(Aki) - Sono stati recuperati alcuni antichi manufatti rubati dal sito archeologico di Palmira, uno dei piu' importanti dalla Siria, situato a nord-est di Damasco. Lo ha riferito l'agenzia d'informazione ufficiale 'Sana', precisando che i manufatti ritrovati erano nelle mani di presunti "terroristi" - termine con il quale i media del regime si riferiscono ai ribelli - ed erano nascosti all'interno di abitazioni private.
Una fonte del governatorato di Homs, la provincia dove si trova Palmira, ha riferito alla 'Sana' che alcuni dei manufatti ritrovati risalgono a circa duemila anni fa. L'agenzia ha pubblicato le foto dei reperti ritrovati, spiegando che si tratta di sculture funerarie del primo-secondo secolo D.C..
Dallo scoppio del conflitto in Siria, tre anni fa, l'Unesco ha spesso lanciato allarmi sui danni incalcolabili al patrimonio artistico e culturale del paese, denunciando anche gli scavi archeologici illegali che si sono diffusi rapidamente in tutto il paese con l'esplosione della rivolta contro il regime. Lo scorso settembre, l'Unesco ha diffuso una "lista rossa" di manufatti, reperti e oggetti d'arte che potrebbero essere oggetto di traffici illeciti dalla Siria, diffidando enti pubblici e collezionisti privati dall'acquistarli.