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Mar Rosso, Houthi attaccano nave cargo. Usa rispondono: distrutti 12 droni e 5 missili

26 dicembre 2023 | 22.50
LETTURA: 7 minuti

Msc dopo l'attacco dei ribelli yemeniti: "Equipaggio al sicuro, nessun ferito". Gaza, colpita sede Mezzaluna Rossa a Khan Younis: interrotti internet e rete telefonica nella Striscia. Ministro Difesa Israele: "Attaccati da 7 fronti"

Houthi durante manifestazione per Gaza - Fotogramma /Ipa
Houthi durante manifestazione per Gaza - Fotogramma /Ipa

I ribelli yemeniti Houthi hanno rivendicato l'attacco a una nave cargo in transito nel Mar Rosso in acque internazionali. Lo riferisce l'agenzia Xinhua, che parla anche di rivendicazione degli attacchi con droni nella città di Eilat, in Israele. "Le nostre forze navali hanno effettuato un'operazione militare contro una nave commerciale chiamata Msc United, con missili navali", ha detto il portavoce militare Houthi Yehya Sarea in una dichiarazione trasmessa in diretta dalla TV al-Masirah gestita dagli Houthi.

Il portavoce ha aggiunto che le forze Houthi hanno lanciato anche un altro attacco contro la città israeliana di Eilat, utilizzando "un certo numero di droni suicidi". Al momento non ci sono notizie di vittime o danni dai due attacchi.

Msc conferma che oggi la nave portacontainer Msc United VIII è stata attaccata durante il transito nel Mar Rosso. "La nave ha informato dell'attacco una nave da guerra della coalizione che si trovava nelle vicinanze e, come da istruzioni, ha adottato manovre evasive. L'incidente -informa una nota- è avvenuto il 26 dicembre 2023, circa alle 12:25 Utc, mentre la nave Msc era in viaggio dal Porto King Abdullah, in Arabia Saudita, a Karachi, in Pakistan. Attualmente, tutto l'equipaggio è al sicuro, nessuno risulta ferito, e si sta conducendo una valutazione approfondita della nave".

"La nostra prima priorità -sottolineano da Msc- rimane la protezione delle vite e della sicurezza dei nostri equipaggi, e fino a quando la loro sicurezza non potrà essere garantita, Msc continuerà a deviare le navi prenotate per il transito nel Canale di Suez via Capo di Buona Speranza".

La risposta degli Usa: "Distrutti 12 droni e 5 missili"

In risposta agli attacchi, gli Usa hanno annunciato di aver distrutto 12 droni e cinque missili lanciati dagli Houthi sul Mar Rosso. A confermarlo, spiega il Times of Israel, è lo United States Central Command. "L'Uss Laboon, un cacciatorpediniere lanciamissili, e gli aerei da combattimento F-18 del gruppo d'attacco della portaerei Eisenhower sono stati coinvolti nello sforzo di abbattere 12 droni d'attacco unidirezionali, tre missili balistici antinave, e due missili da crociera da attacco terrestre nel Mar Rosso meridionale che furono lanciati dagli Houthi per un periodo di 10 ore", si legge.

Gaza, colpita sede Mezzaluna Rossa a Khan Younis

Alcuni sfollati palestinesi sono rimasti feriti in un attacco di Israele che ha preso di mira i piani superiori del quartier generale della Mezzaluna Rossa a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha riferito l'organizzazione su X, sottolineando che migliaia di persone si stanno rifugiando nell'edificio.

L'esercito israeliano ha recentemente annunciato che sta inviando più forze di terra, compresi ingegneri da combattimento, a Khan Younis, la seconda città più grande di Gaza, per prendere di mira i militanti di Hamas in superficie e nei tunnel.

Sono intanto saliti a 20.915 le persone rimaste uccise dall'inizio dell'offensiva israeliana a Gaza il 7 ottobre scorso. Lo rende noto il portavoce del ministero della Sanità di Gaza, precisando che i feriti sono 54.918. Nelle ultime 24 ore sono sttae 241 le persone uccise e 382 i feriti.

Sospese intanto, per la quarta volta, le comunicazioni telefoniche ed Internet nella Striscia. "Ci dispiace annunciare una completa interruzione dei servizi di telecomunicazione e di Internet, che erano stati ripristinati, nella Striscia di Gaza a causa dell'offensiva israeliana", rende noto la compagnia palestinese di telecomunicazione PalTel.

Gallant: "Attaccati da 7 fronti"

"Israele è attaccato su sette fronti", ha detto in un intervento alla Commissione parlamentare per la sicurezza e la difesa, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, avvertendo della lunga battaglia che attende il Paese. "Veniamo attaccati da sette fronti diversi: Gaza, Libano, Siria, Cisgiordania, Iraq, Yemen e Iran", ha affermato, spiegando che "Abbiamo già risposto e agito in sei di questi fronti". ''Voglio dirlo in maniera esplicita: chiunque agisca contro di noi è un potenziale bersaglio, non esiste immunità per nessuno", ha aggiunto.

