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È morto l'ex presidente della Commissione Ue Jacques Delors, aveva 98 anni

27 dicembre 2023 | 18.31
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Ex ministro dell'Economia francese tra il 1981 e il 1984, considerato uno dei 'padri' dell'Euro

Jacques Delors - Afp
Jacques Delors - Afp

E' morto all'età di 98 anni Jacques Delors, l'ex presidente della Commissione Europea tra il 1985 e il 1995 ed ex ministro dell'Economia francese tra il 1981 e il 1984 considerato uno dei 'padri' dell'Euro. Delors, infatti, è stato uno dei principali promotori delle iniziative normative e delle riforme economiche che porteranno alla creazione del mercato comune prima e della moneta unica poi.

Chi era Delors

Nato a Parigi il 20 luglio 1925, Delors proviene da una famiglia originaria dalla Corrèze. Laureato in giurisprudenza nel 1950, Delors inizia alla Banque de France dove aveva lavorato anche suo padre. Diventa sindacalista alla Confederazione Francese dei Lavoratori Cristiani (Cftc) ('I sindacati per me sono la difesa degli interessi materiali e morali dei lavoratori, sono per me indispensabili', ha spiegato in un'intervista a 'France 5' del maggio del 2022). Tra il 1945 e il 1962 lavora alla direzione dei titoli e del mercato monetario della banca centrale francese. Democristiano (non ha mai nascosto le sue convinzioni religiose, 'essere cattolico, essere credente per me, non è importante ma vitale', aveva spiegato in un'intervista 'France 5' del maggio del 2022), Delors dal 1969 al 1974 è segretario generale presso il primo ministro per la formazione professionale e la promozione sociale: fino al 1972 presso il premier Jacques Chaban-Delmas e dopo presso Pierre Messmer. Dal 1973 al 1979 è membro del Consiglio generale della Banca di Francia e dal 1974 al 1979 è professore di gestione all'Università Paris-Dauphine.

Nel 1974 Delors aderisce al partito socialista. Nel 1979 Delors viene eletto deputato europeo. Nel 1981 viene nominato ministro dell'Economia e delle Finanze durante la presidenza di Francois Mitterrand. Un incarico che manterrà fino al 1984. Dal 1983 al 1984 è sindaco di Clichy (in periferia di Parigi). Nel 1985 viene eletto presidente della Commissione Europea. Resterà presidente per 10 anni fino al 1995 durante i quali rilancerà la cooperazione europea e promuoverà l'integrazione. "Delors ha fatto quello che sapeva fare meglio, cioè immaginare. E' arrivato a Bruxelles con il suo progetto socialdemocratico e con l'obiettivo di portare avanti il progetto interno", ha detto a 'France Info', Pascal Lamy, l'ex direttore generale del Wto ed ex Commissario Ue e amico di Jacques Delors. L'era Delors, sottolinea ancora Lamy, "è il momento europeo che tutti ricordano. Quando le cose vanno bene, diciamo: 'Ai tempi di Delors, le cose andavano meglio', e quando le cose non vanno bene, diciamo : 'Con Delors, le cose andrebbero meglio. Aveva una visione e un metodo che hanno permesso di rilanciare l'integrazione come progetto storico. Rimarrà un modo di pensare estremamente strutturato e un metodo che consiste in un misto di pedagogia, di negoziazione e talvolta di astuzia. Sarà ricordato come uno dei pensieri che hanno costruito l'Europa. Era sia un architetto che un muratore".

Jacques Delors, che è il padre della sindaca di Lilla, Martine Aubry, ricorda 'Le Monde', "era un vero socialista, rivoltato dalle ingiustizie e desideroso di cambiare il corso degli eventi. La storia ricorderà, però, che è stato uno di quei grandi democristiani che hanno fatto l'Europa. Questo è rappresenta tutto il suo paradosso. Nominato nel 1985 alla guida della Commissione delle Comunità europee, il bulimico autodidatta, che aveva militato in un sindacato cristiano, ha incarnato l'età d'oro della Commissione costruendo, insieme a François Mitterrand e Helmut Kohl, la via verso l'euro". Ma in Francia, sottolinea il quotidiano francese, "è l'uomo del rigore, il 'lamentoso Geremia' (in riferimento alle lamentazioni del profeta Geremia, ndr) come veniva deriso da Raymond Barre (premier francese dal 1976 al 1981, ndr), l'indeciso che ha fatto nascere il desiderio di vederlo candidarsi alle elezioni presidenziali del 1995 prima di rinunciare. Questo mancato appuntamento con i francesi lo torturò. 'O mentivo al paese o mentivo ai socialisti'", ha spiegato parlando del suo possibiel progetto per la Francia. "Ma alla fine della sua vita, confidò a Le Monde: 'A volte, sì, mi pento di non aver osato, forse mi sono sbagliato'".

