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Berlusconi, Giovanardi: "Ho perso un amico, a Fi serve Nuovo Pdl con segretario nazionale eletto"

14 giugno 2023 | 15.53
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L'ex sottosegretario di Stato: "Si sentiva il Re ma ma morto non se ne fa un altro'

Berlusconi, Giovanardi:

"Ho perso un amico. Avevamo gli stessi valori e la stessa franchezza nell'esprimerli. Tante volte gli ho suggerito di togliere ai suoi invitati il telefonino ma mi rispondeva che per lui l'ospite, come la libertà, erano sacri e che quindi non lo avrebbe mai fatto. Altrettanto in confidenza quando ha sciolto il Pdl gli ho detto che mai sarei entrato in Fi perché 'il problema politico è che Fi sei tu'". Sono le parole del democristiano Carlo Giovanardi, già ministro per i Rapporti con il Parlamento e sottosegretario alla presidenza del Consiglio in due governi Berlusconi, che contattato dall'Adnkronos, nel ricordare che "lui si sentiva il Re", rileva: "Il problema è che morto il Re non se ne fa un altro".

Giovanardi rammenta che a nulla è valso ricordare a Silvio Berlusconi che Alcide De Gasperi lasciò un retaggio alla Dc proseguito per altri 40 anni: "Non vedeva successori. Ci ha lasciato una grandissima eredità personale e tutto da costruire. Il suo posto adesso potrà prenderlo solo un cristiano popolare liberale votato in modo democratico. Forza Italia per sopravvivere deve puntare a tornare al Pdl, riprenderne la progettualità, portarla al compimento con l'elezione di un segretario nazionale. Serve un nuovo Pdl".

Come ci si arriva? "In vista delle Europee, l'ala liberale-moderata del centrodestra, Fi, Udc, Nm.... deve unirsi a liste civiche e partitini di centro, forti nell'elettorato ma spezzettati", risponde. Deve puntare ad un processo di riunificazione in cui "spariscono sigle e siglette, personalismi e si struttura democraticamente un Partito di Centro. O il rischio per il centrodestra è che senza il carisma di Berlusconi potrebbe ritrovarsi in minoranza se la sinistra si unisce. E' quindi utile alla destra sovranista favorire questo processo di riunificazione di un centro del centrodestra per continuare a vincere le elezioni a livello comunale, regionale, nazionale. Con dall'altra parte Schlein e M5s".

E l'area cattolica del Pd? "Le fanterie cattoliche sono andate ad ingrossare le fila di Fdi e Lega. La sinistra della Dc confluita nel Pd ha portato pochi voti. Non mi interessano i delusi del Pd che escono dal Partito democratico e poi fanno l'accordo con Schlein", risponde. Renzi invece? "Dal mio punto di vista Renzi è escluso. Va costruito un modello di nuova Dc come in altri paesi europei, che faccia riferimento al Ppe. Il leader di Italia viva ha aderito invece ai socialisti europei, non ai cristiani europei", spiega il politico alla guida dei Popolari europei movimento politico italiano cristiano-democratico di cui fanno parte 16 associazioni.

Ci sarebbe spazio per Fdi nel nuovo Pdl? "No. Io sono democristiano ed Fdi ha una storia e una cultura che non è del Pp. Un conto è che una Dc dovendo scegliere le alleanze trovi una piattaforma comune di governo con Fdi. Un altro che si unisca a Fdi. Insieme queste due realtà politiche si danneggerebbero a vicenda. In alleanza invece hanno un valore aggiunto che potrebbe convenire a Meloni in termini di voti, allargando le preferenze".

Quale la tabella di marcia? "Il primo appuntamento per noi Popolari liberali è il Molise, martedì a Termoli in conferenza stampa con il candidato alla presidenza della Regione Francesco Roberti e la sua lista civica. Nel frattempo, ci stiamo organizzando per metterci al tavolo con tutti gli altri ma la prima risposta deve arrivare da Forza Italia. Quello che succederà nei prossimi due mesi sarà decisivo. Ne parlerò con Letta per fare una riflessione comune su come organizzare l'area di centro del centrodestra. Io non devo candidarmi ma vorrei dare un contributo perché il vuoto di prima con la morte di Berlusconi è diventato un baratro". (di Roberta Lanzara)

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