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Papa: stampa turca, Ankara usi visita per condannare Is e riscattare Islam

25 novembre 2014 | 15.35
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Papa: stampa turca, Ankara usi visita per condannare Is e riscattare Islam

"Migliorare l'immagine dell'Islam" agli occhi dell'Occidente e "condannare lo Stato islamico (Is) in modo inequivocabile". Sono questi gli obiettivi che Ankara dovrebbe sforzarsi di raggiungere in occasione della visita di Papa Francesco, che sarà in Turchia tra il 28 e il 30 novembre. E' quanto sostiene un editoriale del quotidiano turco Hurriyet, firmato dalla giornalista Barcin Yinanc.

"Si tratta - ricorda la giornalista - del sesto viaggio del Papa fuori dall'Italia, da quando si è insediato nel 2013. Il fatto che la Turchia sia tra i primi paesi visitati, già di per sé dice tanto". Nell'editoriale si spiega che il primo a invitare il Pontefice in Turchia è stato il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, nel quadro della distensione dei rapporti con Roma cominciata da qualche anno e fortemente voluta proprio da Papa Bergoglio.

Bartolomeo - si ricorda - "è stato il primo capo della Chiesa ortodossa orientale a partecipare alla cerimonia di insediamento del Papa dai tempi del grande scisma del 1054". "Ma ovviamente - continua la Yinanc - Papa Francesco non viene in Turchia solo per migliorare i rapporti tra le due Chiese. Gli sviluppi regionali, soprattutto in Iraq e in Siria, e la posizione della Turchia, non solo in senso geografico ma anche in quanto paese musulmano, danno al paese una grande importanza".

Turchia potrebbe rimediare a risentimenti tra cristiani e musulmani

L'editoriale spiega come l'emergere dell'Is abbia dato "un secondo duro colpo all'immagine dell'Islam dopo gli attacchi dell'11 settembre". Questo ha creato risentimento nei musulmani, che in Occidente si vedono assimilati ai terroristi, ma anche nei cristiani, che accusano la comunità musulmana di non aver preso una posizione compatta e forte contro l'Is, responsabile tra l'altro del massacro di cristiani e occidentali.

"Proprio su questo - sostiene la Yinanc - la Turchia dovrebbe intervenire". La giornalista ricorda che è stata proprio Ankara ad avvisare l'Occidente che le politiche settarie dell'ex premier iracheno Nuri al-Maliki rischiavano di spingere i sunniti nelle braccia degli estremisti. Così come è stata Ankara ad avvertire della necessità di un intervento in Siria, prima che il paese diventasse il quartier generale dei terroristi.

"E' finita invece che la Turchia viene criticata perché avrebbe chiuso un occhio sul passaggio attraverso il suo territorio degli estremisti diretti in Siria - dice la Yinanc - dando l'impressione che fosse nell'interesse di Ankara, perché combattono contro il regime di Bashar al-Assad. Ma in realtà l'Is rappresenta una minaccia molto più grave di Assad e quindi la Turchia dovrebbe usare la visita del Papa per condannare l'Is in modo inequivocabile".

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