Il cordoglio da Macron a Mattarella

"Statista con un destino francese, infaticabile artigiano della nostra Europa. Combattente per la giustizia umana. Jacques Delors era tutto questo. Il suo impegno, i suoi ideali e la sua rettitudine ci ispireranno sempre. Saluto il suo lavoro e la sua memoria e condivido il dolore dei suoi cari". Ad affermarlo in un post su X è il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron ricordano Jacques Delors.

In una nota dell'Eliseo il presidente della Repubblica e sua moglie ricordano l'operato di Delors, "un architetto della Francia e dell'Europa moderna che ha unito i tre colori e le dodici stelle". "La sua eredità, più viva che mai, ci invita a seguire le sue orme, verso un'Europa sovrana e fraterna, risolutamente rivolta al futuro", si legge nella nota dell'Eliseo.

"Con la scomparsa di Jacques Delors l'Europa tutta perde uno dei principali artefici degli storici progressi compiuti alla fine dello scorso secolo dal processo di integrazione europea, culminati con la firma del Trattato di Maastricht e la nascita della moneta unica - scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio di cordoglio inviato al presidente Macron - . Figura eminente della vita politica francese, in qualità di Presidente della Commissione Europea Jacques Delors ha rappresentato un modello di europeismo sensibile a valori essenziali come la solidarietà, capace di portare avanti con razionalità e con passione grandi progetti che potessero unire e far progredire la costruzione comunitaria. Nel ricordarne il contributo fondamentale, desidero porgere a Lei -conclude Mattarella- al popolo francese e alla famiglia Delors le più sincere condoglianze del popolo italiano e mie personali".

"Con la scomparsa di Jacques Delors l'Europa ha perso un vero statista. I suoi successi sono stati numerosi, tra cui la guida alla creazione del mercato unico europeo e il percorso che ha tracciato verso la nostra moneta unica, l'euro. Riposa in pace". Ad affermarlo è la presidente della Bce, Christine Lagarde ricordando l'ex presidente della Commissione Ue.

"Con la scomparsa di Jacques Delors - scrive su Twitter il ministro degli Esteri e vice premier Antonio Tajani - viene a mancare una personalità che ha segnato, sulla base di valori cristiani, il percorso di rafforzamento dell’Europa. Alla sua famiglia il mio sentito cordoglio. Porteremo avanti le sue idee per un'Europa più forte ed unita", aggiunge.

Per Enrico Letta "l’Europa moderna sta oggi perdendo il suo padre fondatore. Tristezza e lacrime. Silenzio e rispetto - prosegue l'ex leader Dem - per la forza della sua autorità morale. L'impegno totale per continuare la sua lotta per l'integrazione europea".

Esprime "profondo cordoglio per la notizia della scomparsa di Jacques Delors" anche il leader di Azione, Carlo Calenda. "Ci lascia un grande europeo, in un tempo in cui l’Europa avrebbe molto bisogno di figure come la sua", afferma Calenda.

Nel 2020, nel momento più duro della pandemia, mentre l’Europa rischiava di affogare negli egoismi, Jacques Delors – uno dei primi sostenitori degli eurobond - disse senza mezzi termini: 'La mancanza di solidarietà europea fa correre un pericolo mortale all'Unione europea'. Una voce forte e mai banale, capace di indicare la strada in un momento molto difficile della nostra storia. Con lui se ne va non solo uno dei padri dell'Ue, ma anche un faro per tutti noi in questi tempi così difficili da decifrare". Ad affermarlo in un post su X è il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte.

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