'Non si può recitare con microfoni e strumenti che amplificano la voce, sono simboli di vulnerabilità'
"Con le tecnologie il teatro e gli attori stanno perdendo i loro punti di riferimento, la loro dignità. Non si può recitare con un microfono, con strumenti che amplificano la voce, sono simboli di vulnerabilità". E' quanto denuncia Eugenio Barba, padre e fondatore dell'Odin Teatret, presentando oggi a Roma al Teatro Argentina i progetti di collaborazione con il Teatro di Roma in occasione delle celebrazioni dei 60 anni della storica compagnia e il debutto in prima mondiale, il 20 maggio, di 'Anastasis' alle Olimpiadi del Teatro di Budapest.
"Il teatro, a mio avviso, continua ad essere una sfida con noi stessi - ha aggiunto Barba- per scoprire le nostre immense potenzialità, non solo fisiche, ma anche spirituali. Purtroppo, inutile negarlo, siamo diventati tutti dipendenti dalla tecnologia. Un giorno forse, tra molti, molti anni sopravviveranno alcuni antri delle meraviglie in cui sarà possibile ancora ascoltare attori che recitano senza supporti tecnologici. Gli ultimi, forse, saranno i cantanti lirici".