Stop a visti automatici per dipendenti Onu: la decisione di Israele

Israele ha intanto annunciato che non concederà più visti automatici ai dipendenti delle Nazioni Unite, accusando le Nazioni Unite di essere “partner complici” delle tattiche di Hamas. La mossa, sottolinea The Times of Israel, "non fa che aumentare le tensioni tra le Nazioni Unite e Israele, che da tempo sostiene che l’organismo mondiale gli rivolga critiche ingiuste e sproporzionate".

Il portavoce del governo Eylon Levy afferma che Israele prenderà in considerazione le richieste di visto da parte dei dipendenti delle Nazioni Unite caso per caso anziché automaticamente.

Oltre 100 morti nel raid israeliano su campo profughi Maghazi

Sarebbero oltre 100 i morti dell'attacco aereo israeliano che, secondo i funzionari sanitari palestinesi, ha colpito il giorno di Natale il campo profughi di Maghazi, nel centro della Striscia di Gaza. Lo riferisce Al Arabiya che parla di uno dei raid più sanguinosi compiuti da Israele dall'inizio dell'inizio della guerra contro Hamas lo scorso 7 ottobre.

Il portavoce del ministero della Sanità Ashraf al-Qidra ha detto che molte delle persone uccise a Maghazi erano donne e bambini. Altri otto sono stati uccisi mentre aerei e carri armati israeliani hanno effettuato dozzine di attacchi su case e strade nelle vicine al-Bureij e al-Nusseirat, hanno detto funzionari sanitari. Israele nega di aver preso di mira i civili e accusa Hamas di costruire tunnel e infrastrutture militari in aree civili densamente popolate, utilizzando i civili come scudi umani.

Una dipendente dell'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA) ha descritto ciò che ha visto nel vicino ospedale di Al-Aqsadi Gaza come una "carneficina assoluta". Molte persone gravemente ferite non hanno potuto essere curate perché l'ospedale era "assolutamente sovraccarico", ha detto Gemma Connell alla Bbc.

Raid aereo israeliano su oltre 100 obiettivi a Gaza

Decine di aerei da combattimento israeliani hanno attaccato più di 100 obiettivi a Gaza, secondo quanto hanno riferito stamattina le Forze di difesa israeliane (Idf). Tra questi ci sarebbero stati tunnel e installazioni militari utilizzate da Hamas. Una cellula terroristica a Jabalia che aveva tentato di piazzare esplosivi vicino a un carro armato israeliano è stata eliminata durante la notte, afferma il rapporto dell'Idf, aggiungendo che le truppe di terra avevano preso di mira i combattenti prima che fossero uccisi dal raid aereo.

Anche combattenti di Hamas erano stati uccisi il giorno precedente nella città meridionale di Khan Younis, ha aggiunto l'esercito israeliano che ha intensificato le sue operazioni contro Hamas dopo che il premier Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele "intensficherà la lotta nei prossimi giorni".

Hezbollah colpisce una chiesa nel nord di Israele

Hezbollah ha colpito con un missile anti-carro sparato dal Libano una chiesa nel nord di Israele. Lo riporta Times of Israel, sottolineando che in un comunicato Hezbollah afferma di aver preso di mira una postazione dell'esercito israeliano nei pressi della comunità settentrionale di Shomera. Ma, secondo la stampa ebraica, ad essere colpita è stata una chiesa nei vicino villaggio palestinese cristiano, praticamente spopolato, di Igrit. Il custode della chiesa, un uomo di 80 anni, è rimasto ferito in modo non grave.

L'esercito israeliano ha confermato che un missile anti-tank di Hezbollah ha colpito la chiesa ortodossa di Santa Maria di Iqrit, nel nord di Israele. "L'attacco non solo è una chiara violazione della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, ma anche una violazione della libertà di culto", si legge in una dichiarazione dell'Idf in una dichiarazione pubblicata su X.

Raid Usa contro basi milizie filoiraniane in Iraq

Gli Stati Uniti hanno risposto ad una serie di attacchi contro le base americane in Iraq con raid di precisione contro le milizie filoiraniane in Iraq, secondo quanto ha riferito dal ministro della Difesa Lloyd Austin. Tre soldati americani sono rimasti feriti negli attacchi, uno in modo grave, ha detto Austin spiegando che su ordine del presidente Joe Biden "necessari e proporzionati" attacchi sono stati condotti contro tre basi usati da queste milizie.

Allo stesso tempo, il segretario alla Difesa ha avvisato che potranno avvenire altri attacchi contro militari Usa nella regione, sottolineando che Washington è determinata e preparata ad adottare ogni misura necessaria per proteggere i militari e le strutture Usa nella regione.

Il governo iracheno ha condannato gli attacchi Usa come "un chiaro atto ostile", sottolineando che un militare è rimasto ucciso e 18 persone, compresi civili sono stati feriti. "Questi passi minano le relazioni bilaterali e complicheranno i modo in cui raggiungiamo intese attraverso un dialogo collaborativo teso a mettere fine alla presenza della coalizione internazionale", si legge in un comunicato.

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