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Il Metaverso funziona nei settori di nicchia: il caso Vans

24 ottobre 2023 | 11.58
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Il Promemoria di Mauro Masi per Adnkronos

Il Metaverso funziona nei settori di nicchia: il caso Vans

Metaverso. Quando nel 2021, Facebook e il suo guru e proprietario Mark Zuckerberg, lanciarono nel mondo il concetto di Metaverso (detto in parole semplici – ammesso che ciò sia possibile – un universo digitale in cui tendono ad annullarsi le differenze tra virtuale e reale) fu un vero shock per il settore high tech e non solo. Tanto che altri colossi come Microsoft e Disney vi convogliarono investimenti molto importanti e piani di grande sviluppo. Ora, dopo solo due anni, queste ambizioni sono state, anche pubblicamente, molto ridimensionate forse perché è esplosa, in contemporanea, la febbre per i sistemi AI che stanno definendo un 'loro' universo digitale. C’è tuttavia almeno un’azienda e un settore dove il metaverso non solo tiene, ma cresce: l’azienda è Vans e il settore è quello dello skating virtuale. Vans ha infatti annunciato che il Vans World, il suo skatepark, ha raggiunto i 100 milioni di visitatori; qui i partecipanti/giocatori possono esibirsi in ardite gare di skate e raccogliere punti che possono essere spesi per acquisti sulla piattaforma. Vans sta inoltre progettando una collaborazione con il marchio Gucci per lanciare in metaverso (sulla piattaforma Roblox) una caccia al tesoro virtuale. Insomma il metaverso sembra resistere soprattutto in alcuni settori di nicchia dove la personalizzazione dell’esperienza offerta è fondamentale.

Città e dintorni. Il fenomeno sembra essere abbastanza simile in tutte le Nazioni industrializzate, sia nelle cause, sia nelle prospettive. Durante la pandemia si è assistito, un po' dappertutto, allo svuotamento dei grandi centri urbani e al ripopolarsi di aree meno caotiche, più verdi purché non troppo lontano dalle città. All’interno di quest’ultime si sono spopolati (più che proporzionalmente rispetto alle città nel loro insieme) i centri storici e degli affari. C’è da sottolineare che questi trend non stanno affatto cambiando (ed è questo uno degli aspetti più interessanti del tutto) con il ridimensionamento dello smart working. Negli Stati Uniti il centro di New York (downtown) è oggi popolato al 75% rispetto ai dati pre-pandemia; Los Angeles al 62%; Chicago al 57%; Atlanta al 49%; San Francisco addirittura al 32%. In Italia, recenti dati dell’Istat elaborati dal Sole24ore segnalano una crescita notevole di residenti nei comuni di varie dimensioni nelle vicinanze della città (da Fiumicino, a Rimini, a Busto Arsizio, Jesolo, Vasto, Cantù, Marino, Segrate): in genere centri caratterizzati da più bassi livelli di inquinamento, buoni servizi interni e collegamenti, relativamente, semplici con le grandi città. Tra queste, Roma ha sostanzialmente mantenuto i suoi residenti, Milano e Torino (soprattutto quest’ultima) ne hanno perduti, mentre sono cresciuti (anche se di poco) a Bologna, Bari e Palermo.

Film. Un recente studio pubblicato da Economist segnala che la durata media dei film è cresciuta dagli anni ’50 al 2022 del 24% (da un’ora e 21 minuti a un’ora e 47 minuti). Nell’ultimo biennio poi quasi tutti i blockbuster superano facilmente le tre ore. La ragione di tutto questo potrebbe essere individuata nella volontà dei produttori di creare opere “evento” che allontanino i potenziali spettatori dallo streaming in casa e li portino invece nei cinema. Anche se con film così lunghi i gestori delle sale dovranno rinunciare ai tradizionali due spettacoli serali e questo potrebbe incidere non poco sui ricavi.

Cantanti. Tems è la prima cantante nigeriana ad aver vinto un Premio Grammy (con il brano Wait for U), ma Tems (pseudonimo di Temilade Openiyi) è anche una affermata autrice, scrittrice e produttrice per se e per molti altri. La sua voce molto particolare a molti ricorda alcune sonorità di Nina Simone (si senta la sua versione di “No woman no cray”). Tems ha già scritto alcune colonne sonore di film e secondo autorevoli fonti dell’industria discografica inglese starebbe preparando la colonna sonora del prossimo film di Bond (se si farà...). (Di Mauro Masi)

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