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Cooperante italiano lascia il Niger: ''Preparato a rischio golpe, sentimento anti-francese si sente di più''

01 agosto 2023 | 19.30
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''Ho accolta l'offerta di rimpatrio perché i progetti sono bloccati. Inoltre essere identificato per strada come francese può essere pericoloso''.

Cooperante italiano lascia il Niger: ''Preparato a rischio golpe, sentimento anti-francese si sente di più''

Era da ''più di un anno e mezzo'' che Marco Lombardo, cooperante di Progettomondo in Niger, era ''preparato a un colpo di stato'' e aveva ricevuto ''indicazioni di tenere in casa acqua e gasolio'' a sufficienza, prevedendo condizioni di insicurezza tali da dover evitare di uscire per strada. E ora, che Lombardo è in attesa di imbarcarsi sul volo messo a disposizione dal governo italiano per rientrare in Italia, all'Adnkronos spiega di aver deciso di partire perché i progetti a cui lavorava ''sono bloccati, per difficoltà operative''. Ma anche perché ''il sentimento anti-francese ora si sente di più'' ed ''essere identificati per strada come francesi può creare il pretesto per incidenti'', spiega il cooperante torinese.

Una ventina i cooperanti italiani che hanno fatto la sua stessa scelta e che saliranno sul volo inviato dal governo italiano, spiega Lombardo, dicendo che la ''vita sociale ed economica'' a Niamey è tornata a una ''relativa normalità. Ma è difficile capire che cosa accadrà perché c'è stato un colpo di reni della Francia e degli Stati Uniti, che si sono messi di traverso rispetto alle intenzioni dei golpisti''. Bisogna poi vedere come si comporterà ''la società civile, le manifestazioni sono già un sintomo''.

In ogni caso, prosegue il cooperante di Progettomondo, si tratta di ''un golpe strano, un golpe che procede molto lento. E ogni giorno succede qualcosa'' anche se ''il Niger è più stabile rispetto a Paesi vicini, ma non immune dalle scosse regionali''.

Riguardo alle operazioni di evacuazione, racconta Lombardo dalla base militare italiana nei pressi dell'aeroporto di Niamey, ''tutto sta andando in modo abbastanza fluido e tutti siamo abbastanza tranquilli. A ognuno è stata offerta l'opzione di scegliere'' e per i cooperanti come me le scelte sono state dettate soprattutto dal profilo operativo''. Impegnato con l'ong veronese Progettomondo ormai da un paio di anni in un programma di contrasto alle minacce dei cambiamenti ambientali e dei conflitti socioculturali, il cooperante ha detto di ''accogliere con favore'' l'offerta di rimpatrio della Farnesina. Perché seppur ''il panico tra noi non era presente, la maggior parte ha deciso di tornare perché la situazione non è leggibile''.

Sulla presenza dei russi, Lombardo dice che ''per il momento li vediamo nelle bandiere'' e ricorda che il Niger ''ospita la più grande base militare del continente, un contingente italiano di circa 300 persone e un contingente francese che ha ripopolato le sue fila con i componenti dell'operazione terminata in Mali''.

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