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Incontro Meloni-Macron, passi avanti e sfida sui migranti

22 giugno 2023 | 10.02
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L’incontro di Parigi tra il presidente francese e la premier italiana va in scena in un clima di ritrovata sintonia, dopo i passaggi non facili nelle precedenti relazioni bilaterali

Servizio EVAnews. "Italia e Francia sono due Nazioni legate, sono due Nazioni importanti, centrali, protagoniste in Europa che hanno bisogno, particolarmente in un momento come questo, di dialogare perché molti e convergenti sono gli interessi comuni. La nostra collaborazione è una collaborazione stretta, proficua in molti settori. Noi, ovviamente, come veniva ricordato, ci siamo già incontrati diverse volte a margine dei vari vertici internazionali che abbiamo frequentato in questi mesi, abbiamo avuto già modo di discutere i principali temi sia del rapporto bilaterale sia dell'attualità mondiale, ma chiaramente l'incontro di oggi può permetterci di passare in rassegna i temi più importanti, capire come rafforzare il nostro dialogo comune a beneficio sia dei nostri rispettivi interessi nazionali, sia dell'Europa, sia a beneficio della necessità di affrontare le grandi, difficili sfide che abbiamo di fronte. Noi condividiamo inevitabilmente una sensibilità comune su molte materie, penso al tema del Mediterraneo".

"Il presidente Macron citava in particolare con riferimento alla Tunisia e alla Libia rispetto ai quali lavoriamo verso obiettivi che sono convergenti, penso al tema del sostegno all'Ucraina, alle discussioni a Bruxelles sui temi come la difesa europea, la sovranità strategica, materia sulla quale spesso ci siamo trovati d'accordo, la necessità di capire che qualcosa non ha funzionato fin qui, se ci troviamo così esposti nelle nostre produzioni strategiche, nella capacità di governare il nostro destino e il nostro futuro. Parleremo ovviamente dei temi europei, a partire dalla vicenda migratoria. Ci attende, alla fine di questo mese, un importante Consiglio europeo, credo siamo d'accordo sul fatto che si debbano fare dei passi avanti concreti rispetto a una visione che abbiamo già messo nero su bianco nelle conclusioni dei passati Consigli europei, cioè la difesa della dimensione esterna, capire e superare la diatriba che c'è stata per lungo tempo tra i cosiddetti movimenti primari e movimenti secondari e capire che non si possono governare i movimenti secondari se a monte non si lavora insieme per governare i movimenti primari. Quindi la dimensione esterna diventa centrale e nella dimensione esterna diventa centrale il parternariato con il Mediterraneo, con i Paesi non solo del Nord Africa ma particolarmente del Nord Africa. Trovare alternative che ci consentano di favorire una migrazione legale e di stroncare le reti di trafficanti".

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