, i commissari ricordano anche tutti i provvedimenti di Cigs assunti a partire dal 2017, anno in cui la vecchia Alitalia è stata posta in amministrazione straordinaria (2 maggio) fino all'ultimo decreto, il dl Asset che ha previsto, "al fine di accompagnare i processi di ricollocazione dei lavoratori dipendenti di Alitalia" l'ulteriore estensione, non ulteriormente prorogabile, del trattamento di integrazione salariale per il periodo dal 1° gennaio 2024 al 31 ottobre 2024".

Filt: "Governo fermi immediatamente i licenziamenti"

“Per quanto ci riguarda è necessario che il Governo fermi immediatamente i licenziamenti e proroghi la cassa integrazione per tutto il 2024 e anche per il 2025, fino a quando non verranno ricollocati in servizio tutti i lavoratori e le lavoratrici di Alitalia in amministrazione straordinaria”. A chiederlo il coordinatore nazionale del trasporto aereo della Filt Cgil Fabrizio Cuscito a seguito della comunicazione da parte di Alitalia in amministrazione straordinaria di avvio della procedura di licenziamento per riduzione di personale, spiegando che “sono richieste che abbiamo già fatto al Governo Meloni ed anche al precedente Governo”.

Secondo il dirigente nazionale della Filt Cgil: “Una proroga, considerando la crescita del settore che si è registrata nell’ultimo anno, è essenziale per consentire alle società (Ita, Swissport, Atitech) che hanno ereditato gli asset di Alitalia di riassorbire tutti i lavoratori e le lavoratrici attualmente in Cigs che non dovessero maturare i requisiti pensionistici".

 

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